mercoledì 3 maggio 2017

Petizione contro prostituzione oscena in strada

Rita Coltellese *** Scrivere: Petizione di cittadini

Questo link che riporto sopra annunciava la petizione per far presente alle Istituzioni il disagio dei cittadini di fronte al degrado di una strada percorsa da tutti, una strada provinciale che collega molti paesi e che conduce nella parte sud della provincia di Roma senza file asfissianti. In pieno giorno e da anni i cittadini, compresi bambini e minori, sono costretti a vedere uno spettacolo osceno inaccettabile in una nazione che voglia dirsi appena civile.
Alla fine l'indignazione si è ridotta a sole tre persone che hanno raccolto circa 100 firme.
Per non trascinare troppo a lungo la raccolta abbiamo deciso di chiudere con queste 100 firme e presentare un esposto all'Autorità Giudiziaria.
Vale la pena documentare ancora una volta che la gente sa lamentarsi, ma difficilmente agisce, aspettando sempre che a risolvere quello di cui si lamenta sia qualcun altro.
Senso civico bassissimo.
Le tre ostinate raccoglitrici di firme si sono sentite inoltre dire frasi che vale la pena riportare quale esempio di malcostume:
"Non serve a niente." 
Si può ribattere che NON FARE NULLA SERVE ANCORA MENO.
"A me non danno nessun fastidio."
Come dire: "L'oscenità di culi nudi, gesti oscenamente invitanti verso le auto in transito, mi stanno bene, non disturbano il mio senso estetico, né mi preoccupo se le vede un bambino, per me è normale che in un Paese civile ci sia questo spettacolo quotidiano da anni in pieno giorno."
Dunque lascio a chi legge la valutazione di persone che così si sono espresse.
Dico, allora, a chiare lettere, che certa gente deve tenersi il degrado senza lamentarsi sterilmente e a coloro a cui questo sta bene che stia a distanza dalla gente civile.
Questo il resoconto della consegna delle firme abbinate ad un esposto-querela ai Carabinieri competenti per territorio:
oggi mi sono recata presso il Comando Stazione dei Carabinieri di Artena RM. Sono giunta alle h. 10:10 circa. Ho suonato ad entrambi i citofoni all'esterno del cancello di ingresso. Non ho ricevuto alcuna risposta. Dentro erano visibili almeno n. 5 auto parcheggiate senza le insegne dei Carabinieri. Alle h. 10:25 circa ho chiamato con il mio cellulare il 112 spiegando dove ero e manifestando la mia meraviglia dato che so che in caserma dovrebbe restare almeno il piantone, quando gli altri escono per servizio.
Mi hanno spiegato che "al momento la caserma è chiusa e per depositare esposto e firme torni alle h. 14:00".
Debbo dire che è la prima volta che mi accade di trovare un Comando Stazione dei Carabinieri chiuso!
Vivo dal 1979 a Rocca Priora RM e mai ho trovato la Stazione dei Carabinieri di questo paese chiusa! A qualsiasi ora, mattino, pomeriggio e sera, sempre c'era un Carabiniere, almeno di piantone!
Non si finisce mai di imparare qualcosa di nuovo, anche ad oltre 70 anni!
Dunque si può chiudere una Stazione dei Carabinieri e lasciarla incustodita!
Al mio ritorno a casa mio marito mi ha consigliato di non ritornare ad Artena, essendo lontana, ma di portare il tutto ai Carabinieri di Rocca Priora, giacché, giustamente, loro poi trasmetteranno a chi è competente per territorio.
Saggio consiglio, ma ritengo di voler parlare direttamente con chi ha la responsabilità del controllo di quel tratto di strada con oscenità permanente, anche per sentire quali sono le difficoltà che incontrano i militi che in tutti questi anni non sono riusciti a debellare il fenomeno.
Quindi, ostinatamente, dopo aver pranzato, mi sono rimessa in marcia: 34 Km. fra andata e ritorno che sommati a quelli della mattina fanno Km. 68. Ma un impegno per il mio carattere va portato fino in fondo.
Alle h. 14:42 circa suonavo di nuovo al cancello del Comando Stazione di Artena. Non aprivano subito e, dopo vari tentativi, quando stavo per riusare il cellulare per richiamare il 112 pensando di aver fatto un altro viaggio a vuoto, un carabiniere è passato nello spazio antistante l'edificio e, intravedendolo attraverso le fitte sbarre del cancello, mi rivolgevo a lui dicendo: "Ah, ma allora c'è qualcuno?"
Debbo dire che non mi ha guardato con cordialità, né salutato, ma almeno mi ha aperto il pedonale, dicendomi bruscamente che l'auto non poteva entrare e che sgomberassi l'entrata.
Quando sono entrata, dopo una brevissima attesa, una giovane donna carabiniere ha preso molto frettolosamente la denuncia da me firmata e le firme allegate che ha voluto in originale. Data la frettolosità, che ha giustificato con un servizio esterno urgente, non ho potuto parlare a voce del problema, come mi ero prospettata, per capire la ragione dell'inazione sull'oggetto della denuncia petizione che presentavo, e un poco risentita ho sottolineato che ero passata anche la mattina e che la caserma era chiusa e senza piantone. Velocemente la donna carabiniere, di cui non so riconoscere i gradi, quindi non so che ruolo avesse, mi ha spiegato "Stiamo facendo le demolizioni su ad Artena e il magistrato ci ha dato la facoltà di chiudere, in questi casi si può fare. Ed ora dobbiamo tornare su."
Ha chiesto il mio numero di telefono, anche il cellulare, ma ho dato solo quello fisso di casa giacché il cellulare spesso è lontano da me, usandolo, come molte persone anziane, solo per necessità.
Questa la copia della ricevuta della denuncia, da cui ho oscurato alcuni miei dati sensibili. Con me ho n. 2 copie delle firme che in tutto sono 102.





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