venerdì 11 ottobre 2013

Grillo-Casaleggio accusati di fascismo-razzismo




Il grandissimo Giorgio Gaber insegna...
La gente ha scarsa memoria e riflette poco. Pensa sull'onda del momento senza considerare l'insieme, così hanno iniziato a dire che Grillo è fascista e razzista!
Secondo il mio modesto parere non di fascismo, di razzismo e di "pensiero di destra" si tratta, bensì di semplicissimo buonsenso.
Da troppi anni si tende ad attribuire ogni pensiero espresso senza opportunistica ipocrisia come una presa di posizione o di sinistra o di destra.
Non vi è nulla di disumano ed egoista in quello che ha espresso sul suo blog ieri, firmandolo con Gianroberto Casaleggio.
Ho scritto più volte che non condivido tutto quello che dice Grillo, ho mosso anch'io delle critiche su certe sue prese di posizione e uscite, però in questo caso per me ha ragione ed ho spiegato il perché in un mio post precedente.
Nella trasmissione Agorà di RAI3 lo schieratissimo conduttore ha la pessima abitudine di dare sulla voce alle persone dopo aver posto loro una domanda, tanto che verrebbe da dirgli: "Allora risponditi da solo. Che me lo hai chiesto "a fà"?" In particolare lo fa ai leghisti e a quelli del Movimento 5 Stelle. Ma oggi il controllo sull'informazione, che vorrebbe far passare purgata della verità, gli è sfuggita su un aspetto della deprecata Legge Bossi-Fini: il giovane leghista intervistato è riuscito a dire la verità su un particolare della Legge, quello del reato che commetterebbero i pescatori se tirano su i clandestini. Nei giorni scorsi i telegiornali avevano dato frammenti di informazione su pescatori che sarebbero stati denunciati per aver tirato in barca clandestini in mare... Mi era sembrato stranissimo (ma chissà quanti non hanno riflettuto su questo) che una legge potesse prevedere una punizione per qualcosa che è una legge del mare e che, credo, sia addirittura scritto nella Costituzione: l'obbligo di soccorrere i naufraghi!
Infatti il giovane leghista è riuscito a dire che è una menzogna che la Bossi-Fini preveda il reato per quei pescatori o altro che fanno salire in barca i clandestini in pericolo in mare... Non sta scritto assolutamente nella Legge ha detto. A questo punto, suo malgrado, il conduttore, Gerardo Greco, ha dovuto ammettere (sfumando un po' confusamente la frase in modo che i più disattenti non ne cogliessero il significato) che è vero quello che diceva il giovane rappresentante della Lega Nord, ma che "a volte c'erano stati degli errori nelle indagini".
Cosa vuol dire questo?  Vuol dire che, per individuare chi traghetta criminalmente i disperati, possono a volte essere finiti sotto inchiesta pescatori che l'avevano fatto per pura umanità e non perché d'accordo con i criminali. Insomma hanno dovuto dimostrare che non erano una staffetta prezzolata di prelevamento dei migranti.
Ecco la verità: quella verità che basta eludere l'informazione, tagliarla delle dovute spiegazioni, perché non si capisca a fondo.
Nessuna Legge è perfetta, ma perfettibile.
Personalmente ritengo che il reato di clandestinità non può essere cancellato, sarebbe una vera follia e si tradurrebbe nella libera circolazione di chiunque in Italia, ma si può togliere la previsione del carcere, in modo da risolvere in parte l'altro problema assillante del sovraffollamento delle carceri. Una accoglienza temporanea poi un assorbimento da parte di quei Paesi dell'UE che abbiano bisogno di lavoratori. Per il resto, a meno che non si tratti di rifugiati, debbono essere rispediti nei Paesi di appartenenza.
Rimane il discorso dell'ONU che deve occuparsi di codesti Paesi e delle Nazioni che vendono loro le armi: ritengo queste ultime alla stessa stregua dei traghettatori di esseri umani.

Infine vorrei portare un'esperienza personale sul discorso razzismo che riguarda insospettabili italiani che votano a sinistra e che, a parole, non sono razzisti.
Nell'Agro Pontino, dove ho una casa, c'è una forte presenza di lavoratori agricoli indiani. Ora che ho messo in vendita questa casa la domanda frequente che mi fanno i possibili acquirenti è la seguente: "Ma ci sono vicino gli indiani?"
Rispondo che è inevitabile che ci siano: basta girare per le strade e li si vede ovunque, essendo la comunità numerosissima nel comune di Sabaudia. Poi mi arrabbio e dico la verità: "Chi dà fastidio sono gli italiani, perché parlano a voce alta, anche di sera tardi, fregandosene del prossimo, perché corrono con le loro auto dove non dovrebbero, perché gettano i rifiuti speciali in giro per non fare la fatica di chiamare la Ditta Sangalli che fa la raccolta differenziata.. Come so che i rifiuti sono degli italiani? Perché sono potature dei loro giardini, elettrodomestici, mobili ed altro delle loro case estive e in inverno non ci sono queste schifezze!"
A questo punto dicono compunti che loro non sono razzisti: per carità! "Però... gli indiani stendono i panni su fili tirati fra un sostegno e l'altro... non usano gli stendini..."
Dove abito abitualmente c'è una simpatica, civilissima signora, debbo dire dotata anche di ottimo buongusto, che ama stendere i suoi panni sullo steccato che delimita il suo vialetto, e non è indiana ma italianissima!


Nessun commento: