sabato 12 gennaio 2013

Nave portata sugli scogli: un anno dopo

Da: News24h.it

Concordia, esiste una conversazione inedita prima della telefonata tra il comandante Schettino e l'ufficiale operativo Gregorio De Falco. E proprio da questo audio si evince cosa ha scaturito l'ira di De Falco nei confronti del comandante.
La saga ‘Schettino‘ non finisce qui e improvvisamente spunta fuori una nuova telefonata, inedita, che precede la conversazione ascoltata da tutta Italia tra il comandante del Costa Concordia e l’ufficiale operativo Gregorio De Falco. In questa prima telefonata con il comandante Leopoldo Manna dal comando capitaneria di porto a Roma, Francesco Schettino già si trovava di fronte la nave abbandonata.

Da questa telefonata scaturisce quello che poi avrebbe provocato l’ira di Gregorio De Falco. Manna ha un tono fermo e deciso ma già da questa conversazione Schettino fornisce delle spiegazioni alquanto imbarazzate e confuse. Fa di tutto per non ammettere di esser passato, di sua volontà e a motore manuale, troppo vicino agli scogli dell’isola del Giglio.

Bisogna scriverlo in "rosso vergogna": il primo enorme errore di Schettino, portare la Nave sugli scogli, è quasi meno grave di quello che ha fatto dopo, ritardare l'ammissione del primo errore. Lì si è manifestata in tutta la sua drammaticità la debolezza di carattere dell'uomo nella sua totale, meschina incapacità ad ammettere immediatamente la sciocchezza commessa e correre ai ripari prima possibile. Lo si evince da come risponde al Comandante Manna prima ancora della successiva telefonata con De Falco. L'uomo non è stato in grado, da subito, di ammettere l'enormità di quanto accaduto e ha messo in atto una vera e propria rimozione difensiva a salvaguardia del suo Io, assolutamente inadeguato al compito che, suo malgrado, gli avevano affidato fino a quel momento. 




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