domenica 16 marzo 2014

Mancanza di valori


Sesso, per i ragazzini è un incubo: "Queste a 14 anni aprono le gambe come niente e ci ribaltano"

Un'inchiesta de "Il Fatto Quotidiano" racconta il rapporto fra i liceali e il sesso. Le ragazze sono troppo più esperte: "Non sappiamo che fare. Se vai male a letto sei finito"

Il Fatto Quotidiano11 Marzo 2014



ROMA - Per le ragazzine è un bisogno, quasi un dovere - "Se a quattordici anni non ti fai stappare sei una sfigata". Per i ragazzini è tutto diverso. E tutto tremendamente più difficile. Continua il viaggio di Beatrice Borromeo, per "Il Fatto Quotidiano", nel mondo del sesso fra gli adolescenti. Dopo la storia di Chiara, 15enne milanese simbolo delle giovani di oggi - disinibite e "sveglie" - il protagonista della puntata è Mattia, un 15enne liceale alle prese con le prime cotte e la sensazione di inadeguatezza di fronte alle ben più sfontate coetanee.  
"La mia prima volta? - dice il giovane - Vorrei fosse con una ragazza di cui sono innamorato. Non con una che mi salta addosso e mi ribalta". Poi Mattia racconta di una sera per lui da incubo. Litri di alcol stanno per salutare l'anno nuovo e c'è una festa alla quale partecipano ragazzi e ragazze, tutti adolescenti. In lui è forte il desiderio di rivedere la ex. "L’ho vista ubriaca, che girava e chiedeva ad alta voce: ‘Chi vuole un pompino?’. È stata una cosa orribile, tristissima", racconta lui. 
Ma il peggio arriva poco dopo. "C’erano quattro ragazzi e due ragazze, tutti di 16 anni, che facevano le loro cose al piano di sopra. Poi la mia ex, che ha solo 14 anni, si è aggiunta a loro.  A quel punto - dice Mattia, come riporta "Il Fatto Quotidiano" - i miei amici mi hanno portato via, ero disgustato". Non è stato solo l’alcol, però, a spingere l’ex nell’orgia ma la voglia di farsi vedere. "L’ha fatto solo per farsi notare, perché sapeva che c’erano i ragazzi più grandi. Me l’aspettavo, perché queste ragazze aprono le gambe come niente – dice mordendosi il labbro – ma ci sono rimasto comunque malissimo".
Mattia non è il tipico liceale: beve poco, non fuma, è ancora vergine. "Le ragazze ci provano, ma io non voglio che la mia prima volta sia con una che mi salta addosso e mi ribalta. Voglio che sia speciale, voglio essere innamorato".
Innamorarsi di ragazze così, però, sembra difficile. "Non sappiamo bene cosa dobbiamo fare - ammette il 15enne - Metti che ci andiamo a letto e va male: diventa molto imbarazzante. Non fai a tempo a uscire dalla stanza che lei sta già messaggiando con le sue amiche per mandare un resoconto completo di tutto quello che abbiamo appena fatto. Descrivono ogni dettaglio e poi ti danno il voto, dicono se sei stato bravo o no. È davvero una sfida avere a che fare con queste cose". Una sfida alla quale Mattia, per ora, non è ancora pronto. 
Quando ero giovane io erano gli anni '60 del secolo scorso. In Italia c'era ancora il mito dell'illibatezza, eppure ho visto e sentito compagne della mia classe quindicenni parlare nei bagni della scuola, durante l'ora di ricreazione, di ogni sorta di rapporti sessuali che avevano con i loro ragazzi del momento, stando bene attente a rimanere vergini, per conservarla come una dote spendibile per un eventuale futuro matrimonio con qualcun altro, mentre l'esperienza che andavano acquisendo era, almeno per me, da vere meretrici.

Molti anni dopo sentivo e leggevo inchieste in cui si evidenziava come i rapporti sessuali delle ragazzine e dei ragazzini dell'età dei miei figli già intorno ai 14 anni venivano liberamente vissuti.

Come fu per me così per la generazione dei miei figli non trovavo corrispondenza fra la mia esperienza personale e queste inchieste.
Come per me negli anni sessanta, in cui c'erano delle giovanissime ciniche e per nulla romantiche ma anche ragazzine come me che ritenevano il sesso qualcosa di molto intimo e serio da vivere in un rapporto affettivo profondo e vero, così è stato per i miei figli, senza distinzione di sesso: così per la femmina come per i maschi.

Oggi, scherzosamente, uno di loro, uomo maturo, mi dice che ho sbagliato insieme a suo padre ad insegnargli che il sesso va legato al sentimento.
Lo dice ridendo, dunque non lo pensa.

Ecco, credo che, in ogni tempo, le cose si ripetono: ci sono persone che vivono, per istinto o per educazione, il sesso come mangiare o bere, anche smodatamente, come smodatamente bevono alcool o fumano... e anche peggio.
Ognuno vivesse come crede e ne pagasse le conseguenze.
Ma non facciamo di tutta un'erba un fascio perché l'altro ieri, ieri, come oggi ci sono anche le anime belle, che vogliono qualcosa di meglio e di più, come il ragazzo riportato in questa inchiesta che prova sentimenti diversi dal gruppo, sentimenti che fanno sì che provi disgusto davanti ad eccessi, ammucchiate ed altro, perché aspira a qualcosa di pulito, qualcosa legato ai suoi valori, qualcosa che potrà, lui lo sa, dargli emozioni ben diverse e di ben altra qualità quando incontrerà la ragazza che avrà i suoi stessi valori e sentimenti.   

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