giovedì 15 novembre 2012

Religioni

La religione fa parte della nostra formazione culturale, dandoci una serie di indicazioni su come si deve vivere, quali sono le cose giuste e quali quelle sbagliate.
Ci sono persone che non ricevono alcun insegnamento religioso ma i cui educatori impartiscono loro valori validi, disgiunti da un'idea di Dio, Allah o Jeova.
Lo stesso Buddismo più che una religione è una filosofia di vita, svincolata da un'idea divina.

Io mi sono formata in un ambiente cattolico.
I valori sono importanti e restano, ma non mi è rimasto null'altro.
Oggi, quando entro in una Chiesa per ragioni meramente artistiche, penso che si tratta di una religione che esalta la morte.
Ricordo che da bambina frequentavo spesso le Chiese, ivi condotta da mia madre, fervente cattolica credente. Lei si raccoglieva in preghiera ed io passeggiavo guardando con paura sotto gli altari laterali, timorosa di trovarvi dentro una teca il cadavere imbalsamato di qualche beato o santo!
Ancora oggi, anche se non mi fa più paura, provo fastidio e disgusto per questa esibizione macabra in uso nelle Chiese. Capisco bene, dunque, che ad un bambino non potesse che incutere terrore l'esposizione della forma immobile della morte.
Nella morte non vi è nulla di esibibile: meglio la pira degli antichi greci e degli indiani.
Ecco, l'induismo è un'altra visione della vita dell'uomo...
Con la globalizzazione, con lo scambio frenetico delle informazioni, anche le visioni del mondo si sono amalgamate.
Restano delle radicalizzazioni là dove c'è più ignoranza culturale e quindi più chiusura.
Con queste chiusure dobbiamo tutti fare i conti perché sono pericolose per tutta l'umanità.
Se poi la chiusura culturale entra in contatto con i potenti mezzi che la Scienza e la Tecnologia mettono a disposizione dell'uomo la deflagrazione è esplosiva.


12/03 - Le statue giganti di Buddha della valle di Bamiyan, in Afghanistan, sono state definitivamente distrutte dagli estremisti islamici al potere a Kabul. 

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