giovedì 4 settembre 2014

Storie dal Paese di Babiloburo - Una storia folle.. e un po' disonesta

Storie dal Paese di Babiloburo

Una storia folle.. e un po' disonesta.


Babiloburo è un Paese che è stato chiamato così giacché è governato da una Babilonia Burocratica costituita da burocrati inamovibili, impunibili, insensati, che applicano regole contraddittorie, irrazionali in modo perentorio a cui tutto il popolo deve attenersi, sballottato da un ufficio all'altro, da un burocrate all'altro. I babiloburi escono di casa con il cuore stretto dalla più assoluta incertezza quando debbono affrontare una qualsivoglia pratica che regola la loro vita. Spesso i babiloburi non hanno un lavoro, oppure ce l'hanno ma il futuro è incerto, potrebbero essere licenziati, sono per questo sfruttati, lavorano anche 14, 15, 16 ore al giorno! Mentre i burocrati che comandano l'organizzazione della vita del Paese lavorano solo in alcune ore, in alcuni casi non più di 36 ore settimanali, e il loro lavoro è garantito per tutta la vita.
Questo rende i burocrati di Babiloburo potentissimi e neppure il sistema politico riesce a toccarli.
Un babiloburo nacque con un occhio in cui vedeva meno dell'altro. Voleva guidare l'automobile e le regole per averla erano rigide e precise: una Commissione Medica della Provincia decideva se poteva guidare o no. Ma questo lo seppe solo dopo che, iscrittosi presso un'autoscuola, passò regolarmente l'esame e, quando andò per ritirare la patente si sentì dire: "Noi non possiamo fare l'esame ai minorati." La segretaria che aveva pronunciato questa frase con un sorriso maligno e soddisfatto era una racchia che aveva dimostrato fin dal primo momento la sua ostilità al povero "minorato" che, a dispetto dell'occhio un poco orbo, era un gran bel ragazzo. 
Di diverso atteggiamento fu il proprietario dell'autoscuola il quale, preoccupatissimo di azioni legali da parte del babiloburo quasi orbo, si scusò:
"Non sapevamo nulla di questa circolare che è uscita pochi mesi fa dal Ministero dei Trasporti! Prima bastava la visita del nostro medico oculista che viene presso l'autoscuola e che ha visitato anche lei... Il geometra della motorizzazione con cui lei e gli altri hanno fatto l'esame di guida mi ha detto: "Ma cosa mi avete fatto fare! Questo è considerato un monocolo, e non può passare l'esame presso un'autoscuola, deve farlo presso la Motorizzazione civile!" Le assicuro che provvederò di persona per l'esame che lei dovrà rifare presso la Motorizzazione. Conosco gente ovviamente lì... Ho già parlato con un ingegnere di quegli uffici, gli ho spiegato la situazione, lei ha già superato l'esame teorico e pratico... L'accompagnerò io stesso il giorno che dovrà ripeterlo: sarà solo un proforma."
Il ragazzo era giovane e non sfruttò la situazione per chiedere i danni allo smarrito proprietario dell'autoscuola, né volle vendicarsi dell'incauta e meschina segretaria incolore facendola licenziare lamentandosi del suo comportamento, anche se, vista la situazione di imbarazzo in cui si era trovato il suo datore di lavoro nei confronti del ragazzo "monocolo", sicuramente l'avrebbe fatto qualora egli gli avesse presentato delle rimostranze. 

Ebbe la sua patente con scadenza ogni 5 anni e revisione presso una delle rare Commissioni Mediche Provinciali della sua città. 
