martedì 31 luglio 2018

La storia tragicomica di Squily Brata e Nullo Strano - Novelle Nuove - Episodi 3 e 4

La storia tragicomica di Squily Brata e Nullo Strano
da Novelle Nuove
Nullo Strano
Squily Brata

3° Episodio - Simpatia fra cornuti

Squily Brata: "Maria è matta, dovete dire a tutti che è matta, perché dice che io ho l'amante."
Sandra (figlia di Squily): (tesa, fingendo anche con sé stessa) "Te l'ha detto in faccia?"

Squily Brata: "No che non me l'ha detto in faccia! Ma lo dice di sicuro perché chissà che le ha detto Anna! Sono parenti, te l'ho detto e al lavoro mi invidiano e mi calunniano. Anna poi è invidiosa perché adesso me l'hanno messa dietro per tre quattro ore per aiutarmi."

Nullo lavora in giardino e parla con un anziano vicino.
Nullo: "Maria Onesti ha una parente giù dove lavora Squily... - il tono vuole essere quanto più possibile indifferente, accentua la sua parlata dialettale - J'ha messo male pe' invidia de' lavoro... E mo' non ce parla più.."
Il vicino è un uomo brutto, con una strana testa a pera, pelato. Risponde con noncuranza: "Ma lasciala perdere quella: è matta."
A Nullo non pare vero di avere la strada così facile nella sua finzione, tendente a parare il colpo della crepa che si è aperta fra i due mondi della moglie, di cui lui è perfettamente consapevole. Continua comunque, intimamente soddisfatto, la sua squallida recita a cui è avvezzo.
Nullo: "Maaa 'a va solo a aiutà pe' quattr'ore, solo pe' quattr'ore... Io nun capisco perché tutta sta' 'nvidia..."
Testa a pera pelata: "Ma lasciala perdere quella: è matta." Ripete ottusamente l'uomo brutto.

Maria sente e sorpresa si chiede come faccia colui a definirla matta, visto che ci ha parlato una sola volta, fuggevolmente, ma invece sa molto su di lui per confidenze fattele dalla cognata di quell'uomo. La donna, più anziana di lei, ha sposato il fratello della moglie di Testa a pera pelata, che si chiama Eleonora.
"Un uomo succube della moglie, - raccontava la cognata - fino al punto di passare il tempo in cui lei andava in viaggio per lavoro a scartare pacchettini e leggere bigliettini della caccia al tesoro che lei gli preparava per tenerlo occupato, insieme al figlio, nel tempo che lei era fuori..!"
Maria: "Ma che mestiere faceva Eleonora, la sorella di suo marito, che viaggiava così tanto?"
Cognata molto divertita: "Era impiegata in una ditta. Ma ogni tanto viaggiava... Deve vedere come si impegnava lui, ogni volta che lei partiva, a seguire la caccia al tesoro che lei, sempre, gli preparava! Certo con il figlio! Povero bambino! Mi faceva una pena! Il padre lo metteva in castigo ore con la faccia al muro! Con il figlio era severissimo! Poi, però, da grande se ne è andato di casa e per due anni non ne hanno saputo più niente! Viveva nelle "comuni"... sa erano quegli anni delle contestazioni di sinistra.. Ha fatto l'esperienza della droga... Penso sia schedato, per questo, quando voi avete sentito quegli spari di notte ed avete avvertito i Carabinieri, sono andati a casa loro."
Maria: "Venivano da quella parte della strada, ma noi non abbiamo saputo indicare alcuna casa... I suoi cognati non li conoscevamo, nemmeno di nome, so solo che la sorella di suo marito si chiama Eleonora."
"Testa a pera pelata avrà saputo dai Carabinieri chi aveva fatto la segnalazione degli spari e l'avrà con me per questo..." Pensò Maria. "Ma chi li conosce. Noi abbiamo solo sentito degli spari alle dieci di sera e detto in quale zona, se poi quelli sono andati a suonare a casa sua fra le tante.. Lo sapranno loro il perché. Matto sarà lui, oltre qualche altra cosa..."

4° Episodio - Malata finzione e Vilma

Madre di Nullo: "Come va con la famiglia Onesti Sandra? Nullo mi ha detto che non ci parlate più!"
Sandra: "Maria è matta."
Madre di Nullo: "E perché?"
Sandra: (con voce tesa) "Dice che mamma ha l'amico."
Madre di Nullo: "Uuuh! E tuo padre che dice?!"
Sandra: "Che voi che dice? Se è matta!"

