martedì 1 gennaio 2013

Allucinante, stupido, inutile, insensato



Statua di Hitler nel ghetto di Varsavia


Varsavia, 29-12-2012
A un mese dalla sua installazione nel ghetto di Varsavia, una statua di Maurizio Cattelan ha sollevato dubbi e interrogativi in Polonia. L'opera ritrae Adolf Hitler pregare in ginocchio nel luogo dove centinaia di ebrei vennero uccisi durante il nazismo o da cui sono partiti per i campi di concentramento.

L'opera, intitolata 'Lui', ha attirato diversi visitatori, ma ha anche suscitato la rabbia di alcuni. In settimana, il Centro Simon Wiesenthal ha criticato la decisione di porre la statua nell'ex ghetto, definendola "una provocazione insensata che insulta la memoria delle vittime ebree del nazismo".

Tuttavia sono molti coloro che hanno espresso apprezzamento, sostenendo che la figura di Hitler in ginocchio abbia un forte impatto emotivo che costringe ad affrontare la natura della malvagita umana. Anche il rabbino capo della Polonia, Michael Schudrich, ha dichiarato che la statua può avere un valore educativo.

Schudrich ha poi aggiunto di essere stato consultato in anticipo su dove mettere la statua e di non essersi opposto perché ha visto nell'opera la volonta dell'artista di sollevare domande morali provocando il pubblico. La raffigurazione è stata piazzata dietro un cancello in legno che si affaccia su Ulica Prozna, ed è visibile da un buco largo pochi centimetri nella porta. I visitatori possono solo vedere il retro dell'opera, con Hitler che prega in un cortile.

A causa delle sue piccole dimensioni, la figura può essere anche scambiata per un bambino indifeso. E l'intenzione dell'opera, spiega il Centro per l'arte contemporanea, che cura l'installazione, è proprio far capire che "ogni criminale un tempo è stato un bambino tenero, innocente e indifeso".

Fabio Cavallucci, direttore del Centro, ha poi sottolineato che "da parte dell'artista o del Centro non c'è l'intenzione di insultare la memoria ebraica". "Si tratta di un'opera - ha aggiunto - che cerca di parlare della situazione del male che nasconde ovunque".

Nonostante tutte le buone intenzioni, l'opera non convince tutti e il direttore del Centro Wiesenthal, Efraim Zuroff, ha dichiarato: "Per quanto riguarda gli ebrei, l'unica preghiera di Hitler era che venissero tutti spazzati via dalla faccia della Terra".

L'installazione fa parte di una retrospettiva delle opere di Cattelan, intitolata 'Amen', lavoro che intende esplorare la vita, la morte, il bene e il male. Le altre opere della retrospettiva si trovano nel Centro per l'arte contemporanea, che ha sede nel castello Ujazdowski.

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Detesto le opere pseudoartistiche che vorrebbero esprimere in modo nuovo  ed originale sentimenti ed inviare messaggi, invece esprimono solo il niente.
Questo niente, espresso da un altamente improbabile Hitler inginocchiato che prega, è anche stupido e di cattivissimo gusto.
Non ha alcun senso e non può essere di alcun insegnamento.
L'artista ed il Centro per l'arte contemporanea, che ne ha curato l'installazione, hanno espresso qualcosa che vorrebbe essere consolatorio per loro forse... 
Non c'è consolazione nel creare un'immagine illusoria di uno dei mostri umani più orrendi che abbiano abitato questo pianeta.
Mai il mostro si sarebbe abbassato a pregare in un'immagine di pentimento... Mai. Creare una statua del genere e metterla nel luogo del dolore innocente di tante creature umane è blasfemo, a mio avviso, e potrebbe pure dare a qualcuno un'immagine assolutoria del mostro Hitler.
La sua gente non si pente mai... Figuriamoci chi li ha ispirati e ha perseguito con inaudita ferocia un disegno criminale che offende la Storia dell'Umanità...
Ci si ricordi dell'orgoglioso Priebke, del furbo e perfido Reder: l'uno che vive senza rimorso alcuno e ritiene di aver fatto bene tutto, l'altro che ha finto un pentimento per poter tornarsene a casa e, una volta lì, ha dichiarato che non era pentito affatto.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

secondo il Prof Veronesi ed i suoi amici le gente si pente e quindi cambia.....l'orrore umano può trasformarsi?.......

Rita Coltellese ha detto...

Non sono una psicologa ma, per quello che ho capito vivendo e leggendo per capire di più, non credo che una persona possa trasformarsi in un'altra. Sarebbe fantascienza.
Credo nella presa di coscienza dell'errore, nell'umiltà necessaria per la risalita verso una coscienza emendata... Ma è difficile immaginare un Hitler, irriducibile fino al suicidio piuttosto che alla resa, che si inginocchia e prega nel luogo dove creature innocenti sono state straziate. Come mi è difficile credere che una persona che compie azioni criminali, come il vivere con il traffico di stupefacenti e l'uccidere per questo, possa diventare una persona diversa, quando ancora dà la colpa alla società del suo vivere da criminale e non collabora con gli inquirenti facendo i nomi degli appartenenti alla sua organizzazione. L'ergastolo ostativo viene dato solo a costoro e la gente come Veronesi ritiene che è cattiva la Giustizia nei riguardi di questi soggetti: proprio nei rari casi in cui la Giustizia si può scrivere con la G maiuscola.