mercoledì 4 dicembre 2013

Immoralità delinquenziale diffusa

http://www.video.mediaset.it/video/iene/puntata/425004/roma-i-fannulloni-del-comune-di-napoli.html

Questo video è stato mandato ieri sera, 3 dicembre 2013, sulla rete "Italia UNO" di Mediaset nella trasmissione "Le Iene". Basta cliccarvi sopra e vedrete con quale protervia, come se fosse un diritto, tanta gente ruba lo stipendio pagato con le tasse dei cittadini che le pagano (poi ci sono gli evasori che rubano in altro modo: usufruendo dei servizi ed altro che pagano i soli contribuenti). 
Questo malcostume è visibile anche in altre strutture dello Stato, non soltanto nel Comune di Napoli, e sarebbe inutile e lungo farne l'elenco.
A questa sfacciata protervia delinquenziale si aggiunge l'assenteismo coperto da finte malattie, finti infortuni sul lavoro, che sono altri modi per intascare un introito mensile sicuro senza doversi recare al lavoro.
I medici non sono sempre conniventi ma, per certi particolari "infortuni" non documentabili da lastre o esami clinici che possano provare ed accertare il conseguente "malessere", sono costretti a certificare quello che il paziente dice di "sentire", anche per mettere sé stessi al riparo da eventuali sottovalutazioni del danno che il "lavoratore" denuncia.
Dunque non soltanto la classe politica e dirigenziale deruba il popolo, ma anche questi ignobili profittatori al riparo del "posto statale sicuro".
Questo in una Italia dove gente qualificata il lavoro non lo trova, oppure, quando lo ha ma non è statale, vive nella paura di perderlo e subisce per questo sfruttamento che non può certo denunciare ai sindacati perché rischierebbe di non vivere più. Ci sono mille modi per fiaccare un lavoratore, mille tecniche che si possono riassumere nella parola tanto di moda "mobbing", fino al punto da indurre il lavoratore alle dimissioni per non morire.
I sindacati sono esperti nel difendere gli assenteisti, gli infingardi, quando non addirittura i truffatori come nel caso, non raro, documentato da "Le Iene". Chi lavora veramente senza difese è il lavoratore del privato, il quale è solo.
Anche quando si riesce a documentare con prove inconfutabili il reato commesso da questi parassiti della società, trovano incredibilmente magistrati che li reintegrano nel posto di lavoro indegnamente ricoperto. E' accaduto molte volte.
Questo mina la struttura di un Paese: nessuno paga, dall'alto in basso.
La corruzione vince con l'assenso dei magistrati che non ratificano il licenziamento.
Prova ne è che il filmato mandato in onda ieri è successivo a quanto già accaduto in corso d'anno e sempre nello stesso posto: il Comune di Napoli. Segno inequivocabile della sicurezza di queste persone, come di altre, che nulla accade di definitivo a loro danno... Tutto si risolverà con un nulla di fatto e loro non li caccerà via nessuno.

Dal sito ufficiale di Luigi De Magistris, sindaco di Napoli

del 19/07/2013

14 dipendenti del Comune di Napoli e un privato cittadino sono stati arrestati dalla Polizia Municipale nell'ambito di un'indagine condotta dalla stessa Polizia Municipale e coordinata dal Procuratore Aggiunto Greco e dal P.M. Novelli della seconda Sezione della Procura della Repubblica di Napoli. 

L'indagine ha preso le mosse da un servizio di Luca Abete di Striscia la Notizia mandato in onda nel mese di aprile 2013; il filmato originale era stato richiesto dal Comandante della Polizia Municipale Attilio Auricchio che in qualità di Direttore Generale era stato intervistato dal giornalista di Mediaset. 

Il servizio http://www.striscialanotizia.mediaset.it/video/videoextra.shtml?17556 

Le riprese di Striscia - realizzate con telecamera nascosta - evidenziavano che, all'interno dei locali marcatempo-rilevatori della presenza per il personale del Comune di Napoli, diverse persone effettuavano la timbratura in entrata ed in uscita, utilizzando più di un badge: in alcuni casi due, in altri tre. 

Dall' attenta analisi del filmato, si accertava che le riprese erano state effettuate in Piazza Cavour n. 42, nell' androne posto al piano terra dell'ingresso laterale (prospiciente Via M. Longo) dell'immobile di proprietà del Comune di Napoli che ospita i servizi comunali. 

L'Amministrazione comunale dopo aver richiesto ed ottenuto il filmato " non pixellato " informava l'Autorità giudiziaria; s u disposizione della Procura della Repubblica veniva così installata, debitamente occultata, una microcamera fissa, puntata su due dispositivi marcatempo per il personale dipendente del Comune di Napoli; le videoriprese, venivano poi acquisite e registrate su PC ubicato presso gli uffici della Polizia Municipale . 

