lunedì 15 giugno 2015

Da questo blog: Pro-memoria su cause assalto alle coste italiane

martedì 26 aprile 2011

Sono d'accordo con Antonio Di Pietro sulla Libia

"Bombardare una nazione - dice il leader dell'Idv in una nota - non ci pare possa essere considerato uno sviluppo né naturale né costituzionalmente corretto. Né può valere l'ipocrita giustificazione che tutto ciò sarebbe già stato autorizzato dalle Nazioni Unite e dal Parlamento italiano".

"Infatti, l'Onu - spiega Di Pietro - non ha mai avallato tale scelta e, soprattutto, le nostre Camere non hanno mai discusso, né approvato un provvedimento in cui c'era scritto, nero su bianco, di fare guerra ad un'altra nazione. E' stato solo deliberato di impedire che avvenissero dei massacri della popolazione inerme durante una guerra civile. Già! Perché di guerra civile si tratta e pertanto l'Italia - conclude - non dovrebbe interferire nelle decisioni interne di un altro Stato, ma solo prodigarsi per fornire assistenza, solidarietà e supporto umanitario alla popolazione civile".


Ma torniamo indietro e non dimentichiamo. Gheddafi era un dittatore e stava sulle scatole ai Francesi per i loro interessi nel Ciad, agli USA per altre ragioni e alla Gran Bretagna. Qualcuno lo voleva fare fuori profittando del suo transito sui cieli italiani diretto in un Paese Europeo per una visita di Stato. Da Wikipedia:

 Ad avvalorare questa versione dei fatti vi è una dichiarazione pubblicata nel febbraio 2007 da Francesco Cossigapresidente del Consiglio all'epoca della strage: ad abbattere il DC-9 sarebbe stato un missile «a risonanza e non a impatto», lanciato da un velivolo dell'Aéronavale decollato dalla portaerei Clemenceau. Sempre secondo quanto dichiarato da Cossiga, furono i servizi segreti italiani ad informare lui e l'allora ministro dell'Interno Giuliano Amato dell'accaduto. Infine aggiunse: «i francesi sapevano che sarebbe passato l'aereo di Gheddafi, che si salvò perché il Sismi lo informò quando lui era appena decollato e decise di tornare indietro».[13]

Pagammo noi e, nonostante i criminali depistaggi dei nostri Servizi e dei Servizi dei Paesi coinvolti, tutti gli Italiani sanno come sono andate le cose. Per un ripasso si può trovare ampia documentazione sul WEB.

lunedì 28 gennaio 2013

Ustica, vergogna d'Italia!

Ustica, la Cassazione: "Fu un missile" Lo Stato condannato al risarcimento
Il relitto del DC9  Il relitto del DC9
ultimo aggiornamento: 28 gennaio, ore 19:41
Roma - (Adnkronos/Ign)  
La Suprema Corte ha reso definitivo il risarcimento danni nei confronti dei familiari dei morti nella strage, avvenuta il 27 giugno 1980 sul volo Bologna - Palermo. Per gli ermellini non fu quindi "un'esplosione interna al Dc9 Itavia" che volava con 81 persone a bordo. Il verdetto per non aver garantito "la sicurezza dei cieli con il controllo dei radar civili e militari"

lunedì 4 febbraio 2013


Ustica: Guerra e Tradimento


Da: La Stampa.it 03/02/2013 - giuseppe salvaggiulo - torino

“Ustica, fu un missile come disse nostro padre. Ora lo Stato paghi”


Nella foto il Giudice Priore

Le figlie del patron dell’Itavia:
“La compagnia fu distrutta”
Chiesti 500 milioni di danni allo Stato, deciderà la Cassazione

Presi io il telefono. Era mio padre, disse solo: è caduto un aereo. Cominciò così il nostro incubo. Non vediamo l’ora che finisca». Sono passati quasi 33 anni da quella telefonata ma Tiziana, figlia di Aldo Davanzali, proprietario della compagnia aerea Itavia cui apparteneva il DC9 precipitato il 27 giugno 1980 nel mare di Ustica, non la dimenticherà mai. Nei prossimi mesi la Cassazione dovrà pronunciarsi sulla causa civile che Davanzali, morto nel 2005 dopo aver perso azienda e patrimonio personale, presentò dopo il disastro i ministeri della Difesa e dei Trasporti. «Disse subito che era stato un missile - ricorda la figlia -. Non solo non fu creduto, ma incriminato per questo». La recente sentenza che ha condannato lo Stato a risarcire i parenti di alcuni passeggeri per non aver garantito la sicurezza dei voli consentendo l’abbattimento dell’aereo con un missile, ha restituito a Tiziana e a sua sorella Luisa una speranza che l’incubo possa finire «ristabilendo la verità». 