Tutto andò liscio per diversi lustri, finché un giorno, ormai anziano e con qualche problema blando di ipertensione controllata da una pasticchetta quotidiana, si sentì dire da un certo Dott. Maurizio, Presidente della Commissione Medica che lo stava esaminando, che lui doveva ripresentarsi da lì ad un anno, ora la patente non poteva essere rinnovata. La Commissione era composta da tre elementi, ed uno di questi era un oculista il quale aveva appena detto che la sua vista non aveva subito cambiamenti e che per lui andava tutto bene. L'oculista dunque guardò sorpreso ed imbarazzato il Presidente: stava sconfessando il suo responso professionale. Ma il corpulento Dott. Maurizio fu inflessibile. "Ma cosa dovrebbe cambiare in un anno alla mia vista?" Chiese razionalmente il "monocolo ai fini della guida". "La mia vista non migliorerà di certo rispetto ad ora." Non se ne fece niente. Davanti all'imbarazzatissimo oculista il Presidente scrisse che l'esaminando non era adatto alla guida in quanto anche cardiopatico!
"Ma io non sono cardiopatico!" Disse il bocciato facendo gli scongiuri. "Ho un poco di ipertensione come tutti quelli della mia età, che controllo benissimo con una pasticchetta quotidiana, che potrei anche evitare, mi ha detto il mio medico di base, se mangiassi di meno e camminassi un po' di più!" Ma quello fu sordo ad ogni logica anche documentale e scrisse che l'esaminando doveva ripresentarsi fra un anno: per un anno non avrebbe potuto guidare l'automobile che sarebbe rimasta ferma a prendere polvere.
Tutti i familiari e gli amici del babiloburo  "monocolo ai fini della guida" furono meravigliati da tanta insensata certificazione.
"Ma io lo denuncio a questo!" Disse infuriato il bocciato per motivi medici al rinnovo della patente. "Come si permette di scrivere che io sono cardiopatico se non è vero! Lo denuncio perché ha certificato il falso e posso dimostrarlo con esami medici!"
Lesse tutte le regole e cominciò a scrivere un ricorso. Ma sua moglie, un poco paurosa, gli propose di farsi assistere da un avvocato.
Andò da un giovane avvocato che aveva uno studio in centro. Questi gli propose il parere di una consulente: una giovane medico legale. Certo costava: Lire 250.000.
La consulente, dandosi molte arie, disse varie cose molto ovvie, del tipo "la patologia degli occhi era assolutamente uguale a trenta anni prima, lui non era cardiopatico, dunque il ricorso era d'obbligo!
"E grazie al cavolo! Lo sapevo!" Pensò il "monocolo ai fini della guida", ma non lo disse per educazione. L'avvocato disse che avrebbe incaricato una giovane avvocatessa del suo studio di redigere il ricorso e che l'avrebbe contattato per la firma. Il povero bocciato si raccomandò sulla data di scadenza della presentazione di tale ricorso che egli, che si era letto tutte le regole, sapeva essere di 60 giorni.
L'ultimo giorno prima della scadenza, mentre si stava distendendo ascoltando un concerto di musica classica in un auditorium con sua moglie, arrivò una concitata telefonata sul suo cellulare in cui l'avvocatessa incaricata di scrivere il ricorso lo pregava di inviarle quello che aveva già scritto lui "perché domani è l'ultimo giorno"!!
Si precipitò a casa e inviò sia per e-mail sia per fax quanto da lui redatto quasi 60 giorni prima, ma che non aveva spedito per incertezza e si era affidato a degli "esperti"!!
Iniziò a quel punto un fitto scambio fra lui e l'avvocatessa che gli rispediva il suo ricorso messo in "linguaggio più legale" con errori, anche di sintassi, fatti dalla giovane legale che lui le correggeva rispedendole il tutto. Dopo almeno tre andirivieni,  in cui l'avvocatessa dimostrava sempre più il suo nervosismo pasticciando anche i fatti esposti che l'interessato le riprecisava correggendola, finalmente ella gli disse di andare l'indomani presso lo studio per la firma e lei avrebbe fatto la raccomandata subito!
Il poveretto commentò con sua moglie che quella non aveva fatto che prendere il suo ricorso e riscriverlo sulla carta intestata dello Studio Legale e per fare questo l'aveva dovuta correggere ben tre volte!
