martedì 10 gennaio 2017

Fatti un nome e vendi pure il fumo

Da: WIKIPEDIA

Ipotesi sull'omicidio di Yara Gambirasio

Saviano è stato accusato di diffamazione per alcuni passaggi del libro Zero Zero Zero (2013), riguardanti l'imprenditore, ritenuto colluso con il traffico di droga, Pasquale Claudio Locatelli[77] e i figli Massimiliano e Patrizio, con l'azienda Lopav diPonte San Pietro, che Patrizio aveva amministrato prima del fallimento.[78] Tra le altre cose, Saviano riporta l'ipotesi di un possibile legame tra la morte di Yara Gambirasio, tredicenne di Brembate di Sopra uccisa nel 2011, la criminalità organizzata e la Lopav, accennando legami tra la Lopav e Fulvio Gambirasio, il padre di Yara, indicando così un'ipotesi alternativa all'accusa della procura di Bergamo, rivolta poi contro il muratore Massimo Giuseppe Bossetti (accusato nel 2014 di aver ucciso la ragazzina).[78] Saviano sostenne che Fulvio Gambirasio, geometra nei cantieri edili, avrebbe infatti testimoniato in un processo a Napoli contro Pasquale Claudio Locatelli, lasciando intendere che quest'ultimo potesse aver attuato una ritorsione contro la famiglia Gambirasio.[78] Il pm Maria Cristina Rota ha interrogato l'uomo, che ha ribadito di non aver mai testimoniato in un processo contro Locatelli, e in seguito ha iscritto Saviano nel registro degli indagati per diffamazione nei confronti del geometra Gambirasio, il quale non ha comunque sporto querela contro lo scrittore campano, e della famiglia Locatelli. Lo stesso pm Rota ha però archiviato l'accusa il 21 maggio 2014.

Da tempo, e un poco alla volta, ho iniziato ad avere delle perplessità su questo giovane scrittore e giornalista tanto osannato, fino al punto di averne fatto una specie di totem intoccabile, per alcuni. E guai ad esprimere queste perplessità con appunti o lievi critiche che ne mettano in evidenza le contraddizioni, si rischia di essere sbranati dai ciechi seguaci!
Ecco, già il fatto che ci siano ciechi seguaci, del tipo che ne ha anche Beppe Grillo, la cosa non va bene. Purtroppo esistono persone che hanno bisogno di crearsi un idolo da adorare e non tollerano critiche a chi hanno eletto a portatore del verbo!
Mi spiace, ma ormai, a 70 anni compiuti, non ho più dubbi che le persone intelligenti non eleggono nessuno a persona perfetta e incriticabile. E chi lo fa appartiene a quella massa di imbecilli che, in alcuni momenti della Storia, può diventare pericolosa!
Dunque Saviano è un giovane scrittore che ottiene un grande successo con il libro "Gomorra", che io non ho letto ma, ad esempio, uno dei miei figli ha in casa, avendolo letto sia lui che la moglie, i quali dicono che a loro è piaciuto anche se in alcuni punti "è forte", intendendo con questo aggettivo che parla di cose crude.
Certo, si parla di malavita, e della peggior specie: quell'organizzazione criminale chiamata Camorra, dedita alla vendita all'ingrosso e al dettaglio della droga e non solo e che per questo uccide senza remore.
Non l'ho letto e non leggo nulla sulla criminalità perché mi basta l'orrida cronaca nera. Appoggio incondizionatamente l'opera delle Forze dell'Ordine che combattono contro questa melma della Società, insieme alla magistratura più sana, e a loro va la mia solidarietà per il duro compito e la mia gratitudine.
Quello che scrive Saviano serve senz'altro, perché illustra, a chi non sa o ignora questo marciume della Società, la realtà dei fatti. Sono felice per lui e per il successo della sua Opera, che è stata anche trasposta in film, aumentando così i suoi giusti guadagni... Ma non capisco perché lo Stato debba pagargli per questo una scorta di Polizia pagata da noi tutti! L'ho già scritto e lo ripeto in questo post, dove però andrò ancora più a fondo su questo scrittore-giornalista che ora è diventato, anche per sua volontà, un personaggio.
Un personaggio che da scrittore e giornalista molto settorializzato si è trasformato in "maître à penser", invitato dai Fazio in TV a parlare di tutto come un saggio.
Insomma, mi sembra che si esageri: sia Saviano, che non sembra darsi una regolata mettendo i piedi per terra, sia chi gli da corda come i Fazio (che, beh!, ha invitato nella trasmissione da lui condotta anche Adriano Sofri, un pessimo "maître à penser")! 