Sono vicende che gridano vendetta di fronte agli occhi di Dio, qualora esistesse!
Quest'uomo, Aldo Davanzali, non aveva fatto nulla, era una vittima, dopo i morti senz'altro la VITTIMA!
E' incredibile che in uno Stato che è uscito da una guerra rovinosa e vergognosa, che ha faticosamente riconquistato un'economia e una dignità, grazie al lavoro di tutti gli italiani, ci siano persone che, grazie al Potere di cui possono disporre, impongono la CANCELLAZIONE DELLA VERITA' PEGGIO CHE SE CI FOSSE UNA DITTATURA COME QUELLA CHE PORTO' L'ITALIA ALLA ROVINA!
E che non si fermino davanti a nulla pur di nascondere tale verità che TUTTI comunque hanno capito!
Non c'è giustificazione logica per una simile scellerata scelta! A parte la coscienza sporca di chi avvertì Gheddafi e la rabbia di chi, per questo, non riuscì ad abbattere il suo aereo.
Probabilmente chi aveva preparato quell'attentato aveva avvertito colui o coloro che fecero la soffiata a Gheddafi e fu per questo, per il suo o loro tradimento, che si è cercato di insabbiare tutto.
Perché, se una potenza straniera avesse deciso autonomamente di compiere tale agguato sui cieli italiani e se ne fossimo venuti a conoscenza solo tramite i nostri Servizi, facendo la scelta di avvertire il libico per gli interessi economici che legavano la Libia all'Italia, soprattutto per l'approvvigionamento energetico, non avremmo avuto ragione di nascondere il nostro gesto, anzi, avremmo potuto rivendicare danni e diritti a quel Paese che si era permesso di fare un'azione di guerra sul nostro spazio aereo!
Diversamente, qualora ci fosse stato un accordo con tale Paese, poi tradito, non avremmo avuto nulla da rivendicare e da riportare alla luce del sole, giacché quel Paese avrebbe potuto sputarci in faccia ed accusarci di tutti i guasti conseguenti quel tradimento: morti e rovina di una Compagnia aerea italiana!
Non ci meritiamo questi Uomini di Potere che decidono sopra le nostre teste.
Davanzali è morto dopo aver perso il suo lavoro, le sue fortune personali ed essere finito sotto accusa per aver detto quello che hanno a poco a poco capito tutti!
In questo Paese vengono distrutte le vittime e nascosti i carnefici i quali dovrebbero non solo finire sotto inchiesta, lo chiede la Storia, ma dovrebbero pagare con i loro ricchi patrimoni personali fino all'ultimo centesimo, patrimoni costruiti proprio con l'esercizio del Potere. 

E continuiamo a pagare noi anche se i guasti in Libia non li abbiamo fatti noi ma, bisogna ammetterlo, abbiamo concesso le basi dimostrando una debolezza che è sempre uguale a quella dell'epoca di Ustica.
Ora che la diga si è rotta e siamo invasi l'Europa ci schifa e siamo sempre quelli che fanno la figura più miserabile, pur essendo il popolo italiano vittima, prima con il sangue delle vittime di Ustica, poi con i danni economici ad iniziare dai posti di lavoro persi dalla Compagnia ITAVIA, ed ora con il dispendio di forze e tanto denaro per salvare, sfamare, identificare disperati che non abbiamo creato noi.
Resta un'ultima riflessione da fare: fino a che punto l'Italia è coinvolta nella vendita di armi ai Paesi da cui i disperati fuggono?
E quali sono i Paesi che vendono armi alle guerre e guerriglie africane e non solo?

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