sabato 2 novembre 2013

Ernesto Guevara de la Serna: un'idea, un ideale






Il "Che" giovane






Se scegli di rispondere all'oppressione con il sangue, devi mettere in conto che puoi morire così.
Aveva un ideale: liberare i poveri da chi li sfrutta.

Da Wikipedia:
Guevara credeva che un piccolo gruppo (foco) di guerriglieri, attaccando violentemente il governo, avrebbe potuto stimolare fra la popolazione sentimenti rivoluzionari, grazie ai quali non sarebbe stato necessario costituire dei movimenti molto forti e portare avanti la lotta rivoluzionaria con fasi regolari prima di lanciare l'insurrezione armata finale. Era infatti convinto che il consenso popolare fosse indispensabile per la rivoluzione, e che senza di esso non fosse possibile portare avanti alcun movimento rivoluzionario.

Era nato benestante e borghese ma il suo animo sensibile ed aperto al mondo ed al prossimo ha scelto il suo destino.

Da Wikipedia:
« L'odio come fattore di lotta; l'odio intransigente contro il nemico, che permette all'uomo di superare i suoi limiti naturali e lo trasforma in una efficace, violenta, selettiva e fredda macchina per uccidere. I nostri soldati devono essere così: un popolo senza odio non può distruggere un nemico brutale. Bisogna portare la guerra fin dove il nemico la porta: nelle sue case, nei suoi luoghi di divertimento. Renderla totale. Non bisogna lasciargli un minuto di tranquillità [...] farlo sentire come una belva braccata. »
(dal Messaggio alla Tricontinental, articolo di Ernesto Guevara pubblicato sulla rivista Tricontinental all'Avana il 16 aprile 1967

Ernesto "Che" Guevara bello anche nella morte

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