martedì 9 dicembre 2014

Per Carlo Roma è perduta

Da: Roma Capitale News

Mafia Capitale, Carlo Verdone è senza speranze: “Roma è perduta”

Di Maria Romano – “Non c’è spazio per l’ironia”. E se a dirlo è anche un comico, allora dobbiamo davvero preoccuparci. È scorata e lascia poco spazio alla speranza, la fotografia di Roma scattata da Carlo Verdone all’indomani dello tsunami di mafia capitale.
In un’intervista a La Stampa, l’attore, romano doc, ammette infatti che “Roma è perduta”.

Una grossa parte della classe politica, non tutta ovviamente, è di bassissima qualità e quindi facilmente permeabile alla malavita – spiega – Il politico dovrebbe essere una persona seria, autorevole, dovrebbe aver seguito un corso di etica, esse animato da grande passione, aver fatto bene l’università e conoscere a fondo la letteratura italiana… mi è capitato che un politico, uno in vista, che fa comizi, mi si rivolgesse dicendo “se io dovrei darle un consiglio…”.
Verdone, che nel film la Grande bellezza interpreta un personaggio che alla fine molla tutto e va via, dichiara poi che quelli che hanno un’anima se ne vanno, è inevitabile… per me Roma è tutto, il luogo che non vorrei mai abbandonare, ma anche la città dove, alla seconda pioggia, l’asfalto si spazza, dove in piena estate, a luglio, gli alberi hanno un aspetto malato, dove i marciapiedi sono sempre sgretolati, una città opaca, ben lontana da quella celebrata da Tito Livio, ormai siamo una cloaca”.
In questo completo caos, secondo l’attore, la Chiesa dovrebbe intervenire. “Bisognerebbe riflettere sul fatto che nelle case di molti delinquenti si trovano sempre il Vangelo e l’immagine di Padre Pio, forse perchè pensano che poi c’è sempre l’assoluzione e invece non si può perdonare tutto”.
Rispondendo infine a come migliorare la situazione, Verdone spiega: “c’è un detto latino “gli stati più corrotti sono quelli dove abbondano le leggi”. Noi siamo campioni di legislazione, di comma e sottocomma, la burocrazia è talmente complicata e terrificante che porta alla corruzione”.
Amo Carlo Verdone, ma non come una donna può amare un uomo, ma come una persona può amarne un'altra per come parla, per quello che esprime con la sua intelligenza e la sua Arte.
Sottoscrivo ogni parola di quello che ha detto in questa intervista. I suoi sentimenti su Roma e per Roma sono i miei. Le sue considerazioni sulla classe politica sono le mie, come quelle sulle leggi e la burocrazia, come testimonia quello che ho scritto tante volte su questo mio piccolo blog.

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