La visione delle riprese evidenziava sin da subito che molti soggetti risultavano in possesso di diverse tessere badge e - in modo abituale, sistematico e regolare - realizzavano timbrature multiple. Dopo tre mesi di serrate indagini, anche tecniche ed appostamenti, si è deciso di intervenire stamani in più turni di lavoro. Le operazioni sono iniziate alle ore 4,00 e sono ancora in corso. Sono state arrestate in flagranza di reato 15 persone e tradotte nelle carceri di Poggioreale e Pozzuoli . 

I reati contestati sono gli artt. 110 (concorso) 640 cc. 1, 2 n. 1 c.p. e art. 61 n. 9 c.p.) truffa aggravata- 340. c.p. ( interruzione di un ufficio o servizio pubblico) 494 c.p. ( sostituzione di persona) art. 81 c. 2 c.p. ( condotta continuata ) art. 55 quinquies D. lgs 165/2001 ( false attestazioni o certificazioni). 

I quattordici dipendenti arrestati appartengono ai Servizi Fognature, Statistica, Sicurezza abitativa, Terza Municipalità, Napoliservizi

Saranno stati licenziati definitivamente?
E' difficile crederlo se ieri, 3 dicembre 2013, "Le Iene" hanno potuto dimostrare con altri filmati che la truffa ai danni dello stato continua.

3 commenti:

Silvia O. ha detto...

Ricordo vari servizi trasmessi da “striscia la notizia” parecchi anni fa in cui, attraverso i filmati , si vedevano dipendenti di strutture pubbliche che timbravano il cartellino per certificare l’entrata nel loro posto di lavoro ma , una volta timbrato, uscivano dalla struttura per farsi i propri affari. Due servizi che erano stati trasmessi nel giro di pochi mesi e che si riferivano alla STESSA struttura pubblica istituzionale mi avevano colpito più degli altri: i recidivi pizzicati erano alcuni dipendenti della Corte dei Conti!
La mentalità dello “statale” che può permettersi di fregare il proprio datore di lavoro ( che poi è tutta la collettività) attraverso false timbrature, mancanza di produttivitià, assenteismo per malattie fasulle è radicata sul territorio da Nord a Sud . Tutto questo lo vedevo con i miei occhi già negli anni 70. Una mia amica statale mi diceva che all’inizio ti senti a disagio quando non sai cosa fare per far passare il tempo…le ore lavorative giornaliere sono 6 ma quelle effettive sono due e allora esci, oppure ti leggi un libro. Poi acquisisci la mentalità “statale” e ti adegui all’andazzo. Se non hai voglia di andare a lavorare ti metti in malattia. Le donne che si fanno la spesa durante l’orario di lavoro o si danno lo smalto alle unghie, sono state realtà nei decenni passati. Non ci sono controlli… quando ci sono qualcuno si gira dall’altra parte per non vedere…. Dove non c’è il cartellino c’è il registro delle firme. Se uno arriva in ritardo, mette la firma sul registro e risulta presente come se fosse entrato in orario! Era così …. mi pare che il circolo vizioso di questo andazzo non sia stato ancora debellato …. eppure i mezzi non mancano, manca la volontà di sanare certi ambienti pubblici.
Ho sempre pensato che i dipendenti pubblici di alcune strutture dove il malcostume è la norma siano eccessivi . Se avessero una mole notevole di lavoro da sbrigare con il rispetto di regole tassative , termini di scadenza inderogabili non potrebbero permettersi di farsi gli affari propri durante l’orario di lavoro. Nessuno rischia sanzioni o il licenziamento, godono di una sorta di immunità. Il malcostume e il degrado morale sono una caratteristica costante e sfacciata di una grande fetta del popolo italico: dal basso all’alto.
Massimo Fini nell’introduzione del suo libro “Senz’anima” scritto tre anni fa ha scritto testualmente: Un'Italia inguaribilmente corrotta, nelle classi dirigenti come nel comune cittadino, intimamente, profondamente mafiosa, come sempre anarchica ma senza essere divertente, priva di regole condivise, di principi, di valori, di interiorità, di dignità, di identità. Un'Italia senz'anima”.
Parole sante!!!

Rita Coltellese ha detto...

