lunedì 25 aprile 2016

Per non dimenticare mai: il passato si lega al presente

Da: La Repubblica.it di Antonio Costanzo 25 aprile 2016
Il grido di Napoli: "Liberiamoci dalla camorra come ci siamo liberati dal nazifascismo"
"Liberiamoci dalla camorra come ci siamo liberati dal nazifascismo " è questo il tema al centro del corteo per il 25 aprile organizzato a Napoli. La manifestazione si concluderà nel rione Sanità teatro venerdì dell'ennesimo agguato di camorra.
Su RAI 3 stamane hanno mandato 2 films per ricordare la Storia dell'ultima guerra che ci ha riguardato: "Roma città aperta" di Roberto Rossellini e "Le quattro giornate di Napoli" e avevo commentato con mio marito: "I napoletani hanno tanti difetti ma il cuore ed il coraggio di cacciare via i tedeschi dalla loro città l'hanno avuto solo loro!"Non è solo in questa ricorrenza del 25 aprile che ho avuto questo pensiero: l'ho pensato tante volte. Ora leggo questo titolo che mi colpisce, perché mette in relazione "quei" napoletani di allora con questi di oggi in uno sperabile risveglio di orgoglio cittadino. Gente che si ammazza per spacciare droga! Gente che la consuma e arricchisce quelli che si ammazzano per venderla!Dov'è il cuore dei napoletani?Questa manifestazione, con questo ricordo storico che si lega al degrado presente in un moto di riscatto, sia uno stimolo per chi si sfascia il cervello arricchendo gli assassini venditori di droghe.Ho rivisto "Roma città aperta", e ogni volta non posso controllare la stessa emozione della scena della grande Anna Magnani che muore correndo dietro al camion che porta via il suo Francesco: sento qualcosa che dalla pancia mi arriva agli occhi che si riempiono di lacrime. E' incredibile. Eppure l'ho vista e rivista tante volte. Credo sia una delle più grandi Opere d'Arte del Cinema in assoluto. Rossellini era un genio vero. Grandissimo Aldo Fabrizi: un grande comico che riesce a dare il volto tragico al prete che muore fucilato dai nazisti, con una recitazione da manuale, misurata, profonda, sofferta, perfetta.
Anna Magnani nella celeberrima scena del film "Roma Città aperta"

La scena della tortura del personaggio che fa parte del Comitato di Liberazione Nazionale mi ha fatto ricordare gli orrori di Via Tasso a Roma, e credo che la orrenda polizia di regime egiziana abbia attuato sul povero Giulio Regeni quelle stesse torture... Il passato si rigenera in altre forme.
Interno del Museo della Liberazione in Via Tasso a Roma







 

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