Sandra finge, come il padre, che tutto sia normale. Eppure lei presente, proprio davanti a Maria e al marito di lei, sua madre ha detto a suo padre: "Guarda lei (Maria) come è soddisfatta! Io no! E sai cosa fa una donna quando non è soddisfatta? Si fa l'amico!!!"
Sandra è rimasta impassibile, anche se con un'aria triste. Suo padre idem, zitto, ha incassato avendo solo un'espressione di leggero imbarazzo per la presenza di estranei come erano Maria e suo marito.
Squily in uno dei suoi blitz in casa dei vicini ha saputo che un amico dei figli di Maria ha un padre ricco. Ha subito cercato di conoscerlo e ci è riuscita. Ha iniziato a corteggiarlo davanti agli occhi fintamente indifferenti di Nullo e della moglie di lui che ci ha scherzato su: "Marito mio, ma che gli farai tu alle donne!"
Questa signora, Vilma, si deve fare una piccola operazione e va a farla in un ospedale distante 70 chilometri da dove abita lei ma anche Squily, la quale, presa dalla sua smania di conquistare la fiducia di quella famiglia, vuole andarla a trovare e per lo scopo si vuole far accompagnare in auto dalla figlia Sandra. Lei guida, nonostante l'evidente psicosi di cui soffre, come accade in un Paese come l'Italia dove guidano tutti, matti compresi, ma siccome un giorno ha preso un ciclista con l'auto ora non si fida più tanto di sé stessa sui lunghi  percorsi e allora schiavizza la figlia.
Sandra prova ad opporsi: "Mo' te sei messa n'testa de fa 70 chilometri pe' annà a trovà una che hai appena conosciuta! 70 a annà e 70 a tornà pé visità quella in ospedale, pé n'operazione che fra du' giorni sta a casa! Se proprio ce tieni valla a trovà a casa, quanno esce!"
Squily: "No! Vojo andacce adesso! Vojo fa' vedé che so' più amica de sta' matta de a vicina de casa!"
Sandra: "Ma a quella che je frega! So' amici i fiji mica i genitori! Mo' te sei messa n'testa sta' cosa ... Ogni tanto na' cosa nova.. E quando ti fissi.."
L'opposizione di Sandra dura poco, come qualsiasi opposizione dei componenti della famiglia alle cose che si mette in testa Squily Brata, perché la reazione è immediata ed esplosiva:
Squily Brata: "Troiaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!! - Urla con una voce che sembra uscirle dal ventre più che dalla gola, una voce che fa paura, innaturale, contro la povera Sandra che ammutolisce. Seguono altre urla indistinte che agghiacciano i vicini che loro malgrado le hanno udite.
All'Ospedale Squily si comporta con il suo solito modo innaturale, eccessivamente gentile e premuroso nei riguardi di Vilma che, pur essendo una donna abbastanza elementare, trova strane quelle attenzioni.
Squily Brata: "Ma Maria Onesti non ti è venuta trovare?" Chiede per mettere in evidenza quanto è brava lei e quanto invece deprecabile la vicina.
Vilma: "Ma non ci sono rapporti tali che mi deve venire a trovare in Ospedale... Ci siamo visti poche volte e solo per l'amicizia fra i nostri figli che sono ragazzi grandi, uomini..."
Squily Brata: "Ma comunque ti conosce! Ti sei operata! Non mi pare un'amica una così!" Insiste nella sua logica psicotica.
La donna semplice non capisce e ripete: "Ma non ci conosciamo quasi! Conosco bene uno dei suoi figli, un po' meno l'altro.. Non c'è motivo! Se venisse mi stupirei.. Poi fino a qui.."
Senza rendersi conto ha messo in risalto l'assurdità del comportamento di Squily. Sandra, che ha guidato per 70 chilometri e pensa che gliene aspettano altrettanti per tornare a casa, resta in silenzio.
Intanto però la semplicità di Vilma, o forse bisognerebbe dire elementarità, le fa credere alle vantate possibilità di Squily di fare favori a tutti in tutti i campi. In questo l'aiuta anche una certa grettezza, nonostante la ricchezza raggiunta tramite suo marito: un odontotecnico che si spaccia per dottore anche se la laurea in Medicina non l'ha mai conseguita.
I suoi rapporti con il marito non sono buonissimi: lui paga tutto, mantiene il loro tenore di vita, ma le lascia pochi liquidi da spendere per sé stessa. Ella spera di poter ottenere una pensione dallo Stato e, non capendo nulla di contributi versati e di leggi cambiate, crede alle profferte dell'ignorante quanto lei Squily Brata, la quale si vanta nebulosamente di avere mille possibilità di fare favori a questo e a quello.
Squily, poi, ha conquistato ai suoi occhi una certa credibilità quando è riuscita ad ottenere per suo figlio, amico del figlio di Maria, di fare il militare obbligatorio vicino casa. In realtà questo favore Squily l'ha chiesto ad uno dei suoi amanti, un tizio che effettivamente è in Polizia con un incarico abbastanza importante. Questa è l'unica moneta che può spendere la Brata. Ma ha anche un suo giro di prestiti e usura insieme ad altri... Ha imparato una tecnica squallida facente leva sull'ignoranza e l'ingordigia di certe persone, vittime da sé stesse designate. Ma c'è un altro filone basato sempre sull'ignoranza delle leggi da parte di certi soggetti, di solito commercianti che non hanno pagato i dovuti contributi alle loro commesse o lavoranti. Gonfiando le multe che dovrebbero pagare più i contributi, complice il lavoratore a cui non hanno pagato il dovuto, i commercianti più sprovveduti vengono indotti a pagare in nero a Squily e ai suoi complici una cifra per mettere tutto a tacere.
Squily è solo un anello di una catena di malaffare, ma questo le frutta abbastanza da potersi permettere la villa dove vive e fa vivere figli e Nullo che le fa da factotum.
Ha preso anche l'abitudine di farsi qualche affaretto per conto suo, senza i compari del luogo dove lavora e fuori, tipo l'avvocato dove dirotta "i polli" da spennare.
Propone "da amica" prestiti a chi vede in difficoltà.
Ad esempio a Vilma.
Squily Brata: "Hai voglia di comperarti quella gonna? Ma compratela!"
Vilma:  "Eh! Come faccio?!! Rodolfo non vuole che spendo per me, lo sai! Ti ho detto che rapporto abbiamo... Per questo.. Se tu riesci a farmi avere la pensione potrei avere qualcosa di mio e allora...." 
Squily Brata: "Ma stai tranquilla! Teli presto io! Di quanto hai bisogno? Un milione di lire? E' troppo? Ma così ti compri la gonna che ti piace tanto e pure qualche altra cosa! Ma non ti preoccupare! Poi me li ridai un po' per volta! Mica scappo!"
La stupidità unita all'ingordigia gioca un brutto scherzo a Vilma... Accetta. Poi verrà fuori che ci sono gli interessi però...

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