giovedì 16 febbraio 2012

Uomini che uccidono donne

Omicidio funzionaria prefettura - Arrestato tecnico della polizia

L'uomo, su cui sin dall'inizio si erano concentrati gli investigatori, è accusato di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Rossella Goffo scomparve nel 2010 e i suoi resti vennero ritrovati lo scorso anno in un bosco dell'Ascolano.


ASCOLI PICENO - E' stato arrestato ad Ascoli Piceno Alvaro Binni, il tecnico della polizia indagato per l'omicidio di Rossella Goffo, la funzionaria della Prefettura di Ancona scomparsa dal capoluogo nel maggio 2010, i cui resti furono ritrovati il 6 gennaio del 2011 in un bosco dell'Ascolano.

Da subito su di lui si erano concentrate le attenzioni degli investigatori per la scomparsa, prima, e l'omicidio poi della donna. E' stato arrestato questa mattina dalla squadra mobile di Ancona e da quella di Ascoli Piceno. A suo carico le accuse sono di omicidio volontario e occultamento di cadavere. Il provvedimento di ordinanza di custodia cautelare in carcere è stato emesso dal gip di Ascoli Carlo Calvaresi su richiesta della Procura di Ascoli titolare dell'inchiesta.

Binni aveva con la donna una relazione contrastata. All'origine dell'omicidio ci sarebbe stata la volontà di Rossella Goffo - sposata e madre di due figli - di andare a vivere con il tecnico, a sua volta sposato e padre, che invece non voleva saperne. Binni si è sempre difeso dicendo che la moglie era al corrente della passione di Rossella, e che dunque la propria situazione familiare non poteva costituire un movente per liberarsi della Goffo, che peraltro era arrivato anche a denunciare per stalking.

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Da anni seguo la trasmissione di RAI 3 "Chi l'ha visto", vera televisione di servizio alla gente che si trova di fronte alla drammatica situazione della scomparsa di un proprio caro: può essere un familiare come un amico, non importa, è comunque qualcuno di cui non si sa più nulla. Ho visto in tanti anni centinaia di casi e che le scomparse possono riguardare chiunque, gente di ogni età e di ogni estrazione sociale. Le persone che si trovano a vivere questa esperienza terribile non sanno dove sbattere la testa: spesso polizia e carabinieri non vogliono accettare da subito la denuncia di scomparsa, dicono di aspettare 24 ore, forse nella speranza che si tratti di un evento momentaneo e dunque per non avere dell'inutile lavoro in più. Però spesso questo iter risulta fatale perché la persona scomparsa, qualora immediatamente cercata, può essere strappata per tempo ad una sorte letale con un immediato soccorso.
Spesso, troppo spesso, molte di queste scomparse, soprattutto di donne, si risolvono in realtà in omicidi, come il caso soprariportato. E sempre c'è di mezzo il sesso e mai un sesso sano, normale ed alla luce del sole. Nel caso riportato si trattava di due persone sposate che avevano intrecciato una relazione adulterina e, invece della moglie, l'uomo ha preferito eliminare l'amante, ossessiva e, forse, minacciosa.
Ma moltissimi casi di sparizione di donne-mogli hanno dimostrato di avere come autore dell'assassinio e relativo occultamento del cadavere il marito. E questo mi colpisce per la frequenza. Sempre c'era di mezzo un'amante oppure dei conflitti in cui era evidente la prepotenza dell'uomo sulla donna.
Anche le donne uccidono, la storia della cronaca nera lo dimostra, ma sicuramente l'incidenza dell'uomo che uccide la moglie, la compagna, la fidanzata, l'amante è terribilmente frequente. E questo è visibilissimo nei casi che segue "Chi l'ha visto". 

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