mercoledì 3 febbraio 2016

Uso improprio del Potere

Giannini di Ballarò: la Rai può licenziarmi, il Pd no
Il giornalista: "Il servizio pubblico non è per chi governa"

Roma, 2 feb. (askanews) - Massimo Giannini al contrattacco: ha aspettato una settimana il conduttore di Ballarò, per rispondere all'ondata di dichiarazioni durissime che lo ha investito la scorsa settimana per il modo in cui ha trattato il caso di Banca Etruria e il presunto conflitto d'interessi del ministro Maria Elena Boschi. Prima della trasmissione Giannini aveva già twittato una anticipazione del suo editoriale, di fatto le parole conclusive: "La Rai mi può licenziare. Il Pd, con tutto il rispetto, proprio no". In onda, ha preso la parola ricordando la polemica della scorsa settimana, parlando di un "profluvio di dichiarazioni dei parlamentari del Partito democratico, innescati come spesso succede dal membro della Commissione di Vigilanza Michele Anzaldi" di fronte al quale "non so se ridere o piangere. Anzaldi mi accusa di aver 'offeso' il ministro Boschi, perché durante l'ultima puntata di questa trasmissione ho usato la formula 'rapporti incestuosi' per definire il pasticcio che si è creato, tra management, politica, massoneria e finanza, intorno a Banca popolare dell'Etruria. Per questo - dice Anzaldi - la Rai mi dovrebbe 'licenziare'. Altri esponenti del Pd, generosi, mi offrono almeno una scappatoia: 'Giannini chieda scusa'". Il conduttore di Ballarò ha ricordato che Ernesto Carbone del Pd, presente in studio, "non ha battuto ciglio, né obiettato alcunché" ma "ventiquattrore dopo deve aver cambiato idea, forse folgorato dall'accusa postuma di Anzaldi". A giudizio di Giannini "è penoso che, per contestare un programma evidentemente, per qualche ragione, viene considerato 'fuori linea', si usi un argomento così strumentale. E si trasformi in un'offesa personale al ministro Boschi una frase che, per il significato e il contesto nel quale io l'ho pronunciata, non poteva e non può prestarsi ad alcun 'equivoco'". "Nel partito di maggioranza - ha detto ancora il giornalista - c'è chi fa finta di non capire, e utilizza questo episodio come una 'clava' contro Ballarò (vezzo non nuovo, per altro). La cosa mi indigna. E mi dispiace molto. Ma non capisco proprio di cosa dovrei 'chiedere scusa', pubblicamente, dal momento che, come si direbbe nel gergo dei tribunali, 'il fatto non sussiste'". Giannini ha lanciato la sua accusa al "Palazzo che, di fronte ai tanti problemi in cui si dibatte l'Italia e ai tanti interrogativi che assillano il mondo, perde tempo a sollevare polveroni del genere. Ma quello che sussiste, va detto e lo voglio dire, è anche l'ennesimo attacco a chi cerca di fare solo informazione. E' l'ennesima torsione del concetto di 'servizio pubblico', utile se serve a chi governa, molto più che a chi guarda la televisione. Lo sapete, e l'ho detto già più di una volta. Io non sono paladino di niente, non voglio vestire i panni del martire che non sono, meno che mai per un episodio assurdo come quello che si è appena verificato. Ma resto convinto di un fatto. Non spetta alla politica decidere i palinsesti. Non spetta ai partiti decidere chi può lavorare nella più importante azienda culturale del Paese. A meno che non si debba dar ragione a Roberto Saviano, quando scrive 'ciò che sotto Berlusconi era inaccettabile, adesso è grammatica del potere'. La Rai mi può licenziare. Il Pd, con tutto il rispetto, proprio no".

