martedì 28 aprile 2015

Baltimora come Roma

Da: La Presse

Roma, 12 gen. (LaPresse) - Stefano Cucchi, il geometra arrestato nel 2009 e morto pochi giorni dopo all'ospedale Pertini di Roma, "fu picchiato". A scriverlo i giudici della Corte d'appello di Roma nelle motivazioni della sentenza di secondo grado. "Le lesioni subite da Cucchi - scrivano ancora i giudici - debbono essere necessariamente collegate a un'azione di percosse; e comunque da un'azione volontaria, che può essere consistita anche in una semplice spinta, che abbia provocato la caduta a terra, con impatto sia del coccige che della testa contro una parete o contro il pavimento".



Da: ANSA.it

Neri in rivolta, Baltimora in fiamme

Dopo funerale afroamericano Freddie Gray morto dopo arresto

Baltimora come Ferguson, messa a ferro e fuoco. Anche qui, come per ben due volte nel giro di pochi mesi nella cittadina del Missouri, esplode la rabbia della comunità afroamericana contro i metodi violenti della polizia. Quelli che avrebbero portato all'uccisione dell'ennesimo ragazzo di colore, Freddie Gray, morto dopo l'arresto, con la spina dorsale spezzata. Ieri era il giorno del funerale di Freddie.

Purtroppo viene da fare un parallelo.
Di certo Cucchi fu picchiato, quello che non hanno stabilito è da chi.
Di certo le botte non furono l'unica causa della sua morte: era debilitato dall'uso delle droghe e si rifiutava di essere idratato.
I medici hanno sbagliato a non far entrare la famiglia a visitarlo all'Ospedale Pertini. Se serviva il permesso del magistrato, il responsabile medico del reparto penitenziario di quella struttura poteva richiederlo, proprio perché il giovane rifiutava le cure e dunque nell'interesse del degente in arresto, la famiglia poteva tentare di convincerlo ad accettare di essere idratato.
Medici mi dicono che se un paziente non vuole essere idratato si stacca tubi e tubicini e non è possibile immobilizzarlo a meno di non legarlo al letto...
Se, invece, questa iniziativa da parte del personale medico c'è stata ed è stato il magistrato a rifiutare la visita dei familiari, che si erano recati presso l'ospedale chiedendo di vederlo, la responsabilità ricade in capo al magistrato che l'ha rifiutata.
Insomma, oltre alle percosse, c'è stato qualcosa che non è andato bene neppure durante il ricovero. Se i familiari avessero potuto vederlo in quei sei giorni in cui è stato ricoverato prima di morire, molte cose sarebbero state più chiare nell'interesse di tutti.

Certo Roma non è Baltimora, ma a me è venuto da fare questo parallelo.
Nel 1992, quando visitai Baltimora, l'ex-studente di mio marito che ci aveva invitato presso la Johns Hopkins University, dove lavorava, ci disse che quella città apparentemente tranquilla registrava 700-800 omicidi l'anno!
Roma, almeno all'epoca, non stava messa così... e forse nemmeno adesso.

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