giovedì 26 febbraio 2015

RAI WAY e Berlusconi

Da: Il Fatto Quotidiano

Un Dpcm del 2 settembre afferma "l'opportunità di mantenere, allo stato, in capo a Rai" una partecipazione nella società delle torri "non inferiore al 51%"

L’offerta di Ei Towers per Rai Way “conferma l’apprezzamento da parte del mercato della scelta compiuta dal governo di valorizzare la società facendola uscire dall’immobilismo nel quale era confinata”. Con questa asciutta nota, l’esecutivo Renzi ha commentato a Borsa chiusa la proposta del gruppo Berlusconi per la società delle torri della Rai. Tuttavia, il governo non ha potuto non ricordare che un Dpcm del 2 settembre 2014 ha stabilito di mantenere in capo a Rai una quota non inferiore al 51 per cento. Il Decreto del presidente del Consiglio, in particolare affermava “l’opportunità di mantenere, allo stato, in capo a Rai, a garanzia della continuità del servizio erogato da Rai Way a Rai medesima, una quota di partecipazione sociale nel capitale di Rai Way non inferiore al 51%”. Nulla di immodificabile, insomma. Resta il fatto che il gruppo Mediaset non poteva non sapere della norma e che, quindi, ha predisposto un’offerta, con tutte le costose liturgie del caso, nonostante l’impossibilità dell’azionista, allo stato, di accettare. A meno che il vero obiettivo non sia un altro.
Da www.ilSecoloxix.it  del 18 Agosto 2012
Ricordate chi ce l'ha messa? Un certo Mario Monti (salvatore della Patria!)

Silenzio assoluto, invece, dalla Rai che giovedì ha in calendario un cda. “L’OPA lanciata da EI Towers S.p.A. (controllata al 40% da Berlusconi) sulla totalità delle azioni ordinarie di Rai Way S.p.A. (ovvero il 34,9% del totale) non è solo ostile – dal punto di vista industriale – ma rappresenta un attacco spietato al Servizio Pubblico esercitato dalla Rai – commentano dal Sindacato autonomo nazionale di produzione tv – Dove non ha osato negli anni il “centrodestra” che si è “limitato” a minare l’Azienda Rai dal suo interno con le governance ed i guastatori vari, è riuscito il “centrosinistra” con la passività del management aziendale. Se dopo appena 3 mesi dallo sbarco in borsa del titolo Rai Way si assiste ad un evento del genere nulla ci vieta di pensare adun’azione premeditata. Come in tutte le privatizzazioni quello che è drammaticamente a rischio è la libertà e la democrazia mercificata in Piazza Affari. Sebbene questa OPA dovesse fallire resta comunque sul terreno una inqualificabile e spregevole speculazione finanziaria. Registriamo infine una continuità comportamentale del vertice aziendale che anziché respingere gli attacchi quotidiani portati da ogni direzione alla Rai restano prigionieri – come nella vicenda Verro – di un assordante e preoccupante silenzio”.
Un commento che merita di essere riportato:


L'OFFERTA DI BERLUSCONI DI COMPRARSI RAI WAY ""LUSINGA IL GOVERNO"" MENTRE SCHIFA NOI ITALIANI CHE VORREMMO UNA RAI INDIPENDENTE DAI PARTITI, CHE FACCIA UN GIORNALISMO SERIO E D'INCHIESTA ,VERITIERO DELLE NOTIZIE DATE SENZA MANIPOLAZIONI PARTIGIANE PER ACCATTIVARSI LE SIMPATIE DI QUESTO O QUEL POTENTE DI TURNO.NOI ITALIANI SIAMO GLI EDITORI DELLA RAI PERCHE' PAGHIAMO IL CANONE ED A NOI CITTADINI ITALIANI LA RAI DEVE DIMOSTRARE DI SAPERSI MERITARE LE NOSTRE SIMPATIE NEL CAMPO DELLE INFORMAZIONI E TRASMISSIONI DI QUALITA'

Riporto solo il commento ironico di mio marito: "Se Berlusconi ha i soldi per comperarsi RAI WAY perché non paga le tasse allora?"

Il resto si commenta da solo. La Serracchiani, che grazie alla sua faccetta da ragazzina perbene, dichiara con grande serietà in TV che "comunque il 51% è sempre dello Stato e tale deve rimanere".
Ma và?!! E te credo! Je volemo regalà le infrastrutture della Comunicazione ad un privato? Perché nun mettemo in vendita pure le Forze Armate allora! Però ce tenemo il 51%!"
Scusate il dialetto ma è per dare più forza alla inevitabile ironia, anzi, al vero e proprio sarcasmo!


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