domenica 29 novembre 2015

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Da: La Tecnica della Scuola

Lascia l’incarico il preside che ha cancellato le feste per il Natale a scuola

 Sabato, 28 Novembre 2015
Prima le polemiche, poi le richieste di spiegazioni del Miur: il preside dell'Istituto di Rozzano non ha retto la pressione.
E ha lasciato la reggenza della scuola cui aveva 'cancellato' gli eventi natalizi. Deve essersi sentito stretto in una morsa, Marco Parma. In mattinata, sabato 28 novembre, l'assessore all'Istruzione della Regione Lombardia, Valentina Aprea, aveva chiesto formalmente al direttore generale dell'Ufficio Scolastico per la Lombardia, la dottoressa Delia Campanelli, di convocare un incontro a tre con il preside della scuola di Rozzano perché "le istituzioni vogliono e devono comprendere le motivazioni che stanno alla base del grave gesto da lui compiuto nel cancellare ogni iniziativa scolastica che riguarda il Natale cristiano".
Di lì a poco, la richiesta è stata girata al preside, convocato d’urgenza per lunedì proprio dall'Usr lombardo. L'incontro a tre, però, non si farà mai: prima è trapelato che il preside 63enne avrebbe anche scritto una lettera allo stesso ufficio periferico del Miur. Per spiegare che la decisioni di non autorizzare feste di carattere religioso a scuola sia stata presa per non creare situazioni di disagio tra i bambini, soprattutto in un momento delicato come quello che si sta attraversando, dopo gli attentati di Parigi.

Perché quell’istituto comprensivo da lui diretto, il Garofani, è frequentato da un migliaio di studenti, dalle materne alle medie. Il 20% sono di origini straniere. Per questo il preside ha deciso di rinviare il solito Concerto di Natale dei bimbi della primaria al 21 gennaio, trasformandolo in concerto di inverno, mentre quelli delle medie terranno l'evento natalizio il 17 dicembre in un teatro fuori scuola.
"Le beghe degli adulti non devono ricadere sui bimbi e a me interessa solo che a scuola ogni momento sia condivisibile per tutti e che nulla possa creare imbarazzo o disagio a qualcuno - aveva detto ieri mentre infuriavano le polemiche - Credo sia un passo avanti verso l'integrazione e non indietro rispettare la sensibilità di chi la pensa diversamente, ha altre culture o religioni - ribatte il preside - Questa è una scuola multietnica, sarebbe stato giusto se nelle feste di classe una parte dei bambini avessero cantato della canzoni dalle quali erano esclusi altri? E poi dopo quello che è successo a Parigi qualcuno lo avrebbe considerato una provocazione".
In giornata, però, i commenti negativi per la sua scelta si sono moltiplicati. Un riferimento, seppure indiretto, è giunto persino dal ministro dell'Interno, Angelino Alfano, interpellato sulla faccenda mentre era in visita al teatro Pirandello di Agrigento. "Quest'anno si fa il presepe al Viminale. L'idea dell'integrazione non presuppone di cancellare la propria identità", ha tenuto a dire Alfano.
Per il preside Marco Parma la pressione, evidentemente, è diventata insopportabile: in serata, da fonti della Regione Lombardia, riportate dall’Ansa, è trapelato che “ha rimesso il mandato di reggente ma limitatamente alla scuola primaria dell'istituto comprensivo Garofani di Rozzano”. La cui reggenza verrà sicuramente affidata ad un preside meno intransigente e più cattolico.


Per chi non lo sapesse avere la Reggenza di una scuola o parte di essa significa SOLDI in più nella busta paga del Preside.
Questo discutibile, e non solo per me, Reggente non si presenta neppure al confronto con i rappresentanti del Ministero, preferendo defilarsi rinunciando alla reggenza della sola scuola elementare.
Insomma la scuola media se la tiene stretta perché i soldi servono.
La Reggenza comporta che il Preside, titolare in una scuola, se ne prende pure un'altra perché vacante di un Preside.
Come si possa, nel coacervo di impegni che, soprattutto con le norme della cosiddetta Buona Scuola, cadono in capo ai Dirigenti Scolastici, nuovi compiti nuova dicitura, arrivare a fare bene tutto, non si sa.
Ma questo discusso personaggio ha avuto una pulsione a cancellare una festa scolastica che non avrebbe ferito nessuno, tantomeno bambini che con gli eventi di Parigi, da lui evocati a giustificazione della sua discutibile scelta, non hanno proprio a che fare. Persino alcuni genitori di religione islamica, intervistati, hanno detto saggiamente che "a loro qualsiasi festa va bene, purché si faccia allegria per i bambini".
Quindi NON di "beghe fra adulti" si tratta, quanto di costruzioni mentali del tutto personali del Prof. Marco Parma molto preoccupanti, non esistendo alcuna "bega fra adulti che ricade sui bambini" in quanto gli eventi di Parigi non sono beghe, ma un fenomeno vasto su scala mondiale che si chiama TERRORISMO. 

Infine un commento sull'ultima frase dell'articolo di : NON C'E' alcun bisogno di un Dirigente Scolastico Cattolico per gestire la Scuola Primaria con BUONSENSO, posso assicurare che Dirigenti Scolastici assolutamente laici e addirittura atei hanno criticato la scelta di questo Preside che Giuliani definisce intransigente ma che non lo è affatto: è un'altra cosa. 

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