martedì 4 ottobre 2011

"GIUSTIZIA" è fatta

DA: DiariodelWeb.it - ‎26/set/2011‎

PERUGIA - «Amanda, mentre scaricava i sospetti su Lumumba, ha dato dei particolari che solo lei conosceva perchè era nella stanza di via della Pergola durante l'omicidio»: l'avvocato Carlo Pacelli, legale del calunniato dalla ragazza americana Patrick Lumumba, non si è limitato a ripercorrere le «testimonianza calunniosa» che ha portato il suo assistito per un mese in carcere a essere ritenuto «il violentatore di via della Pergola», ma ha aggiunto particolari per attribuire il delitto di Meredith Kercher proprio ad Amanda Knox, in correità con Raffaele Sollecito e Rudy Guede.

«Nell'interrogatorio - ha continuato - dove fece il nome di Lumumba, senza nessuna costrizione da parte della polizia, ma solo per allontanare da sé i sospetti, affermò che era nella casa di via della Pergola insieme a Patrick, che poi si era appartato con Meredith in camera. Poi disse di avere sentito delle urla lancinanti. Urla di cui gli investigatori non ne erano a conoscenza. Infatti, solo dopo testimonianze attendibili si venne a sapere del grido disperato riecheggiato dopo che la ragazza era stata sgozzata. Amanda sapeva di quel fatto perchè era presente».

«La Knox cercò dopo l'omicidio di trasferirsi in Germania« - L'avvocato Carlo Pacelli, legale di Lumumba, tramite i tabulati delle intercettazioni ha anche messo in luce al processo come Amanda fosse assalita dal terrore in quei giorni subito dopo l'omicidio di Meredith e perciò avesse intenzione di recarsi in Germania. «Altro che disponibilità a collaborare. Amanda al telefono con un suo familiare residente in Germania aveva espresso la sua volontà di lasciare il Paese, ma l'idea fu lasciata cadere solo perchè la polizia le disse di non lasciare il Paese e di restare a disposizione». Per il legale di parte civile si tratta di un altro chiaro segno di colpevolezza.

Nella arringa ci si è soffermati sul lato oscuro di Amanda: «ragazza luciferina, falsa, di facili costumi come dimostra la facilità con cui aveva rapporti sessuali con ragazzi conosciuti da meno di un giorno». E ancora: «attrice che mostra il suo lato dolce, quando in realtà domina quello oscuro». L'avvocato non ha risparmiato anche argomenti intimi come «la passione per i vibratori» da parte della ragazza. Per tutto questo è stata chiesta la conferma della sentenza in primo grado.
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DA: La Stampa - ‎26/set/2011‎

Le foto hanno comunque prodotto il loro effetto anche perché il legale si è soffermato a lungo sulle modalità del delitto. Secondo la ricostruzione è stata la sua resistenza al rapporto sessuale a firmare l’azione delittuosa. Lei non voleva ed è stata minacciata prima con la punta del coltello sulla guancia sinistra come da piccola ferita riscontrata durante l’autopsia, dopo di che c’è stata un’escalation incredibile di violenza. Sono state contate oltre 40 ferite. Quelle al naso e alla bocca, viste nelle foto (Amanda e Raffaele erano gli unici a non guardare lo schermo, i loro occhi erano fissi sulla giuria), sono dovute al tentativo di soffocamento come quelle sotto la mandipola. Ma prima di ricevere il fendente fatale alla gola la ragazza è stata violentata . «Non ci sono lesioni da difesa» ha precisato l’avvocato Perna che ha trattato gli aspetti medico-legali.
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Se non ci sono lesioni da  difesa vuol dire che la vittima, LEI SI' INNOCENTE, non aveva le braccia libere che, altrimenti, sarebbero state fatte segno di tagli visto che l'arma usata per ucciderla era un'arma da taglio. Chi gliele teneva? Rudy Guede mentre la violentava? Con una mano il coltello, con l'altra entrambe le braccia della povera fanciulla?
Sembra una "giustizia all'americana": il nero unico assassino dentro, i due bianchi fuori.
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Sempre DA: La Stampa - ‎26/set/2011‎

Spregiudicata nel mentire, incantatrice come Circe e crudele come Messalina. «Quando il 5 novembre si è recata in Questura per accompagnare Raffaele e si è resa conto che il suo ragazzo stava cambiando versione ha perso il controllo e per salvarsi si è inventata la storia di Lumumba per depistare le indagini» ha ricostruito il legale. E ha aggiunto: nonostante sapesse di aver accusato un innocente («L’ha detto anche alla madre e ai suoi avvocati») per moltissimi giorni, fino a quando Lumumba non ha potuto dimostrare la sua innocenza, ha continuato a tacere con gli inquirenti. È una ragazza spregiudicata, un’impostora. In Questura è stata l’unica tra tutte le amiche di Meredith a non piangere, continuando a scambiarsi effusioni e baci con Sollecito».  (Dubbio mio e non solo mio: per tenerlo buono?)

