venerdì 14 novembre 2014

Giustizia fallimentare... In questo caso forse rimedia?

Da: Il Secolo XIX


CASSAZIONE 10 giugno 2014

Annullata la sentenza di assoluzione per Rasero

Genova - La Corte di Cassazione ha annullato la sentenza di assoluzione di Antonio Rasero per l’omicidio del piccolo Ale, il bimbo di appena otto mesi morto al termine di una folle notte a base di coca della madre Katerina Mathas e del broker che ora dovrà essere sottoposto a un nuovo processo davanti alla Corte d’Assise d’Appello di Milano.
Rasero in primo grado era stato condannato a 26 anni di reclusione, poi la clamorosa assoluzione in appello. Nel frattempo la Mathas dopo essere in pratica uscita dalle indagini è tornata sotto la lente della magistratura quando, contestualmente alla condanna di Rasero, i giudici di primo grado hanno inviato gli atti alla procura chiedendo di indagare ulteriormente.
In seguito è arrivato il rinvio a giudizio. Quindi per la morte di Ale adesso sono pendenti due processi: uno per la madre in primo grado, il secondo a carico di Rasero in appello.
«Sono sorpreso della decisione della Corte di Cassazione» ha detto l’avvocato Luigi Chiappero che, insieme al collega Massimo Krogh, difende Giovanni Antonio Rasero. «La motivazione della sentenza della Corte d’appello di Genova - ha commentato - era molto precisa e corretta e i motivi del pg erano totalmente in fatto e quindi a nostro giudizio inammissibili».
Per l’avvocato Manuele Ciappi di Prato che insieme a Giovanni Aricò di Roma rappresenta i nonni materni di Alessandro Mathas, «la sentenza d’assoluzione della Corte d’appello negava l’evidenza. Era basata su un percorso motivazionale che presentava una pluralità di fratture logiche oggettivamente insuperabili». Sul corpo del piccolo vennero trovati segni di sevizie. Gli investigatori provarono che quella notte la coppia aveva consumato droga.

A questo caso, che si commenta da solo, avevo dedicato un post insieme alla triste storia di Matilda il 9 febbraio 2012 dal titolo "Strage degli Innocenti".
Certa gente non dovrebbe procreare. 

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