giovedì 6 dicembre 2012

Subdoli attacchi alla Libertà

La mia libertà individuale ha diritto di essere fino a che non invade la tua.
Questa semplice regola di civiltà consente civile convivenza fra gli uomini in una società evoluta e democratica.
Le Istituzioni debbono garantire questa libertà con il solo limite sopra riportato.
Un giovane studente che distribuisce volantini durante una manifestazione non invade la mia libertà individuale, eppure questo giovane e altri compagni e compagne, che facevano la stessa cosa, sono stati identificati dalla polizia che prestava il servizio d'ordine ad una manifestazione contro la TAV e, a distanza di un paio di mesi, i genitori sono stati posti, insieme ai loro figli, sotto osservazione dei Servizi Sociali. Necessariamente con un mandato del Tribunale dei Minori.
Volantinaggio
Questo caso è stato discusso oggi nella trasmissione di RAI3 "Brontolo" condotta dal bravo Oliviero Beha che qui dà il meglio di sé, mentre in altre trasmissioni (quando parla di calcio ad esempio) mi annoia un po'. "Brontolo" va in onda di solito dopo "Agorà" condotta da Andrea Vianello, che in un post di qualche tempo fa ho lodato ma che ora, causa le sue continue interruzioni mentre i suoi ospiti stanno parlando e causa il suo lasciarli parlare dandosi sulla voce, non piace più molto e si tende a chiudere perché produce "effetto gallinaio" in cui non si capisce niente.
Tornando sulla garbata trasmissione di Oliviero Beha oggi il servizio sulle famiglie indagate dai Servizi Sociali, perché i loro figli minorenni erano andati alla manifestazione "No TAV" a distribuire i volantini, ha meravigliato un po' tutti i presenti in studio: persino Gasbarri!
I genitori, intervistati nelle loro case pulite ed ordinate, erano insegnanti e un padre lavorava anch'egli nel settore come Educatore, dunque anche lui nei Servizi Sociali e, per questo, aveva a che fare con Assistenti Sociali e tutte le altre figure "professionali" del ramo...  
Che senso può avere far entrare i Servizi Sociali dentro l'intimità di queste famiglie? Cosa debbono accertare gli Assistenti Sociali con le loro interviste e con le loro successive relazioni da trasmettere al magistrato del Tribunale dei Minori?
A tutti appare come una intimidazione. Non sarà per il tema della TAV tanto cara al Presidente delle FF.SS., che se ne fotte  invece dei treni a corto raggio, forse perché servono ai plebei che vanno a lavorare ogni giorno e per questo sono sporchi, inaffidabili negli orari e malmessi?
E' apparsa come una intimidazione, per l'assurdità della risoluzione presa dal Tribunale, al Sociologo Marco Revelli, mentre il giornalista Vittorio Feltri ha espresso un sentimento che è sempre stato anche mio nei riguardi degli Assistenti Sociali: figure che più che altro spaventano e lasciano grandi dubbi sulla enorme discrezionalità di giudizio che viene loro conferita a fronte di una professionalità non si sa da cosa supportata. Non basta infatti il Diploma Universitario biennale che una volta si conseguiva, né altri titoli successivi, per decidere di argomenti così delicati e complessi come la vita delle famiglie.
Figuriamoci poi nel caso di ragazzi dai quali si può anche dissentire, ma che hanno diritto di manifestare le loro idee senza violenza in un Paese che si dice civile e democratico.
Ma lo è ancora? O c'è qualcosa di strisciante che, insinuandosi nelle famiglie con una subdola violenza, preme per comprimere? Ferrero ha parlato di "atto arbitrario", Revelli di "invadenza nei fatti familiari" che "è pericolosa". Mimmo Locasciulli, medico e cantautore, ha parlato apertamente di "professionalità discutibile" dei Servizi Sociali.
Tutte opinioni che condivido pienamente.

Non a caso mi colpisce la drastica ingerenza dei Tribunali e dei relativi Servizi Sociali nella piccola vita di Anna Giulia Camparini, a cui hanno tolto i genitori naturali, (uniti e non belligeranti come tante, troppe, coppie che si contendono i figli come se fossero pacchi), i nonni naturali, il nome e, dopo averla "resettata", l'hanno resa adottabile. 
Motivo, forse, un passato uso di cocaina da parte dei genitori.
Perché non hanno tolto la patria potestà all'ex Presidente della Regione Lazio Marrazzo addirittura filmato con cocaina mentre si intratteneva con dei prostituti travestiti?
Non ha dato forse pubblico scandalo? Non ha nuociuto per questo alla psicologia dei suoi figli? 
Tutto è stato pubblico: anche quando mentiva all'obiettivo televisivo dicendo che era tutto un complotto contro di lui!
Il Tribunale non ha trovato tutto questo sufficiente a togliergli la patria potestà sui suoi figli. A Gilda Fontana e a suo marito sì. Forse perché esistono ancora "nobili" (la Casta) e "plebei"?
Nei fatti sembrerebbe di sì.

3 commenti:

Rossella Pannocchi ha detto...

La libertà secondo me ha tanti lati, nessuno dovrebbe essere intaccato o limitato ,nessuno ha diritti sulla vita degli altri, in special modo nella libertà di vedere crescere mia figlia se la amo, se non la maltratto, Gilda e Massimiliano amano Anna Giulia più della loro vita, sopravvivono fino al momento in cui la riabbracceranno, Nessuno ha diritto di togliere un figlio amato...chi può insegnare ad essere perfetti? Non certo un giudice o un assistente sociale, tantomeno uno psicologo che ti incontra 3 volte e MAI insieme a tua figlia...nessuno ha diritto di togliere a un bambino il sacrosanto diritto di vivere la propria vita, Anna Giulia è una bambina voluta e amata... Grazie Rita Coltellese...concordo ogni sua parola...Rossella Pannocchi

Anonimo ha detto...

un bellissimo giorno di ottobre divenni Mamma, pensavo di poter avere la libertà di amare il mio pulcino, da lì a poco fù negata questo mio amore, ma ancor più fù negata la libertà di essere amato ad un bimbo, gli fù negata la sua stessa infanzia, chi avrebbe dovuto tutelarlo chiuse gli occhi per anni, ad oggi come per incanto u risveglio che pesa però come un macigno "ora è malato" NOI volevamo solo la libertà di amarci

Rita Coltellese ha detto...

Non ho molto da dire. Ho solo gli occhi umidi di vera commozione.
Eppure, sappiatelo, la vita mi ha indurito.