martedì 16 dicembre 2014

India: un altro schiaffo all'Italia

(AGI) - New Delhi, 16 dic. - La Corte Suprema indiana si e' rifiutata di esaminare le richieste dei due maro'. In particolare ha deciso di non valutare la richiesta di Massimiliano Latorre di prolungare di altri 4 mesi la convalescenza in Italia dopo l'ictus di cui ha sofferto a settembre. Permesso che scadra' il 13 gennaio. I giudici hanno anche respinto la richiesta di Salvatore Girone di poter tornare a casa per Natale e, piu' in generale', di un ulteriore allentamento delle condizioni imposte per la liberta vigilata.
  La Corte Suprema ha detto che si deve ora procedere con il processo ad oltre 33 mesi dall'evento, quando il 15 febbario 2012 i due maro' vennero accusati di aver ucciso due pescatori indiani scambiati per pirati.
Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, si e' detto "fortemente contrariato dalle notizie giunte da Nuova Delhi circa gli ultimi negativi sviuppi della vicenda dei maro'" e ha aggiunto che "restera' in stretto contatto con il Governo e seguira' con attenzione gli orientamenti che si determineranno in Parlamento". Il capo della diplomazia europea Federica Mogherini ha fatto oggi un punto della situazione sul caso maro' durante il collegio dei commissari a Strasburgo. Intanto il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha detto che quella della Corte suprema indiana e' "una grave decisione, e come Italia dobbiamo pensare come rispondere". Il ministro, intervenuta all'inaugurazione della mostra 'Prima di tutto italiani - Gli ebrei romani e la Grande guerra', presso il Museo Ebraico di Roma, ha precisato di voler solo accennare all'argomento maro', sottolineando che "oggi per noi e' una giornata difficile, questa mattina e' arrivata una notizia che non ci aspettavamo".
Pinotti ha evitato ulteriori commenti sia al suo arrivo, sia quando ha lasciato il Museo Ebraico. In serata anche il ministro degli Esteri Paolo Gentiloni ha espresso l'"irritazione del governo per la decisione presa oggi nei confronti dei nostri fucilieri di Marina". Nell'intervento di apertura dell'iniziativa 'Farnesina porte aperte', il ministro ha aggiunto che quella della Corte Suprema indiana e' "una decisione grave, alla quale credo il Paese debba reagire con fermezza e unita'". Domani mattina, invece, il ministro sara' in commissione Difesa per trattare l'argomento. "La decisione della Corte Suprema indiana e' del tutto inaccettabile e peggiora fortemente i termini del contenzioso fra l'Italia e l'India", afferma Fabrizio Cicchitto. "Purtroppo - riprende l'esponente Ncd, presidente della commissione Esteri della Camera - l'India ha scelto una linea irresponsabile. A questo punto e' indispensabile un confronto politico-parlamentare sulla base del quale il governo deve definire la sua linea di fronte a questo fatto nuovo del tutto negativo".

Purtroppo questa non è l'India del film "Taare Zameen Par", esempio di intelligenza, di cultura sensibile, di poesia dei sentimenti, questa è un'India infida, meschina ed ottusa.
Infida perché non leale, in malafede, nessuna giustizia è così lenta, nemmeno in Italia!
Meschina perché, diluendo ogni decisione, ha fatto un gioco sporco, guadagnandoci con una specie di ricatto: prima con i pagamenti per la nave ferma in porto poi il resto.
Ottusa perché sul piano diplomatico non si agisce così: sono arrivati addirittura a sequestrare il nostro Ambasciatore.
Abbiamo così tanti interessi economici da farci trattare così?
Se i due militari fossero stati colpevoli li avrebbero processati da un pezzo credo!
Invece sono 3 anni che prendono tempo.
Un modo di fare che sa di antica furbizia levantina, indegno di un Paese che vuol dirsi civile e moderno.

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