L'indomani. quando si presentò in studio dopo un viaggio di un'ora, l'avvocatessa si sfogò parlandogli male della giovane medico legale, dicendo che era una presuntuosa a cui l'avvocato titolare dava un'eccessiva importanza, non si sa perché. Il bocciato capì di essersi messo nelle mani di velleitari incompetenti e di aver perso tempo e soldi inutilmente. La raccomandata partì a spese dello studio ma avrebbe potuto farla benissimo lui molto tempo prima senza affanno dell'ultimo giorno. 
Capitò che, davanti alla sede di un'autoscuola che aveva anche l'abilitazione per il pagamento della tassa sull'automobile, incontrasse un signore dagli occhi celesti, molto belli, che di mestiere faceva l'istruttore di guida. Parlando casualmente raccontò le sue vicissitudini: l'uomo dallo sguardo profondo come il cielo restò un poco pensoso, poi suggerì di prenotarsi presso un'altra Commissione Medica indicandone la sede.
"Come? Ne esiste più di una?" Chiese meravigliato.
"Ne esistono tre nella nostra città. - Rispose serio e pacato l'istruttore. - Quella dove ha passato la visita lei è nota per dare problemi."
"Ma io l'ho passata sempre lì la visita, ogni 5 anni, tanto è vero che non sapevo ve ne fossero altre.. E non ho avuto mai problemi."
"Cambiano i componenti, - disse l'uomo con serena filosofia - e da un po' di tempo in quella Commissione la cose vanno così."
Tempo dopo il "monocolo ai fini della guida" lesse sul giornale che qualcuno di quella Commissione era stato arrestato: sembra che bocciassero la gente poi, attraverso impiegati compiacenti che svolgevano la parte amministrativa della pratica di rinnovo, alle domande dei bocciati più sprovveduti che chiedevano ora cosa dovevano fare, si faceva capire che ungendo un po' forse si poteva fare qualcosa per non stare un anno o due, a seconda dei casi, senza poter guidare.
Il bocciato si ricordò allora dello strano nervosismo pieno di imbarazzo che serpeggiava presso le due stanzette in cui era ubicato l'ufficio amministrativo di supporto alla Commissione Medica e pensò che ogni cosa avvertita come strana ha anche una spiegazione anomala. 
Seguì il suggerimento dell'istruttore dal bello sguardo che si rivelò prezioso: la Commissione Medica a cui lo aveva indirizzato trovò il suo stato fisico meritevole di rinnovo di patente.
L'uomo si chiese come questo potesse essere possibile: che a distanza di due mesi due Commissioni Mediche dello Stato di Babiloburo si pronunciassero in maniera diametralmente opposta su dati medici inconfutabili e non soggetti ad interpretazione.
Avvenne che il titolare dello Studio gli chiedesse Lire 500.000 per il "servizio" reso dal suo studio.
L'uomo gli disse per filo e per segno come erano andate le cose, comprese le esternazioni della avvocatessa pasticciona sulla giovane medico legale. Quello si sorprese dicendo che "era impossibile che nel suo studio due giovani collaboratrici dicessero male l'una dell'altra".
"E che secondo lei me lo sto inventando? La sua medico legale ha detto cose ovvie, mi avete fatto perdere due mesi senza ragione per scrivere poi all'ultimo minuto quello che avevo scritto io: prova ne è il mio testo che l'avvocatessa ha voluto che le inviassi e le correzioni che ho dovuto farle per tre volte. Ci sono le e-mail ed i fax a prova di ciò! E lei ha il coraggio di chiedermi  dei soldi oltre quelli già pagati alla sua inutile medico legale? Ma lo sa che la sua nervosissima avvocatessa, che tanto mi ha fatto penare, ha inviato la raccomandata senza apporre la marca da bollo sul ricorso? Lo sa che in conseguenza di ciò mi è arrivata una multa dall'Agenzia delle Entrate che ho dovuto pagare?!"
