mercoledì 4 settembre 2013

Sfogliando “il Venerdì di Repubblica”



Sfogliando l’inserto settimanale del quotidiano “La Repubblica” si leggono tante sciocchezzuole superficiali e qualche interessante spunto di riflessione.
Nella rubrica di Curzio Maltese “Contromano” leggo: “Quasi vent’anni fa, subito dopo la discesa in campo, scrissi che Berlusconi avrebbe finito per fagocitare e distruggere anzitutto i propri alleati. Non era una profezia difficile e si è realizzata. A distanza di due decenni Fini, Bossi e le rispettive creature politiche, AN e Lega, sono dei cadaveri  ambulanti.”

La profezia si è avverata ma bisogna dire che Fini e la famiglia Bossi, insieme al Tesoriere della Lega, ce l’hanno messa tutta perché si avverasse!

Chi ha detto a Fini di inglobare la casa di Montecarlo, donata al partito da una appassionata seguace dello stesso, e di consentire che un arrivista mezzo cognato la abitasse?
Si è squalificato da solo Gianfranco Fini, dimostrando qualche contraddizione!
E non scrivo nulla che non sia stato già scritto da tutti i giornali con aggettivi anche più pesanti!
Poteva non farlo, poteva non farsi coinvolgere in una simile storia molto squallida per un leader politico di una destra dura e pura!

E la Lega ed il suo pasciuto Tesoriere? Già gli italiani avevano espresso in un referendum la volontà di non voler finanziare i partiti, poi scoprono che, con i soldi estorti con una legge che ha tradito la volontà popolare, si fa la bella vita… investimenti in lontani Paesi…
Scoprono che Bossi che parla di Roma Ladrona scialacqua i soldi pubblici finanziando la scuoletta privata di sua moglie e consente che i suoi non eccelsi figli vivano alla grande alle spalle degli italiani!
Mi sembra che Fini e Bossi abbiano fatto tutto da soli più che essere fagocitati da Berlusconi!

La profezia si è avverata ma non per i motivi che pone Curzio Maltese.

Antonella Barina, nella sua rubrica “Solidarietà”, affronta il tema della pulizia dei muri della splendida Firenze da parte dei volontari della Fondazione Angeli del Bello. Splendida iniziativa e bella notizia!
Sotto la foto, che documenta un intervento dei volontari, si legge: “..tolgono le scritte vandaliche dai muri di Firenze”.
L’incipit dell’articolo dice: “Ripuliscono i muri imbrattati da barbari graffiti…”.

Ecco, la Barina dice finalmente la verità! Eh, sì, perché ho assistito a trasmissioni televisive e letto articoli di ipocriti giornalisti che parlavano di “arte graffitara”, intervistavano giovani tatuati e con i capelli a cresta, che non sapevano neppure esprimersi in un elementare italiano, chiedendo loro “il senso della loro arte di writers” ed altre scemenze del genere, nella più totale perdita di comune buonsenso e con l’irresponsabilità di dare in questo modo non solo una giustificazione agli imbrattatori di muri, vagoni di treni ecc., ma addirittura una motivazione “artistica”.
Finalmente qualcuno che scrive la verità nuda e cruda con i giusti aggettivi!
Da tempo mi chiedo chi paga a costoro tutta quella vernice spray, per me molto costosa, e come si mantengono tutto il giorno senza lavorare e, se lo fanno di notte, come fanno la mattina ad alzarsi per poi andare al lavoro o a scuola o all’università!
Da: "La Repubblica.it"


Insomma oltre ad imbrattare, comprando con soldi di non si sa chi tante e tante bombolette di vernici, oltre a passare ore a fare i loro brutti disegni e scritte, cosa fanno nella società costoro?
Abbiamo giudici illuminati che, qualora beccati sul fatto, li condannino a ripulire come fanno i meravigliosi volontari che, loro sì, amano il bello? 

Infine la rubrica “Vizi & Virtù” di Piero Ottone. Analizza l’enorme differenza dai “nostri” tempi ad oggi dei costumi sessuali.
Piero Ottone


Ho riflettuto anch’io su questo aspetto e capisco quello che dice Ottone. Forse noi veniamo da un’educazione cattolica… dunque…
E’ certamente un fatto culturale e anche pratico, certo. La pillola e altre provvidenze hanno messo la donna sullo stesso piano dell’uomo: ora non si va più in galera per l’aborto, né l’adulterio è più un reato.
Ma la mia analisi è un po’ più profonda di questa dell’ottimo giornalista Ottone, penso che è tutto vero e che questo ha cambiato il modo di pensare, l’accettazione di certi comportamenti e non più la censura sociale di essi… però questi comportamenti esistevano anche prima, con la stessa licenza e quantità, solo che si facevano sotto sotto, nascostamente, proprio per il disdoro sociale che essi comportavano.
Allora cosa è realmente cambiato? Per me nulla, se non che ora lo fanno alla luce del sole quei tipi umani che lo facevano pure prima, ed oggi, invece, tipi che privilegiano certi valori scelgono ancora di avere un solo uomo tutta la vita o anche una sola donna..
Parlo di esempi concreti, presi dalla mia esperienza, di quando ero giovane e di giovani di oggi.
Dunque i tipi umani che erano licenziosi cinquanta anni fa, quando io ero diciassettenne, lo sono oggi alla luce del sole perché, in teoria, non c’è più critica morale dalla società.
In teoria, perché chi ha sentimenti diversi prova ripulsa e disgusto di fronte alla licenziosità vissuta e sbattuta in faccia a tutti.
Ritengo, quindi, che più che altro si tratti della solita egemonia culturale di certe correnti di pensiero che impongono il loro modo di essere e di vivere come l’unico giusto, e così ci viene riproposto da film e fiction in cui si vedono, ad esempio, genitori entrare nelle stanze di figli adolescenti trovandoli nudi a letto con il filarino di turno e richiudere la porta scusandosi…
Situazioni che esisteranno per molti, evidentemente, se le propongono come reali certi cineasti, ma che nella mia realtà sono fantascienza, non solo per il mondo dei miei nipoti (uno diciottenne) ma anche per il mondo dei miei figli oggi ultraquarantenni! E non sono “impediti”, come direbbe qualche trucido di pensiero, ma hanno educazione e modo di sentire che li inducono a comportamenti e scelte che privilegiano i sentimenti, l’amore, più che i rapporti di pelle e la promiscuità.
Ovviamente questo non riguarda solo i miei familiari, ma  nel corso degli anni conoscenti, amici… Sempre, però, ho notato che dietro questo campionario umano c’erano un’educazione ed un esempio.
La differenza dalla mia gioventù sta solo nell’ipocrisia di allora che nasceva dalla critica sociale. Non si distingueva il comportamento licenzioso da quello pulito solo perché i licenziosi lo nascondevano. Le famiglie raccomandavano di comportarsi bene non per profonda convinzione tutte, quanto per convenzione… e il messaggio diverso, il sentire diverso, veniva avvertito. Per questo c’erano tante signorine che non arrivavano illibate al matrimonio avendo avute esperienze precedenti con uomini che non erano poi quelli che sposavano, oppure avevano accumulato esperienze da vere meretrici calcolando di preservarsi l’imene, oppure, peggio, una volta sposate si prendevano quelle libertà che avrebbero voluto prendersi prima.
Insomma parlo di situazioni conosciute con certezza, avendone raccolto le divertite confessioni, avendone viste le vicende, dunque quel che scrive Piero Ottone, che “dovevano arrivare al matrimonio illibate”, era solo formalmente vero.

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