Al centro dell’arringa di Carlo Pacelli difensore di Patrick Lumumba, è stata invece la figura di Amanda Knox, definita ragazza luciferina dal volto d’angelo, «fangosa fuori e nera dentro» dedita alle droghe, all’alcol, alla lussuria e in cerca di emozioni sempre più border line.

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Ho confrontato il mio pensiero su questo ribaltamento della sentenza di primo grado con quello di persone molto diverse da me e diverse fra loro: MI HANNO COLPITO I LORO COMMENTI, ne riporto alcuni:
Un uomo anni 53: "26 anni nel primo processo e niente nel secondo? Siamo in Italia.... che vuoi fare?"
Una donna anni 47: "Ma la porta era chiusa dall'interno... il vetro rotto con i vetri caduti all'esterno...come se fosse una messa in scena... e solo chi aveva le chiavi poteva preoccuparsi di mettere su una simile messa in scena per allontanare eventuali sospetti da sé."
Una donna anni 50: "Non si capisce.... proprio non si capisce...."
Una donna anni 65: "Che giustizia è questa? Tanti indizi corposi e concordanti sono elementi di prova... Basta poi il cavillo della prova scientifica che contrasterebbe quella della polizia scientifica e tutto crolla? Peggio per chi viene ammazzato in questo Paese... Chi  muore giace e chi vive si dà pace!"
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Madre, padre e sorella della povera Meredith


Madre e sorella della ragazza assassinata
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DA: "IGN - Portale di ADNKronos" di oggi:

"I Kercher non hanno mai usato i media, perché in un processo non si usano i media", ha detto l'avvocato Francesco Maresca, legale della famiglia Kercher, sottolineando la differenza con il comportamento dei Knox, che secondo l'avvocato "hanno creato l'ulteriore strumento della pressione mediatica". "Noi non abbiamo chiesto aiuto a nessuno, non abbiamo fatto nessuna fondazione", ha aggiunto ancora il legale. Quanto alla sentenza, l'avvocato ha detto: ''Come tutti i processi indiziari, possono ribaltarsi spesso sia in un verso che in un altro. Dobbiamo vedere che cosa diranno i giudici nelle motivazioni per giustificare la calunnia staccata da tutto il resto''. (Oltre che nei confronti di Lumumba, Amanda Knox è processata per calunnia anche nei confronti di 7 poliziotti ed una interprete usata dalla polizia durante un interrogatorio dell'indagata). 
''Ho piena fiducia nell'onestà intellettuale, ma leggere ogni giorno l'innocenza di Amanda, anche non volendo il pensiero può non essere più genuino'', ha detto ancora Maresca rispondendo a chi gli chiedeva se i giudici non siano stati influenzati dai media. ''Cosa penso della superperizia? - ha detto ancora il legale - Per noi quelli erano solo due elementi, ma ce n'erano molti altri''. ''Pensavamo che tutto il resto fosse più che sufficiente per confermare la sentenza di primo grado - ha aggiunto - Abbiamo un pacchetto di elementi valutato in un modo in un primo grado e in un altro nel secondo''.
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DA: "TubiAmo" di oggi (giornale on-line)

Persino il presidente degli Stati Uniti Barack Obama, attraverso una nota ufficiale, ha espresso tutta la sua soddisfazione. Il caso di Amanda Knox in America aveva scatenato un mare di polemiche .......
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Obama mi piace ma mi delude perché penso che dovrebbe spendere i suoi comunicati ufficiali per cause migliori di questa. La cittadina statunitense è stata assolta con una sentenza che lascia esterrefatti e delusi tanti italiani, giacché ci sono dati di fatto su di lei che, anche se la sentenza non ne ha voluto tenere conto, danno un'immagine non certo edificante della persona. Guai dunque ai trionfalismi.
Inoltre gli U.S.A. non possono dare lezioni a nessuno riguardo alla Giustizia nei processi per omicidio: chiunque può rinverdirsi la memoria su tale argomento con un semplice giro sul WEB.

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