Il giovane legale tentò di mostrarsi scandalizzato dalla reazione del suo sfortunato cliente ma desistette dal chiedere la parcella. 
Cinque anni dopo il nostro vecchio ragazzo tornò nella Commissione che l'aveva promosso 5 anni prima sereno. Si era dovuto prenotare con largo anticipo a nessuno allo sportello amministrativo aveva avuto nulla da obiettare.
Il giorno della visita venne anche sua moglie giacché, nel malaugurato caso ci fossero stati problemi, lui non avrebbe potuto guidare per tornare a casa. Ma era speranzoso che non ce ne sarebbero stati dato che la sua vista, controllata da un oculista di un Ospedale Statale appena due mesi prima, era perfettamente uguale a quando aveva 20 anni.
Mentre erano in attesa con tanti altri nella spoglia saletta d'aspetto dell'ambulatorio statale dove la Commissione Medica si riuniva, l'uomo si sentiva fortunato. C'erano sordomuti che avevano imparato a parlare grazie alle giuste terapie ma si riconoscevano dal suono strano delle loro parole, c'erano persone con infermità alle gambe o alle braccia... Ad un certo punto uscì un giovane impiegato il quale proclamò: "Questa è l'ultima volta che chi ha problemi alla vista dovrà sottoporsi alla visita della Commissione Medica: la legge è cambiata e da ora in poi basterà la visita dell'oculista presso una qualsiasi autoscuola."
Qualcuno che rientrava nella categoria visiva fece delle domande e quello ripeté precisando: "Se ha solo patologie della vista, se ne ha in aggiunta altre allora deve venire sempre presso la Commissione." 
Il nostro babiloburo, cittadino di Babilonia-Burocrazia chiamata Babiloburo, passò la visita leggendo il tabellone fino alle lettere piccole ma il Presidente della Commissione Medica gli sorrise e gli disse: "Lei è un monocolo: ci deve portare l'esame del campo visivo, poi le daremo il certificato per il rinnovo della patente."
Deluso e preoccupato il cittadino del burocratico Paese pensò a come poter fare tale esame prima possibile. Sapeva di non poterlo fare in una struttura privata, anche pagando, giacché il Presidente aveva aggiunto che doveva essere rilasciato rigorosamente da Struttura Pubblica. Chiese al Servizio Sanitario Centralizzato di prenotargli una visita in una qualsivoglia struttura nella Regione: era disposto anche a fare qualche centinaio di chilometri per avere l'esame prima possibile. Ma la data più vicina era da lì a tre mesi! Si risolse a chiedere una cortesia ad un parente, medico in un grande Ospedale Statale.  Molti cittadini di Babiloburo, disperati, cercavano vie traverse, scorciatoie, per risolvere i mostruosi problemi che la macchina burocratica che governava tutto frapponeva allo scorrere normale della loro vita!
Ottenne l'esame. L'Ortottista gli disse che aveva una vista ottima, abbastanza buona anche nell'occhio considerato monocolo ai fini della guida. 
Tornò nell'ambulatorio nei giorni e nelle ore in cui gli impiegati lavoravano, rigorosamente ristretti, e consegnò il certificato. Chiese quando poteva sperare che fosse pronto il certificato della Commissione, glielo dissero e nel giorno e nell'ora fissati andò a ritirarlo.
L'impiegato cercò e cercò la sua pratica, gli richiese in che giorno aveva passata la visita e lui rispiegò tutto, anche se l'impiegato era lo stesso che aveva incontrato le volte precedenti: ma certo chissà quanta gente vedeva e non poteva ricordarsi di tutti!
Alla fine la trovò e disse con aria contrita che non era risultato idoneo. 
"Ma come è possibile?" Chiese esterrefatto. 
"Non lo so, - fece l'impiegato con un forte accento dialettale e l'aria dispiaciuta - se vuole può tornare venerdì prossimo pomeriggio dalle h. 15:00, aspetta, e prova a parlare con la Commissione.."
"Ma hanno le visite prenotate da fare.. Chissà quanto c'è da aspettare..."