Condivido l'analisi di Massimo Fini.
Ciascuno di noi, quelli che vivono con coscienza, che si vergognerebbero prima di tutto davanti a sé stessi a "rubare lo stipendio", vede intorno a sé assenteisti che, con mille scuse, mettono a posto la loro inesistente coscienza, usando il "privilegio" del posto statale ad uso e consumo del proprio egoismo. Cercano, poi, di SISTEMARE i loro figli e parenti per perpetuare il PRIVILEGIO che sentono come inalienabile. E per anni questo è accaduto, ora avviene di meno solo per la crisi in cui versa l'apparato statale. Questo ha portato a concorsi necessariamente addomesticati dalle raccomandazioni e quindi ad una selezione clientelare del personale e non dovuta al merito. Casualmente, ma proprio CASUALMENTE, capitano dentro questo apparato persone che hanno coscienza e capacità e sono loro, come si dice volgarmente, "a farsi il mazzo", cioè a lavorare anche per i parassiti.
Mi permetto di portare un esempio personale: mia figlia oggi 47enne.
Dopo aver abbandonato volontariamente l'ambiente della Ricerca Scientifica Statale a seguito del furto di un Concorso che aveva praticamente vinto, rifiutando un ambiente in cui lo schiavismo e l'incertezza economica annosi sono l'unica strada per arrivare ad una reale sistemazione lavorativa, ha fatto diversi concorsi nella Scuola Pubblica (anche qui dovendo ricorrere al TAR del Lazio per furto di punteggio dei titoli), ed oggi è Preside senza assegnazione di scuola, si spera nell'anno prossimo. Nel frattempo insegna in una Scuola Media Superiore: a giugno 2013 si è ammalata di influenza ed è andata con la febbre a 38° a fare gli scrutini: ha detto che non poteva lasciare ad altri le sue classi, per i ragazzi che potevano avere qualche problema. Vedendola sofferente le ho detto di ricordarsi delle sue insegnanti del liceo che se ne stavano a casa con la scusa di esaurimenti nervosi anche per l'intero anno scolastico, tanto percepivano ugualmente uno stipendio. Senza arrivare a tale vergognosi estremi, visto che stava effettivamente male, era bene che si riguardasse. Non mi ha ascoltato: la febbre è salita ad oltre 39° e le è venuta una polmonite, ma lei ha portato a termine gli scrutini fino all'ultimo giorno.
Credo che la "colpa" sia mia e del padre, del pessimo esempio che abbiamo dato a lei ed ai suoi fratelli che sono come lei.

Silvia O. ha detto...

Meno male che ci sono ancora persone come tua figlia che hanno radicato dentro di sé un marcato senso del dovere! Ci sono persone che lavorano in alcune strutture pubbliche che danno l’anima e si fanno il mazzo dal mattino alla sera mentre negli uffici accanto alcune si girano i pollici. In certi edifici pubblici si tocca con mano la disgustosa mentalità “statale”, gente inefficiente, arrogante,con la puzza sotto il naso. Mi è capitato più volte di sbrigare qualche pratica amministrativa presso qualche sportello pubblico. I dipendenti si danno da fare , non hanno neanche il tempo di respirare tanto sono impegnati. Però se niente niente devi sbrigare una pratica ai piani superiori sono dolori! Cammini per corridoi lunghissimi, vedi tanti uffici deserti, le scrivanie sono vuote oppure vedi qualche gruppetto che fa salotto. Timidamente chiedi della persona o dell’ufficio che dovrebbe darti delle risposte ai tuoi quesiti, questi ti guardano dall’alto al basso con uno sguardo “ semi “sprezzante ….insomma ti rendi conto che la tua presenza in quegli uffici per loro è inopportuna e fastidiosa. Mi è capitato di scrivere ad enti pubblici….quando vedo che non mi rispondono provo a telefonare, chiedo della persona preposta ad un determinato ufficio… le risposte più frequenti sono: “è fuori stanza, è in ferie, è in malattia”. Passa il tempo e alla fine ti costringono ad andare di persona nelle loro roccaforti. Qualcuno che è oberato dal lavoro c’è ma ce ne sono molti che non sanno come far passare il tempo. La rete viene utilizzata per fini ed interessi personali intanto l’unica pratica che magari hanno in sospeso può aspettare!
Non si può fare di tutta l’erba un fascio ma in certi ambienti del pubblico c’è una pessima distribuzione del lavoro, in certe strutture ci sono più dirigenti che impiegati…sono TROPPI e per questo non producono.
Io non credo che ci siano meno assunzioni per la crisi…sono camuffate con contratti di consulenza molto remunerativi ed altre strategie…spostamenti e ricicli di persone da un carrozzone all’altro per ottemperare alle leggi sugli accorpamenti.
La burocrazia è allucinante , non aiuta a sanare certe anomalie.
Il caso Floris non è unico nel settore pubblico. Da quanto ho letto sui quotidiani, aveva un contratto a tempo indeterminato con la Rai con uno stipendio più che dignitoso. Ha trovato il sistema per quadruplicare il suo stipendio. Da dipendente è passato a lavoratore autonomo…sarà un contratto di consulenza nel quale è scritto chiaro che alla scadenza potrà essere reintegrato come lavoratore dipendente della Rai. E’ uno schifo ma è così. Questo sistema che soddisfa l’avidità e l’ingordigia di persone che pensano esclusivamente al proprio tornaconto economico , viene utilizzato anche in altre strutture pubbliche. Crisi o non crisi, il sistema marcio è questo.
L'ipocrisia regna sovrana!