giovedì 5 settembre 2013

Cronache di pazzie quotidiane - Igiene pubblica

Igiene pubblica


Il gatto morto giaceva in un avvallamento laterale della via comunale. Doveva essere morto da un po' a giudicare dalla quantità di mosche che gli svolazzavano sopra. 
"Speriamo che la signora che abita a confine con la strada comunale avverta il comune che mandi qualcuno a toglierlo di lì!" Disse una donna passando e contenendo un moto di repulsione.
"Certo, se non vuole che le mosche le portino le particelle della putrefazione dentro casa!" Le rispose polemico suo marito, conoscendo l'inanità del circondario, buono solo a lamentarsi per poi non fare niente.
L'indomani il gattone era sempre lì e se ne vedevano le interiora fuoriuscite, segno che era stato investito ed era ricaduto in quell'anfratto.
"Non ha telefonato nessuno." Considerò la donna che era passata già il giorno prima. "Oppure hanno telefonato e questi se ne fregano." Non aveva in grande stima gli amministratori comunali, e la colpa non era sua ma dei fatti che riguardavano quel comune, come purtroppo, tanti, troppi comuni italiani. Marciapiedi rotti e impercorribili a causa della totale incuria, assoluta mancanza di qualsivoglia pulizia della strada comunale da erbacce che intasavano le rare cunette per la raccolta dell'acqua piovana... ecc. ecc. ecc..
I cittadini vedevano le loro salate tasse spese in luminarie e fuochi d'artificio ma non nel mantenimento dignitoso delle vie.
La donna chiamò i vigili urbani: ma non rispose nessuno.
Cercò il numero dell'Ufficio d'Igiene: ma non lo trovò.
Infine, visto che si era nella tarda mattinata, dunque in orario di lavoro, chiamò il comune.
Le passarono l'Ufficio Igiene e sanità.
Questo il kafkiano colloquio.
"Con chi parlo?"
"Lei con chi vuole parlare?"
"Con qualcuno che possa far rimuovere una carogna di gatto dalla via comunale."  
"Il responsabile non c'è."
"La carogna ha mosche e larve e per l'igiene pubblica qualcuno deve intervenire. Scusi con chi sto parlando?"
"Lei perché lo vuole sapere?"
Stupore! "Ma perché chi risponde da un ufficio pubblico deve dare nome e cognome."
"E chi lo dice?"
Doppio stupore! "C'è una legge che lo dice."
"Marina."
"Marina è il cognome?"
"No, Marina è il nome."
"Di Marina ce ne sono tante, ma dica il cognome."
"In questo ufficio di Marina ci sono solo io."
"Non capisco perché lei non voglia dire il suo nome e cognome  come impone la legge per gli impiegati pubblici. Ha paura di prendersi le sue responsabilità? Ma lei è pagata per dare un servizio dunque non può mantenere l'anonimato."
"E lei come si chiama?"
"Ah! Lei che risponde ad un telefono del comune dal suo posto di lavoro non vuole dare il cognome, ma da me che faccio una segnalazione per l'igiene pubblica lo vuole però! Io non ho difficoltà a darglielo, l'avrei fatto senz'altro, ma visto che lei dice solo Marina allora io le dico solo Franca! Anche perché io chiamo da casa mia e lei invece risponde da un ufficio pubblico e non è a casa sua, ma è lì perché percepisce uno stipendio per dare un servizio!"
"Ma questo gatto dov'è?"
"Più o meno all'altezza del comprensorio "La Ginestra" in Via del Bosco ."
"Io non sono di questo comune e non so dov'è."
Triplo stupore! "Si informi allora!"
"Ma è all'interno di questo comprensorio? Lo devono rimuovere i privati allora."
"Ho detto all'inizio che si tratta della via comunale. - Fece stizzita Franca. - A meno che da stamattina Via del Bosco è diventata privata!" Concluse con vis polemica.
"Aspetti." E lasciò la segnalatrice al telefono diversi minuti.
"Prima o poi cadrà la linea e faranno finta che la segnalazione non ci sia mai stata." Sogghignò tra sé e sé la donna, abituata all'andazzo degli uffici pubblici in generale.
Invece arrivò al telefono un uomo e disse pure chi era e il suo titolo.
La donna ripeté la segnalazione. "Lei che si occupa del settore Igiene e Sanità capisce che è una questione di salute pubblica!" Concluse.
"No, signora, io non mi occupo di questo settore, ma dato che il collega che se ne occupa è in ferie e che la pianta organica è al cinquanta per cento cerchiamo di fare quello che possiamo."
La donna si ricordò che ogni volta che aveva a che fare con un qualunque impiegato di quel comune, per qualsivoglia pratica o necessità, si sentiva ripetere questa giaculatoria: "Siamo sotto organico e non fanno concorsi per rimpiazzare i pensionamenti."
"Se il comune non si fosse fatto commissariare per ben due volte negli ultimi anni forse i soldi per bandire concorsi per rimpinguare la pianta organica ce li avrebbe!"
"Non dipende da noi signora!"
"Certo, da chi viene eletto in Consiglio Comunale e dovrebbe, con Sindaco, Assessori e Giunta, far quadrare il bilancio! E' colpa nostra e di chi votiamo!"
E quello le dette ragione e le disse: "Vedrò quello che possiamo fare!"
A telefono chiuso alla donna venne un pensiero: "Hanno detto che eliminano le Province: ecco il risparmio! Spostino gli impiegati provinciali nei comuni! Da Ente locale ad Ente locale, senza bandire concorsi e spendere soldi in più!"

Ma la realtà può essere ben peggiore!

Da: Lucca in Diretta.it

Gatti morti all'ufficio protocollo del Comune di Lucca

Giovedì, 18 Luglio 2013 h. 10:46


ufficioprotocollo
FOTO - La cantinetta sotto l'ufficio protocollo invasa dai gatti
Un odore forte investe da giorni chi entra all'ufficio protocollo del Comune di Lucca. Figurarsi gli impiegati che da circa due settimane devono convivere con quel singolare problema, con non poco imbarazzo per dover accogliere in quel modo coloro che si recano allo sportello per sbrigare le pratiche. La puzza arriva, a momenti, dalla cantinetta proprio sotto agli uffici: alcuni cadaveri di gatto in avanzato stato di decomposizione non sono ancora stati rimossi dall'interno. E il caldo di piena estate ha peggiorato le cose. Ogni anno, lo stesso copione: dagli uffici si lamentano della presenza di una numerosa colonia di quattro zampe che viene nutrita da alcuni abitanti della zona. I mici che si lanciano nella cantinetta dalla grata che dà sulla strada in cerca di fresco sono sempre di più: lo dimostrano anche le ciotole che vengono lasciate davanti alla fessura. Alcuni di loro, però, hanno scelto quel posto nascosto per morire. Creando non poche polemiche.


Così anche stamani (18 luglio) è stato sollecitato da parte del personale l'intervento dell'ufficio ambiente. Dal Comune rassicurano: “In un paio di giorni le carcasse saranno rimosse”. Il problema però è da risolvere alla base, replicano dall'ufficio protocollo. Qui i dipendenti spiegano che ogni estate è la stessa storia: “Purtroppo la colonia di gatti è sempre più numerosa - dicono -: qualcuno dà loro da mangiare, così la cantinetta sotto agli uffici è diventata il ricovero per decine di randagi”. “L'anno scorso - racconta un altro dipendente - la situazione era pure peggiore: per entrare nell'ufficio più vicino al seminterrato in alcune giornate sarebbe servita la mascherina”.

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