"Può provare... Magari alla fine, prima che vanno via alle h. 19:30.. Ma lei ha qualche patologia oltre la vista? Che so.. scusi sa.. non è per impicciarmi.. ma forse lei ha un poco di pressione alta?"
"Quello che ho è controllato dal farmaco. L'ho dichiarato nell'autocertificazione come richiesto.."
"Aspetti.. leggo cosa hanno scritto.. No, loro scrivono che il campo visivo non è perfetto perché la legge richiede 120° e ci sono 10° in meno.."
"Allora è inutile che venga  a parlare.. Ma l'Ortottista aveva i gradi richiesti per legge, io le ho portato il foglio con la richiesta della Commissione.. A sinistra l'occhio non può andare oltre quei gradi perché, mi ha spiegato la dottoressa Ortottista, incontra la gobba del naso.. Non so."
"Lo vuole il certificato? Se non lo ritira io le restituisco la marca da bollo e l'attestazione del pagamento che lei ha fatto per la Motorizzazione.."
"Che cosa ci faccio con il certificato.. Lei la volta scorsa mi aveva detto che con esso, applicata la marca da bollo, dovevo andare alla Motorizzazione con la ricevuta di pagamento e mi avrebbero rinnovato la patente. Ma così... Se nel certificato la Commissione ha scritto che non sono idoneo..."
"Hanno scritto che può ripresentarsi fra sei mesi..." Concluse l'impiegato con il suo vocione dalla accentuata calata dialettale e con aria contrita.
Giunto a casa il protagonista della nostra storia si mise al computer e fece una ricerca scoprendo che il Parlamento della Federazione di Stati di cui Babiloburo faceva parte aveva emesso da 5 anni una Direttiva a cui, per Statuto della Federazione, tutti gli Stati Membri dovevano uniformarsi entro 2 anni. Tale Direttiva stabiliva che i soggetti con soli problemi visivi, compresi i monocoli anche totali (e lui non lo era), non dovevano più passare visita presso le Commissioni Mediche preposte per le minorazioni fisiche, bastando un semplice oculista abilitato presso le Autoscuole.
Il nostro tartassato trasalì: dunque è per questo che l'impiegato il giorno che aveva passato la visita era uscito dicendo che "da ora in poi..." Ma se erano passati 3 anni da quando la Direttiva doveva essere applicata! Fece un'ulteriore ricerca e scoprì un Decreto Legge che era stato fatto dal Ministero dei Trasporti tre anni prima per attuare proprio tale Direttiva! 
Ma allora perché l'impiegata dello sportello che gli aveva fatto riempire il modulo per la prenotazione della visita presso la Commissione Medica non gli aveva detto nulla?
Perché gli aveva rilasciato solo un foglio spiegandogli che con quello, portandolo a vidimare alla Motorizzazione, avrebbe potuto guidare fino alla data della fatidica visita, che sarebbe avvenuta solo qualche mese dopo, dato che la Commissione era piena di appuntamenti?! 
In conseguenza di ciò il tartassato era dovuto andare due volte alla Motorizzazione in quanto anche lì volevano una marca da bollo e nessuno glielo aveva detto!
Perché, infine, la Commissione lo aveva sottoposto a visita chiedendogli anche l'esame del campo visivo se da tre anni un Decreto legge stabiliva che non poteva più farlo a persone portatrici di soli problemi visivi?
Mistero Babiloburo!!!
La nostra storia finisce bene dopo tante pene, giri, tempo e soldi spesi.
Il nostro protagonista si è recato in un'Autoscuola di fresca apertura, ha ripetuto la visita con un oculista abilitato presso di essa ed ora ha la patente rinnovata per altri 5 anni!
Ah! Pensate i casi della vita: ha avuto la sorpresa di rincontrare l'istruttore dallo sguardo profondo e azzurro che gli dette un buon consiglio, egli è il gestore dell'Autoscuola. 






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