domenica 26 gennaio 2014

RAI 3 "Un giorno in Pretura"

Colpisce come per una belva umana la Società debba spendere tanti soldi per consulenti, avvocati, e tutto l'apparato del Tribunale e come, anche davanti ad ogni evidenza, si debba essere precisissimi in prove scientifiche fino alla capillarità.

Difficilmente, data la figura del mostro, egli potrà essere in grado di pagare tutte queste spese che ricadono necessariamente su coloro che pagano le tasse.

Colpisce come una belva umana riesca ad accattivarsi simpatie e addirittura comprensione e connivenze nell'ambiente di lavoro, fino ad essere coperto nel suo allontanarsi non rispettando le regole imposte da leggi e regolamenti. Benevolenza che, nel normale svolgimento del lavoro di chiunque non sia carcerato che svolge lavoro esterno, spesso non si trova.

Colpisce lo squallore disperante di certe esistenze che non sempre si può spiegare con possibilità di vita avverse, quanto di scelte dovute ad una particolare natura del soggetto che le compie.
Colpisce la definizione di "fidanzato" dell'uomo che viveva con la prostituta marocchina, perché non si può ignorare che, se si vive con una persona che esercita questo degradante mestiere, si dividono con lei i proventi che ne derivano, ed allora il vocabolario offre altre definizioni di codeste figure.

Infine, come dice con parole umanissime la giovane avvocatessa quando parla della prostituta Cosima Guido, nome di battaglia e per suo marito "Gina", "è difficile decifrare questi rapporti che restano inesplicabili" riferendosi al marito che dichiara di "non aver mai saputo che sua moglie si prostituiva", pur essendo sposati dal 1973!! 
E aggiunge che poteva pure non sapere ma, oltre ad una giusta meraviglia, viene un ulteriore dubbio su tale inconsapevolezza quando l'uomo afferma che "pensava che facesse i servizi in case come domestica" e alla domanda della giornalista che chiede "dunque sua moglie contribuiva alle spese della vostra vita insieme?" egli risponde con una strana negazione,  "che pensava a tutto lui", come se in realtà fosse ben cosciente della provenienza illecita dei guadagni della moglie i quali, in caso del lavoro domestico a cui egli diceva di credere, sarebbe stato normale accettare nella conduzione della vita insieme.

Nemmeno la psichiatria e lo studio delle psicopatologie possono spiegare come una donna di 66 anni, tutti dimostrati, dall'aspetto modesto... potesse "avere clienti affezionati" esercitando "il mestiere più vecchio del mondo". 


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