giovedì 24 novembre 2016

Il Papa e l'aborto

Da: AVVENIRE.it

Vaticano. Il Papa all'udienza: dubbi sulla fede? Ne ho anch'io, possono aiutare


Anna Maria Brogi mercoledì 23 novembre 2016

Il Papa che ha scelto il nome di Francesco, come simbolo di spoglio 
dalle ricchezze del mondo, prosegue nella sua opera di 
ammodernamento della Chiesa Cattolica.
Non riuscirà mai a renderla povera fra i poveri, né a spogliarla mai 
delle sue immense ricchezze per darle ai poveri come fece Francesco 
D'Assisi spogliandosi delle sue..
L'articolo dell'Avvenire a firma di Anna Maria Brogi potete 
leggerlo direttamente sul sito del quotidiano, io ne ho preso lo 
spunto per parlare della sincerità del Papa in questa sua ammissione 
di dubbio.

Mi ricorda il frate domenicano, padre Di Donna, che si occupava del 
mio gruppo quando militavo nell'Azione Cattolica. Già a 17 anni,
ragionando troppo, avevo iniziato ad avere i primi dubbi sull'esistenza
di Dio che sia immagine e somiglianza dell'uomo, come la religione
cattolica insegna si debba credere.
Me lo vedo ancora davanti quel sant'uomo: all'espressione dei miei dubbi, 
chinò la testa, come riflettendo serio e triste, le mani dentro le maniche 
del saio, e mi confessò con umiltà che il dubbio aveva attraversato
anche la sua mente lungo la sua vita di uomo ormai anziano. 

Chi ha fede comunque ha una saldezza interiore che dovrebbe 
fermare la scelta tristissima ed avvilente dell'aborto.
Se pensi che ci sia un Dio buono e onnipresente non hai paure per te
e per la vita che porti in grembo, ti senti protetta dalla Provvidenza
divina, al di là della cruda realtà che ti circonda e che ti fa vacillare.
Dunque chi abortisce dovrebbe essere senza fede, sapendo che non c'è
alcun Dio Misericordioso che proteggerà il suo bambino da una realtà
che si presenta difficile. Queste donne, che hanno scelto con lucida
amarezza di sopprimere la vita che portano in grembo, non hanno 
bisogno di alcun perdono, né dal Papa né da altri, vivono il loro 
dramma nella solitudine della loro coscienza.
Fra esse ci saranno sicuramente anche donne superficiali, leggere,
senza dirittura morale, che abortiscono senza sofferenza morale ma,
non facendone un dramma personale, non hanno bisogno 
dell'assoluzione di nessuno. 

Chi sono dunque queste donne credenti che davanti al Dio in cui 
credono, che le vede in ogni istante, che le ama e tutte le cose
che dice la religione in cui credono, decidono comunque di abortire?
A mio avviso NON credono veramente. La religione è una specie 
di superstizione a cui si aggrappano come "oppio dei popoli", per
i loro momenti di debolezza.
Dunque a queste anime fragili fa comodo "essere assolte dal 
peccato", piegarsi alla soluzione psicanalitica della Confessione,
affidarsi a chi dice loro in nome di Dio: "Vai donna e non peccare 
più". Così la Chiesa Cattolica riafferma il suo Potere sulle 
coscienze deboli, che hanno bisogno di affidarsi, non reggendo

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