lunedì 16 novembre 2020

DELITTI INSOLUTI

 Da: L'UNITA' di lunedì 16 gennaio del 1967

"I pratoni del Vivaro, per esempio, e la macchia che nascose i corpi dei due fidanzati Laura Pomardi ed Egidio Bergnesi. uccisi a revolverate nell'estate del 1965 da qualcuno che puo' ancora camminare per le stesse strade, per gli stessi boschi. E i maniaci che — si racconta — continuano a spiare (e spesso rapinare) le coppie che cercano rifugio, senza timore, nello stesso luogo."

 Da: L'UNITA' di mercoledì 9 maggio 1973

«Giallo» dei Pratoni: perizia su una pistola 

L'arma e stata sequestrata ad un uomo, già condannato per il porto abusivo a tredici mesi di reclusione — 

Egidio Bergnesi e Laura Pomardi furono uccisi a revolverate il 31 luglio del 1965

 II delitto ancora insoluto Torna alla ribalta il «giallo» dei Pratoni: i carabinieri hanno arrestato un uomo che si aggirava nella zona del Tuscolo, pochi chilometri dai Pratoni e da Velletri, avendo in tasca una pistola, un coltello acuminato, un passamontagna. Adesso, più che altro per scrupolo,  si e deciso d! sottoporre quest'arma ad una perizia tecnica, per capire se possa essere l'arma — una calibro 7,65 — che quasi otto anni fa uccise due fidanzati, Egidio Bergnesi e Laura Pomardi, che si erano recati in gita nella zona. Come è noto, I'assassino, o gli assassini non sono mai stati identificati. L'uomo arrestato si chiama Nello Bencivenga ed ha 48 anni. Originario di Velletri, si e trasferito adesso a Lariano, dove abita in via Colle Fiorentino 121. E' stato bloccato giorni orsono da alcuni carabinieri che stavano indagando su alcuni episodi avvenuti in località frequentate da coppiette. Dalla sua auto sono saltate fuori questa pistola automatica calibro 7,65, un coltello a serramanico, alcuni cacciaviti con la punta ricurva, capaci  cioè di forzare i deflettori delle auto, un passamontagna. Informato, il pretore di Frascati ha disposto I'immediato arresto dell'uomo. Nello Bencivenga e stato processato per direttissima e condannato a tredici mesi di reclusione. Ha raccontato di aver trovato in campagna la pistola, ma non e stato creduto. L'arma ha comunque i numeri di matricola limati e basta questo particolare per renderla sospetta, comunque non "pulita". Adesso è stata consegnata ai periti balistici, che dovranno accertare se i bossoli che furono trovati accanto ai cadaveri dei due fidanzati sono stati esplosi proprio da quest'arma. E' un controllo che viene effettuato soprattutto per scrupolo, non perché ci siano sospetti di nessun genere contro il Bencivenga. II delitto avvenne il 31 luglio 1965 in una macchia ai margini della via dei Laghi. 

Egidio Bergnesi e Laura Pomardi, che si conoscevano da bambini, fidanzati da anni, avrebbero dovuto sposarsi entro pochi mesi: furono freddati a revolverate forse da un "guardone" scoperto e minacciato dal giovane, forse da un rapinatore di coppiette. Le indagini andarono avanti per mesi ma alla fine non portarono a nessun traguardo: e è ancora mistero intorno al nome dell'assassino. 


Questo delitto è rimasto insoluto. La pistola che li uccise non fu trovata, solo dei bossoli: il bossolo rappresenta un elemento principale e portante della cartuccia. Infatti assolve la funzione di contenere il proiettile e sul fondello presenta la sede dell’innesco.

Non so nulla di balistica e riporto con il copia-incolla una definizione scarna di esso.
Non so dunque se dal bossolo si può risalire al calibro della pistola e al modello.
Gli scarsi articoli che ormai si possono trovare nel web non riportano da nessuna parte se gli inquirenti del tempo siano mai risaliti al calibro e al tipo di pistola con cui i due giovani furono uccisi.
Quando, qualche anno dopo, venne fuori la storia del Mostro di Firenze e delle laboriose indagini su quei delitti ripetitivi, chi indagava legò i delitti ad un'unica arma: una Beretta calibro 22 LR.
Dall'arma, il cui modello fu identificato con certezza, poterono accertare anche che il primo delitto, in ordine di tempo, compiuto con essa il 21 agosto del 1968 , fu quello in un primo tempo attribuito ad un marito cornuto che aveva ucciso la moglie fedifraga mentre era appartata con uno dei suoi amanti.
Ma i delitti successivi compiuti sempre con quell'arma, poi attribuiti al cosiddetto Mostro di Firenze per il modus operandi, non poterono essere attribuiti al marito cornuto essendo costui in carcere.
Le indagini svelarono un gruppetto di squallidi guardoni delle coppiette, che cercavano un poco di solitudine per vivere la loro intimità, e fra loro il maiale Pacciani.
Il modus operandi mi fece ricordare il delitto insoluto del Vivaro e mi sono sempre chiesta se gli inquirenti abbiano mai accertato se anche quei due fidanzati furono uccisi da quel tipo di arma. Ma nei resoconti giornalistici questo dato manca del tutto.
Si parla di una pistola di tutt'altro tipo che fu trovata in possesso di un indagato, ma non ho mai trovato alcuna notizia su una relazione fra i bossoli rinvenuti in loco e quella pistola calibro 7,65.
Dunque mi è rimasto un dubbio, una domanda: hanno mai accertato se per caso quei bossoli potevano appartenere ad una Beretta cal. 22 LR come quella usata per tutti i delitti attribuiti al Mostro e compagni di merende?
La gente si muove e le pistole passano di mano, come si è visto.

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