venerdì 31 ottobre 2014

Grande, grandissimo Eduardo

Ho tutto il Teatro di Eduardo De Filippo, come ho quello di Pirandello, ma anche di Ibsen e il Teatro Greco...
Molte di queste ed altre Opere sono regali di mio marito che conosce le mie passioni e sa che per far quadrare il bilancio i primi risparmi li faccio su me stessa.
Queste belle Opere costano un poco di più di un libro in edizione economica, (che non mi faccio mai mancare), e sono una fonte inesauribile di piacere della lettura.

Amavo il teatro fin da piccola. Il mio sogno era avere un teatrino su cui muovere le marionette delle mie storie. Le inclinazioni si mostrano già dalla più tenera infanzia. Grandicella potei avere un teatrino di seconda mano: con le quinte, il sipario... Le marionette le creavo io con il cartone disegnandole: il disegno era l'altra mia passione.
Ci vuole coraggio per portare avanti le proprie inclinazioni ed io non l'ho avuto. Mio padre avrebbe dissentito se avessi voluto intraprendere studi di recitazione.. ed io conoscendolo ci rinunciai in partenza.
Probabilmente questa è la differenza fra la grandezza e la mediocrità.
I grandi rischiano sempre.

Eduardo De Filippo ha scritto cose che è bello vedere recitate da chi le anima, come sanno fare gli attori, ma sono molto belle anche da leggere.
Leggendo la sua Opera mi sono sempre chiesta come mai non gli abbiano dato il Premio Nobel per la Letteratura. Mi risposi che forse era perché non aveva scritto in lingua italiana ma in dialetto napoletano. 
Con mia grande sorpresa scoprii che non poteva essere per questo quando l'hanno dato a Dario Fo che ha scritto in un dialetto addirittura inventato: il gramlot.

Dunque non so perché la Grandezza dell'Opera di Eduardo non è stata insignita del Nobel.

Comunque mi sembra che questo prestigioso riconoscimento dell'Opera Umana ha altre "dimenticanze", ad esempio nel campo della Scienza, e qualche sopravvalutazione...


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