sabato 29 dicembre 2012

Comunicato sull'Acqua Bene Comune

Da: Ufficio Stampa Acqua Bene Comune <ufficiostampa@acquabenecomune.org>
Date: 29 dicembre 2012 10:52
Oggetto: [hyperlink] CS. L'Authority approva la nuova tariffa dell'acqua in violazione del referendum

COMUNICATO STAMPA
Dal decreto di Ferragosto alla tariffa di Capodanno
Ovvero come uccidere la Democrazia durante le vacanze
Ieri l'Autorità per l'Energia Elettrica ed il Gas ha approvato il nuovo Metodo Tariffario Transitorio 2012-2013 per il Servizio idrico Integrato sancendo, nei fatti, la negazione dei Referendum del Giugno 2011, con cui 27 milioni di cittadini italiani si erano espressi per una gestione dell'acqua che fosse pubblica e fuori dalle logiche di mercato.
Già il Governo Berlusconi, solo due mesi dopo i referendum, aveva varato un decreto che, reintroducendo sostanzialmente la stessa norma abrogata, avrebbe portato alla privatizzazzione dei servizi pubblici locali. Tale decreto è stato poi dichiarato incostituzionale.
In egual modo l'Autorità vara una tariffa che nega, nello specifico, il secondo referendum sulla remunerazione del capitale e lascia che si possano fare profitti sull'acqua, cambiando semplicemente la denominazione in “costo della risorsa finanziaria”, ma non la sostanza: profitti garantiti in bolletta.
Ma fa anche di peggio.
Infatti, il nuovo metodo tariffario, metterà a rischio gli investimenti per la gestione del servizio idrico integrato più di quanto già non accada attualmente. Ciò avverrà perché in un sistema che si basa sul ricorso al mercato creditizio, se si allunga il periodo di ammortamento dei cespiti si ha una conseguente riduzione delle aliquote annue con un impatto negativo sui flussi di cassa, creando, così, un rischio elevato nel reperimento delle risorse finanziarie.
Ciò è particolarmente grave visto che il servizio idrico integrato abbisogna di ingenti investimenti nei prossimi anni (alcune stime parlano di circa 2 miliardi di € l'anno per i prossimi 20/30 anni).
L'Autorità, in un contesto dove il Governo tecnico di Monti ha rafforzato un' impostazione neoliberista e di privatizzazione dei beni comuni, che conferma e ripropone nella sua agenda per il prossimo governo, si nasconde dietro una deliberazione amministrativa per affermare una ricetta politica che vuole speculare sui servizi pubblici essenziali, a partire dall'acqua.
Dietro le manovre tecniche si afferma, inoltre, una sospensione democratica gravissima a danno di tutti noi.
Per questo vogliamo che il nuovo metodo tariffario venga ritirato e chiediamo le dimissioni dei membri dell'Autorità. E, chiaramente, non ci fermeremo ad elemosinare concessioni ma ci batteremo finchè questo non avverrà e venga ristabilità la volontà popolare.
Perchè si scrive acqua, si legge democrazia, e vogliamo ripubblicizzare entrambe.
Roma, 29 Dicembre 2012.
Forum Italiano dei Movimenti per l'Acqua

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La democrazia già è morta, come ho scritto in post precedenti, quindi questa è un'azione maramaldesca: uccidono "qualcosa già morto", calpestando l'ennesimo referendum.
Continua dunque la falsa democrazia di facciata che serve soltanto a far credere agli illusi di poter contare in qualche modo andando a votare. Se il popolo si esprime come il Potere non vuole, il Potere fa comunque come gli pare.
Il popolo, gabbato, ha solo speso di più perché i referendum li paga con le proprie tasse.

L'acqua, comunque, almeno in buona parte del territorio dei Castelli Romani, è fintamente pubblica. L'ho già scritto e lo ripeto: parte delle azioni di ACEA sono di Caltagirone, il suocero di Pierferdinando Casini.
Per la parte pubblica, invece, ha un Consiglio di Amministrazione per ogni ATO. Per ATO2 ho ampiamente detto e ripetuto che ci sono uomini dei partiti: Italia dei Valori in testa con il Vicepresidente, ex socialista, cooptato da Antonio Di Pietro, il quale, lo ricordo per i distratti, ha rilasciato, in un'intervista ad un importante quotidiano, la dichiarazione che:"oggi le mazzette le paga il contribuente ai partiti che mettono nei C.d.A. delle municipalizzate i loro uomini, quando basterebbe un Amministratore unico". Parla in un modo e agisce in un altro il Di Pietro: tenetene conto se andrete a votare. Come dovete ricordare chi è Pierferdinando Casini. Questi sono fatti, non chiacchiere.
Dunque, anche nella parte "pubblica", la gestione dell'acqua "fa acqua" da tutte le parti. Almeno nella zona che conosco bene. La gestione di ACEA ATO2 è la negazione del diritto del cittadino e la prova della morte della democrazia.
ACEA ATO2 semplicemente se ne infischia del cittadino, trattandolo meno che suddito... molto, molto meno.
Non c'è persona con cui io parli che non si lamenti del "Servizio" idrico: gente che non ha acqua. Rubinetti asciutti per ore ed ore anche nel centro urbano del Comune di Rocca Priora, mentre è sotto gli occhi di tutti lo spreco ignobile di acqua proprio da quando, nel 2007, la gestione è passata ad ACEA ATO2. C'è chi si chiede perché... rimpiangono il Consorzio Acquedotto Doganella. La scelta non è stata certo dei poveri cittadini sulla Carta Costituzionale, sudditi nei fatti... La scelta è politica: sopra le nostre teste. Dal 2007 i cittadini di Rocca Priora, Frascati, Grottaferrata, Ariccia ecc. hanno cominciato a vedere rigagnoli e ruscelli di acqua che fuoriuscivano da perdite sulle pubbliche vie e che duravano per giorni e giorni, nonostante le telefonate della gente nessuno interveniva. Ho ampiamente documentato su questo blog questo strano fenomeno che prima del 2007 non c'era.
Se questo è il Servizio Pubblico (a parte Caltagirone che ha le azioni ACEA) non so immaginare quanto possa essere peggio qualora interamente privatizzato.  


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