giovedì 10 ottobre 2013

Reato di clandestinità

Dal blog di Beppe Grillo


"Ieri è passato l'emendamento di due portavoce senatori del MoVimento 5 Stelle sull'abolizione del reato di clandestinità. La loro posizione espressa in Commissione Giustizia è del tutto personale. Non è stata discussa in assemblea con gli altri senatori del M5S, non faceva parte del Programma votato da otto milioni e mezzo di elettori, non è mai stata sottoposta ad alcuna verifica formale all'interno. Non siamo d'accordo sia nel metodo che nel merito. Nel metodo perché un portavoce non può arrogarsi una decisione così importante su un problema molto sentito a livello sociale senza consultarsi con nessuno. Il M5S non è nato per creare dei dottor Stranamore in Parlamento senza controllo. Se durante le elezioni politiche avessimo proposto l'abolizione del reato di clandestinità, presente in Paesi molto più civili del nostro, come la Francia, la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, il M5S avrebbe ottenuto percentuali da prefisso telefonico. Sostituirsi all'opinione pubblica, alla volontà popolare è la pratica comune dei partiti che vogliono "educare" i cittadini, ma non è la nostra. Il M5S e i cittadini che ne fanno parte e che lo hanno votato sono un'unica entità. Nel merito questo emendamento è un invito agli emigranti dell'Africa e del Medio Oriente a imbarcarsi per l'Italia. Il messaggio che riceveranno sarà da loro interpretato nel modo più semplice "La clandestinità non è più un reato". Lampedusa è al collasso e l'Italia non sta tanto bene. Quanti clandestini siamo in grado di accogliere se un italiano su otto non ha i soldi per mangiare?".
 Beppe Grillo, Gianroberto Casaleggio

Sono d'accordo con Beppe Grillo e Casaleggio su questo argomento ed ero rimasta perplessa e delusa nel sentire che il Movimento 5 Stelle si era pronunciato a favore dell'abolizione del reato di clandestinità.

Le parti politiche che hanno votato a favore di questa decisione hanno fatto la solita scelta "a pelle", non ragionata, non responsabile nei confronti del Paese, bensì sull'onda di una risposta emotiva a quanto accaduto a Lampedusa.

Anch'io ho provato dolore e pena per quegli esseri umani, fino a pensare, prima di prendere sonno la notte, a quella madre che ha espulso il suo bambino proprio mentre il barcone affondava, per morire con lui ancora attaccato a lei dal cordone ombelicale.

Ma non è con l'abolizione del reato di clandestinità che si deve rispondere a questo orrore.
Al contrario, e per le ragioni che firmano Grillo e Casaleggio.

In questi giorni pensavo a quando, molti anni fa, mi sono occupata per dieci anni di un Accordo Culturale fra l'Università in cui lavoravo e la Cecoslovacchia, ancora non divisa in Repubblica Ceca e Slovacchia, ancora non in Unione Europea. Fra le varie cose dovevo assicurarmi che gli studiosi ospiti provenienti dalla  Cecoslovacchia avessero il permesso di soggiorno, subito, appena arrivati per i brevi periodi in cui potevano stare in Italia in base a quell'Accordo per studio e ricerca. Avevo contatti con la questura e dovevo fornire sempre dichiarazioni firmate dal Responsabile italiano dell'Accordo e dimostrare che gli studiosi avevano una copertura finanziaria, e dichiarare quanto si fermavano... Era importante per loro avere quei permessi di soggiorno temporanei, altrimenti non potevano girare tranquilli.
Ora si vuole consentire che ci sia gente che gira senza documenti, senza alcun permesso giustificativo della sua presenza in questo povero Paese..
In questi giorni pensavo: "La polizia, i Carabinieri, non potranno più chiedere i documenti a nessuno... Ingresso libero. Come potranno chiederli a me allora e a quelli come me che in questo Paese ci siamo nati e lo sosteniamo con le nostre tasse..? E' assurdo che possano chiedere i documenti ad un cittadino italiano per un controllo e non chiederli al clandestino perché tanto il reato di clandestinità non c'è più!"

Ripeto quanto ho già scritto: soccorrere sì, con l'aiuto dell'Europa, ma impedire in ogni modo che si alimenti la speranza in un "Eldorado" che non c'è!!
Bisogna intervenire presso i Paesi di provenienza tramite l'ONU, non vendere le armi a quei paesi che trattano così i propri figli, operare sanzioni verso quei governanti che non consentono ai popoli di vivere!

Reagire abolendo il reato di clandestinità è da irresponsabili, da persone che vogliono così sanare un senso di colpa che non ha motivo di essere, perché le colpe sono dei criminali che lucrano sul traffico di esseri umani, non di chi li raccoglie, li salva, li cura e li sfama.

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