Mi rimane sempre più difficile difendere il nostro Presidente del Consiglio dagli appunti (è un eufemismo) che gli vengono mossi.
Personalmente vorrei che continuasse a lavorare per il bene del Paese e certe critiche mi sembrano pretestuose, però di fronte ad un giornalista come Giannini, che ha le sue idee come tutti noi ma certo non lo sento SERVO di nessuno, attaccarlo per i motivi esposti nell'articolo sopra riportato rende un volto del Potere brutto, da bavaglio.
La TV che il Governo PRETENDE CHE NOI MANTENIAMO, dovendo cibarci caterve di pubblicità da fare invidia a Mediaset, continua ad essere ritenuta dal Potere di turno uno strumento al suo servizio e non al servizio di chi mantiene codesto carrozzone.
Non va bene, come non mi va bene che, dopo mezzo secolo che pago il canone, con le nuove disposizioni date dal Governo Renzi per recuperare l'evasione io che l'ho sempre pagato rischio di doverlo pagare 2 volte!
Sembrava che i decreti attuativi di questa trovata della bolletta elettrica fossero usciti, invece mio marito mi informa che in una trasmissione televisiva in cui c'erano vari "papaveri" hanno detto che dovrebbero uscire intorno alla metà di febbraio.
E' forse per questo che la RAI, nonostante l'apparato che pubblicizza di porre quesiti per avere chiarimenti, non mi ha ancora risposto?
Che si mettessero d'accordo sul concetto di FAMIGLIA, di NUCLEO FAMILIARE, di RESIDENZA che i coniugi secondo il Diritto di Famiglia possono eleggere anche in luoghi separati per la loro comodità, e si mettessero bene in testa che io non posso essere accomunata a mio marito solo sul 730 per fare CUMULO DEI REDDITI, di modo che non posso usufruire degli sgravi sui ticket sanitari che con la mia sola pensione potrei avere, e poi, invece, SECONDO A CHI E' INTESTATA LA BOLLETTA ELETTRICA PAGARE 2 VOLTE IL CANONE: PERCHE', ALLORA, RENZI CI STA PRENDENDO PER I FONDELLI!
Non mi basta "che non si paga sulla seconda casa", e vorrei vedere, perché, non è il mio caso, ma c'è chi per le vacanze magari ne ha due, una al mare ed una in montagna!
Stiano attenti a non restringere troppo i Diritti e le Libertà dei cittadini mentre ci sbandierano altre libertà e diritti di una minoranza che, dopo aver chiesto le Unioni Civili, si allarga sempre più e chiede sempre più a nostro discapito.
Si parla di ridurre ancora le pensioni di reversibilità per risparmiare sul bilancio dello Stato, ma si vuole dare la pensione di reversibilità al superstite della coppia omosessuale! 
La "ratio" che sta dietro queste scelte politiche NON MI APPARTIENE e la propaganda martellante non mi convince.
Quali patti abbia fatto Renzi con Scalfarotto non mi interessa, e i 5 Stelle, che sputano su tutto quello che fa il governo Renzi ma che per la Cirinnà si fanno andare bene tutto, non avranno più il mio voto. Stiano attenti perché l'elettorato è fluido e guarda alla sostanza delle scelte, al netto dei ciechi e ottusi entusiasti che si fanno andare bene tutto ma che non costituiscono la maggioranza degli Italiani. I 5 Stelle hanno raccolto i voti della gente come me perché la corruzione e il malcostume in questo Paese sono andati oltre ogni sopportazione. 
Quanto a Renzi ha risollevato le sorti del PD per il suo FARE, per la ventata innovativa che portava.. Ma non creda che, anche se la faccenda Boschi è passata senza dimissioni di un Ministro a cui ha affidato le riforme, la gente sia scema in toto e non ricordi che Ministri precedenti sono stati fatti dimettere per molto molto molto meno: 
De Girolamo:  Il caso Asl di Benevento riguarda presunti favoritismi da parte del ministro nella scelta dei dirigenti e degli appalti dell’Asl di Benevento. De Girolamo non è indagata. C'è la gestione della sanità sannita e una storia di registrazioni rubate, fatta di presunte pressioni esercitate sul direttore generale dell'Asl di Benevento e un interessamento per la gestione del bar di famiglia dentro un ospedale privato.
Josefa Idem: Josefa Idem si e' dimessa.  Il ministro delle Pari Opportunità, al centro della bufera per presunti abusi edilizi e Ici aggirata.
"La canoa ministeriale di Josefa Idem si è ribaltata. Le dimissioni del ministro, sono un gesto dovuto verso i cittadini italiani che hanno regolarmente pagato l'ICI prima l' IMU poi": così Nicola Morra portavoce capogruppo del Movimento 5 Stelle al Senato.



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