mercoledì 11 aprile 2012

Carità cristiana


Da: La Stampa.it

Comunione negata a bimbo disabile


Il parroco: "Incapace di intendere e volere". Scoppia la polemica

Ferrara
Il parroco di Porto Garibaldi, nei lidi ferraresi, don Piergiorgio Zaghi ha deciso di non ammettere alla prima comunione un bambino con un ritardo mentale, perché "incapace di intendere e volere". E' successo giovedì scorso, duramente la messa del triduo pasquale.

Dopo le polemiche di alcuni genitori dei compagni di classe del ragazzo che frequenta la quarta elementare nel paese, il sacerdote ha spiegato le sue motivazioni durante l'omelia il giorno successivo: anche se la dottrina non prevede l'esclusione dall'eucarestia per le persone incapaci di intendere e volere, don Piergiorgio avrebbe desiderato che il piccolo capisse o intuisse la portata del sacramento.

Oggi "La Nuova Ferrara" riporta diverse lettere che i compagni di scuola del bimbo disabile hanno scritto al sacerdote. "Carissimo don Piergiorgio - è una delle lettere - sono un bambino di quarta elementare. Quest'anno ci siamo preparati per ricevere la prima comunione e ho saputo che un nostro compagno non può farla. Mi sono chiesto cosa ha fatto di male, perché non può farla? E' cattivo? Si comporta male? Per me non è cattivo, è bravo e tranquillo". Il bambino, o chi lo ha aiutato a scrivere la lettera, chiede che il compagno possa accostarsi alla comunione assieme agli altri amici: "pensiamo che Gesù l'avrebbe guarito come ha fatto con Lazzaro o con i lebbrosi".


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La Chiesa Cattolica ha pagine vergognose che cerca sempre di ammantare di spiegazioni caramellose dense di ipocrisia. In realtà il messaggio cristiano, cioè quello che disse Gesù Cristo, grande predicatore di amore e di tolleranza, a cui la Chiesa dice di rifarsi, spesso e volentieri non lo segue affatto. 
Questo episodio ne è uno squallido esempio. Bellissima la letterina che "La Stampa" ha pubblicato fra le tante scritte dai bambini compagni di scuola del bimbo escluso. In loro, nelle loro piccole e belle anime, il messaggio cristiano vive e parla. E' una grande consolazione insieme ad una grande lezione per l'ottuso sacerdote e per noi tutti, credenti e non, come la sottoscritta.

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