lunedì 1 gennaio 2018

Per chi votare?

Beato chi ha certezze. 
Personalmente, sarà che non mi nascondo la verità e guardo dritta ai fatti, non ho certezze.
Sarà perché con la politica non ci mangio né ci ho mai mangiato, ma l'ho sempre ritenuto un modo per fare le scelte giuste per il Paese, che ora è arduo scegliere a chi darlo in mano.
Non voglio qui rifare la storia delle mie delusioni della politica, chi avesse voglia di conoscere il mio percorso può cliccare sull'etichetta Politica a destra della Home Page e lo saprà.
Pensiamo all'oggi che, dato il panorama dell'offerta, è tristissimo.
Inizio col dire che non posso votare per il Movimento 5 Stelle come ho fatto nel 2013.
Non solo perché non sono d'accordo con alcune loro scelte, non solo perché noto che via via quelli che erano dogmi, che hanno consentito di buttare fuori dal Movimento persone anche valide, sono stati eliminati secondo la convenienza, ma anche per il candidato a guidare il Paese che hanno scelto.
Non serve un trentunenne con la parlantina sciolta e la risposta sempre pronta, col sorriso sicuro dell'uomo senza dubbi e senza nulla di fatto nella vita, serve qualcosa di solido e Luigi Di Maio non ha nulla di solido, se non la sua autoproclamata onestà.
Anch'io ho 71 anni compiuti di provata onestà, dunque un curriculum più lungo nel tempo di quello di Di Maio, ma il pensiero di essere in grado per questo di mettere su un Governo per guidare il Paese mi fa tremare i polsi.
Beata incoscienza dunque!
Forse la stessa che ha guidato Virginia Raggi che pure, se non altro, una professione l'ha: è avvocato. Che pure aveva due anni di esperienza nel Consiglio Comunale della Capitale, eppure la sua conoscenza della legge e la sua esperienza amministrativa di eletta non le hanno evitato errori gravi da cui l'ha salvata in parte una magistratura indulgente.
Eh si! Indulgente come in altri casi non è. Ma si sa in questo Paese la giustizia è ondivaga, quando si va davanti ai giudici non si sa mai come se ne esce, per questo la gente ne è fortemente scontenta.
Se per la promozione del fratello di Marra non l'hanno potuta salvare perché è provato che ha mentito ai giudici, l'hanno sicuramente salvata per la promozione del funzionario del comune Romeo a cui ha triplicato lo stipendio passandolo a Dirigente mentre restava nel ruolo pubblico di funzionario! Un abuso incredibile di ogni regola dello Stato che però ai giudici non ha dato fastidio a quanto pare!
La marcia indietro non cancella il fatto che ci ha provato. Le è andata male, altrimenti era furbescamente passata sopra a leggi e regolamenti per far spendere di più ai contribuenti pagando il Romeo ben oltre 120.000 euro l'anno!
Visti da vicino, poi, i 5 Stelle non sono diversi da altri di altri partiti che ho conosciuto in passato e ai quali prospettavo problemi comuni, del territorio di cui mi interessavo, e che di tali problemi se ne sono bellamente infischiati.
Le parole di Davide Barillari quando andai a conoscerlo a Grottaferrata RM nel piccolo teatro adiacente alla Scuola Giovanni Falcone: "Noi senza di voi non siamo niente, voi dovete dirci sempre quali sono i problemi e i bisogni..."

Due problemi portati all'attenzione del loro rappresentante alla Regione Lazio, Davide Barillari, uno riguardante l'incuria della Regione nella cura del verde di sua competenza nel Pontino e l'altro un atto illegale da me scoperto nella Sanità Pubblica, un concorso bandito che non si poteva bandire essendoci personale in mobilità ancora da sistemare (secondo una precisa Legge e Regola scritta dal Commissario ad Acta per la Sanità della Regione Lazio), non hanno sortito l'interesse del rappresentante 5 Stelle: in un caso dopo una prima apertura è sparito, nel secondo caso ha iniziato una sterile polemica a scusa del fatto che per quella violazione di legge egli non voleva fare nulla perché avevano altri problemi più gravi da risolvere (quali non è dato sapere) e rimandava la risoluzione dell'ingiustizia a quando loro sarebbero andati al governo!   
Debbo dire, per amore di verità, che ai due problemi ha posto rimedio il Presidente della Regione Lazio: Zingaretti. Onore a lui dunque.
Nicola  Zingaretti


Quindi i 5Stelle si possono definire così: tante chiacchiere, autoincensamenti e nulla di fatto.

Da: Corriere della sera

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