venerdì 1 febbraio 2013

Lo Stato Italiano esige soldi dal cittadino ma NON li restituisce


Da più di 2 anni la Regione Lazio mi deve restituire un bollo auto che mi ha costretto a pagare perché il Ministero non aveva esaminato la pratica di esenzione dal bollo in base ad una legge dello Stato fatta per incentivare l'acquisto di auto entro il 31/12/2008, e in conseguenza di ciò i terminali ACI la davano scoperta di bollo. Lentezza nell'esaminare pratiche, conseguenti disservizi e danni per il cittadino, lentezza nel restituire i soldi... E nessuno paga per questo, non vi sono sanzioni... Tutto ricade sul cittadino.

Visto in che Stato "criminale", come lo ha definito qualcuno stamane su RAI 3 nella trasmissione "Agorà", viviamo, uno Stato che NON restituisce MA pretende, siamo proprio sicuri che una municipalizzata come ACEA ATO2, che esige il pagamento di servizi mai resi (depurazione fognature dal 2007 a chi non le ha mai viste perché mai costruite), restituirà almeno la parte non dovuta della fatturazione dell'acqua?

Acqua: Consiglio di Stato boccia le bollette,
aumenti non coerenti con referendum

Saranno restituite ai cittadini le cifre legate ai maggiori esborsi pagati tra il 21 luglioe il 31 dicembre 2011. Forum dei movimenti per l'acqua: "Abbiamo vinto"


ROMA - Le bollette dell'acqua "non sono coerenti" col quadro normativo uscito dal referendum del 12-13 giugno 2011. Lo dice in Consiglio di Stato in un parere reso all'Authority per l'energia, giudicando "in contrasto" col referendum il criterio della "adeguatezza della remunerazione dell'investimento" per determinare la tariffa. L'Authority dovrà tenerne conto per la adozione del nuovo sistema.

Il Consiglio di Stato ricorda in sostanza che il 7% di aumento sulle bollette, legato alla remunerazione del capitale investito, è stato applicato dal 21 luglio 2011 al 31 dicembre 2011 nonostante l'esito referendario.

Toccherà ora all'Autorità per l'energia decidere il criterio per rimborsare ai cittadini le cifre in più pagate e, a quanto pare, è probabile che invece del conguaglio, ci sarà una restituzione secca. "Abbiamo vinto, non si possono fare profitti sull'acqua - afferma il Forum dei movimenti per l'acqua commentando il parere -. Questa volta a darci ragione è il parere del Consiglio di Stato sulla tariffa: le bollette che i gestori consegnano ai cittadini sono illegittimamente gonfiate e non rispettano la volontà referendaria espressa da 27 milioni di persone". L'Autorità per l'energia "incaricata di formulare la nuova tariffa all'indomani del Referendum, aveva chiesto un parere al Consiglio di Stato sulla remunerazione del capitale investito, ovvero il profitto garantito del 7% presente nelle bollette". La risposta
ha confermato "quanto precedentemente affermato dalla Corte Costituzionale: dal 21 luglio 2011, data di proclamazione della vittoria referendaria, la remunerazione del capitale investito doveva cessare di essere calcolata in bolletta". Per questo "quello che i cittadini hanno pagato è illegittimo e i soggetti gestori non hanno più alibi: devono ricalibrare le bollette". Quanto scritto dal Consiglio di Stato - osserva ancora il Forum - "delegittima le scelte che hanno guidato l'Authority nella formulazione della nuova tariffa, emessa un mese fa, in cui la remunerazione del capitale investito viene reintrodotta sotto mentite spoglie".
(01 febbraio 2013)

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