giovedì 2 novembre 2017

Famiglie che si possono smembrare e famiglie che non si possono smembrare

Ieri al TGR Lazio sentita e vista la seguente notizia:
"Famiglie con bambini senza casa si sono sistemate sotto il portico della Chiesa dei S.S. Apostoli. Vivono accampati nell’ampio porticato della Basilica minore dei Santi Apostoli, nel cuore di Roma. Sono peruviani, italiani, magrebini e cittadini dell’est europeo che hanno trovato riparo qui dopo essere stati sgomberati da un edificio di Cinecittà che avevano occupato."


I frati oltre a fornire loro l'acqua li foraggiano anche di cibo
"Io ci ho diritto, me devono da da'!"

Questo si sente dire dai parassiti. Nasciamo tutti nudi, chi in famiglie povere, chi in famiglie che hanno qualcosa o molto. Ma poi la vita dobbiamo costruircela noi con le nostre mani. 
C'è gente che ha colpi di sfortuna non addebitabili a sé, ma credo che tanta gente viva trascinandosi svogliatamente, mettendo comunque bambini  al mondo senza porsi il problema di come li crescerà... Tanto si aspetta che debbano essere gli altri a pensarci: dunque vogliono la casa come un diritto e se non la ottengono occupano quelle altrui. Scacciati da abitazioni rivendicate dalla proprietà si accampano e pretendono che gli si dia la casa, mentre altri per averla pagano un affitto, oppure mettono soldi da parte come le formiche rinunciando  a tante cose per comprarsela. 

Il cronista del TGR, a conclusione del servizio, auspicava che presto bisognasse dare una sistemazione a queste famiglie con bambini, ma senza separarle smembrandole!

Ma certo! Nel pensare ai bambini, così "sistemati" dai loro non molto responsabili genitori, bisogna tener conto anche degli adulti!
Guai a separare le famiglie!

Nessuno, in questa Società schizofrenica, pensa alle centinaia di famiglie di insegnanti della Scuola Pubblica  smembrate senza ritegno, né criterio, né vergogna da un Ministero impazzito tramite i suoi Uffici degli Ambiti Territoriali che hanno diviso famiglie con bambini deportando madri e padri a centinaia di chilometri dai loro figli!
Persone che hanno studiato, lavorato, si sono sacrificate, hanno acquistato case pagando mutui, a cui nessuno paga queste trasferte forzate e gli affitti che debbono pagarsi per mantenere una casa in più!

Però debbo sentire che a gente che pretende sempre dalla Società si deve dare una casa gratis e stare attenti a non smembrare la famiglia!
Fra queste belle persone hanno intervistato anche un arabo che non sapeva nemmeno parlare bene l'italiano ma, con aria decisa, ha detto "che da qui non ci muoviamo finché non ci danno una casa"!

Avrei voluto dire a costui e a quelli come lui: "Ma chi ti ci ha chiamato? Arrivi e pretendi? Perché non vai a chiedere una casa al governo del tuo Paese? Marocco? Tunisia? Qualsiasi sia perché non vai con la stessa aria decisa a chiederla a loro, dove sei nato e dove sei cittadino?"

Questa Italia abbandonata, l'Italia degli insegnanti della Scuola Pubblica, sappia chi deve ringraziare di questo ignobile stato di cose e si regoli quando andrà a votare!

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