A proposito del suo libro "Zero, Zero, Zero" ( che io non ho letto, ma che, sembra, sia stato molto gradito dal trafficante di droga detto El Chapo) in un mio post del 16 gennaio 2016 Rita Coltellese *** Scrivere: Zero Zero Zero di Roberto Saviano riportavo con sconcerto la presentazione del suo libro sul sito di Feltrinelli:


trovo inquietante quel che scrive lui stesso o chi per lui sul sito di Feltrinelli, quasi come in una nemesi ineluttabile: 

"La coca la sta usando chi è seduto accanto a te ora in treno e l’ha presa per svegliarsi stamattina (?!) o l’autista al volante dell’autobus che ti porta a casa... Fa uso di coca chi ti è più vicino. Se non è tuo padre o tua madre, se non è tuo fratello, allora è tuo figlio.(?!) Se non è tuo figlio, è il tuo capoufficio... Se non è lui, è l’infermiera che sta cambiando il catetere di tuo nonno e la coca le fa sembrare tutto più leggero, persino le notti.(?!)Se non è lei, è l’imbianchino che sta ritinteggiando la stanza della tua ragazza, che ha iniziato per curiosità e poi si è trovato a fare debiti. Chi la usa è lì con te. La usa il portiere del tuo palazzo, ma se non la usa lui allora la sta usando la professoressa che dà ripetizioni ai tuoi figli...(?!)Il sindaco da cui sei andato a cena. Il costruttore della casa in cui vivi, lo scrittore che leggi prima di dormire... Ma se, pensandoci bene, ritieni che nessuna di queste persone possa tirare cocaina, o sei incapace di vedere o stai mentendo. 

Viene il legittimo dubbio che chi ha scritto questo la usi la cocaina, tanto ha deformato la realtà a misura dei consumatori, facendone una nemesi ineluttabile, fino a fare un vero spot pubblicitario alla droga e al suo consumo.

E a leggere quello che Saviano se ne è uscito a dire sull'assassinio della tredicenne Yara viene da pensare che, o è un mestatore in malafede che parla deliberatamente per fare rumore e far parlare di sé, o è in buonafede ma affetto da preoccupanti sconnessioni logiche e ignoranza scientifica totale: prima che si svolgesse ed arrivasse a conclusione un'indagine a tutto campo, lunga, difficile e con solide basi scientifiche che nulla hanno lasciato al caso, si poteva anche ipotizzare, e si fece pure, che ci potessero essere legami fra il lavoro del Geom. Gambirasio e l'uccisione di sua figlia, ipotesi che venne quasi subito esclusa per il nulla di qualsiasi dato in tal senso, ma dopo un processo ed un'indagine scientificamente condotta ad una inoppugnabile conclusione, che il DNA intero nella sua sequenza di basi puriniche e pirimidiniche era di un uomo e solo di quell'uomo... mi chiedo cosa delira Saviano??!!!

Da: IL NAZIONALE
 «La scienza sbaglia, Massimo è figlio di mio marito» ha riferito la signora Arzuffi al Corriere della Sera. Ma il PM Letizia Ruggeri oggi, in conferenza stampa, ha a sua volta sconfessato la donna.
Come ricorda il magistrato: «Damiano Guerinoni –il frequentatore della discoteca vicina al luogo del delitto, sottoposto come molti altri avventori al test del DNA NdR- aveva il tratto y che coincideva con il DNA trovato sulle mutandine della bambina. Scorrendo l’albero genealogico della famiglia non riuscivamo a trovare a chi appartenesse. Abbiamo ripercorso l’albero genealogico fino al 1815». Il comandante dei Ros Mario Parente ha evidenziato la difficoltà delle indagini. «Abbiamo provato un forte senso di frustrazione quando si è capito che si trattava di un figlio illegittimo -ha detto- Poi però abbiamo individuato una rosa di 532 donne che potevano essere entrate in contatto con l’autista di autobus. Tra queste c’era anche Ester Arzuffi, la madre del Bossetti».



Il papà di Yara smentisce Saviano:
«Mai testimoniato contro Locatelli»

Fulvio Gambirasio è stato interrogano nell’ambito delle indagini su una querela per diffamazione sporta dal figlio del narcotrafficante arrestato in Spagna

I genitori della piccola Yara, Fulvio Gambirasio e Maura PanareseI genitori della piccola Yara, Fulvio Gambirasio e Maura Panarese
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«Io non ho mai testimoniato contro Pasquale Claudio Locatelli»: Fulvio Gambirasio, il papà di Yara, è stato interrogato dal sostituto procuratore della Repubblica Maria Cristina Rota nell’ambito delle indagini nate da una querela per diffamazione da parte del figlio di Locatelli nei confronti di Roberto Saviano, per il capitolo dedicato al padre nel libro «Zero Zero Zero», sui grandi trafficanti di stupefacenti. In un breve colloquio con il pubblico ministero il padre della ragazzina rapita e uccisa il 26 novembre del 2010, ha messo formalmente la parola fine su una sfilza di voci che si rincorrevano già dal periodo in cui erano in corso le ricerche di Yara. «Non ho nemici», disse allora. Concetto ribadito di fronte al pubblico ministero, che ha comunque chiesto l’archiviazione per lo scrittore, pur ravvisando imprecisioni ed errori: il giudice deve ancora esprimersi.


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