lunedì 13 ottobre 2014

Doria: oltre la vergogna, ricche prebende anche a funzionario imputato per alluvione 2010


Alluvione Genova, la beffa dei bonus: funzionari premiati per prevenire il disastro



di Eloisa Moretti Clementi
I lavori per la costruzione dello scolmatore sul torrente Fereggiano e del terzo lotto della copertura del Bisagno sono incagliati da tre anni, eppure i dirigenti del Comune di Genova hanno ricevuto premi di risultato e persino una medaglia dalla presidenza della Repubblica per l'impegno nella prevenzione del rischio idrogeologico.



Alluvione a Genova, citt devastata: un morto (Olycom)

Bonus ed emolumenti anche sostanziosi, pari al 10-15 per cento della retribuzione complessiva, previsti dal programma esecutivo di gestione che, ogni anno, fissa gli obiettivi per i dirigenti comunali. Laura Petacchi, dirigente dell'Area tecnica, ha ricevuto una retribuzione di risultato di 17.614 euro lordi per il suo impegno nel «monitoraggio dei cantieri» e nel «coordinamento dei processi connessi all'attuazione di opere infrastrutturali strategiche» e alla «messa in sicurezza del territorio».

GLI STIPENDI
Un premio che, all'indomani di un'alluvione che ha causato una vittima e danni stimati in 300 milioni tra pubblico e privato, suona come una beffa. Eppure non è un caso isolato: sono quattro i dirigenti di Palazzo Tursi che hanno ricevuto complessivamente oltre 40mila euro approvati nel bilancio 2013. Tra questi c'è anche Stefano Pinasco, imputato insieme ad altri funzionari nel processo per un'altra alluvione, quella che colpì il ponente genovese nel 2010.


Oggi Pinasco si occupa di manutenzione delle infrastrutture e del verde, con competenze specifiche sullo scolmatore del Bisagno. Il suo stipendio annuo è di 109 mila euro, ingrossato di oltre novemila euro di bonus grazie ai presunti risultati ottenuti. Lo stesso vale per Enrico Vincenzi, dirigente nel settore delle opere idrauliche, che ha beneficiato di un premio di 6 mila euro, nonostante tra i suoi compiti ci fosse quel «monitoraggio del territorio» che non è bastato né a prevenire né a contenere gli effetti dell'alluvione.
Infine, la dirigente più nota ai cittadini genovesi, in questi giorni presenza fissa nel centro operativo del Comune, all'interno del grattacielo chiamato “Matitone” da dove è stata coordinata l'emergenza: si chiama Monica Bocchiardo ed è dirigente del settore servizi territoriali della Protezione Civile. «Mitigazione del rischio per gli edifici ubicati nelle aree di maggior rischio idrogeologico. Sviluppo e promozione della conoscenza delle attività di Protezione civile»: questi i suoi obiettivi secondo il programma esecutivo di gestione. Risultati raggiunti, a quanto pare: la sua retribuzione di risultato è stata infatti di 7.171,74 (lordo annuo 93.886,75).

LE PROTESTE
Un'indecenza, per molti genovesi alluvionati e anche per l'opposizione in Consiglio comunale. Ieri il consigliere Enrico Musso, ex candidato sindaco sconfitto al ballottaggio da Marco Doria, ha pubblicato i dati sulla sua pagina Facebook, che è stata presa d'assalto da commentatori infuriati contro l'amministrazione. «Non provo nessun imbarazzo – ha replicato a Sky Tg24 la diretta interessata – Sono stata premiata per l'attività di informazione e di diffusione di una cultura di protezione civile nelle scuole, come prevedevano gli obiettivi».

La dirigente rivendica il lavoro svolto: «Io non posso conseguire un premio per fermare l'acqua con le mani. Abbiamo mitigato il rischio, lavorando insieme alle altre istituzioni, per raggiungere una maggiore sicurezza degli abitanti – ha aggiunto Monica Bocchiardo – Io devo salvare vite umane, purtroppo una è mancata ma, grazie al sistema che abbiamo messo in piedi, sono sicura che le famiglie possono stare più tranquille quando i bambini sono a scuola».
Lunedì 13 Ottobre 2014, 06:12 - Ultimo aggiornamento: 07:53
"Si è superato il senso del pudore", aveva detto Matteo Renzi tanto tempo fa, quando era solo un sindaco iscritto al PD. Si riferiva alla casta politica ormai ridotta ad un'orda famelica senza ritegno.
Questo Doria i genovesi l'hanno voluto anche contro il candidato diverso che voleva il PD. Ed ecco il risultato.
Dire vergogna non basta e non per il disastro soltanto, le cui cause di scelte tecniche scellerate vengono da lontano e quelle recenti vengono da follie burocratiche che, a mio modesto avviso, ledono anche i diritti costituzionali, ma perché questo Doria, dando queste prebende da ricchi con i soldi pubblici a chi avrebbe dovuto solo fare il proprio dovere con il proprio stipendio, ha schiaffeggiato non solo i genovesi ma tutti noi che paghiamo le tasse in questo disastrato Paese!!!!
Questo Doria, uomo di sinistra, ha dimostrato di non essere di sinistra affatto, come si intendeva un tempo, ha dimostrato di avere appiccicata addosso solo un'etichetta senza senso che gli ha consentito di regalare i soldi pubblici a singoli che hanno prodotto questo vergognoso risultato!!
Doria deve restituire quei soldi con il suo patrimonio personale!
Finché la gente che malversa, ruba, usa i soldi pubblici malamente, non paga con il suo patrimonio personale tutto questo schifo continuerà e allora dobbiamo ricominciare a parlare di ghigliottina, simbolo dell'esasperazione di un popolo depredato e calpestato, come ho pubblicato in questo blog qualche anno fa.

2 commenti:

Silvia O. ha detto...

Una di queste “eccellenze” ha detto in tono piccato che non può fermare l'acqua con le mani!
Credo che sia meglio non commentare.....

Fino a ieri avevo creduto in parte alla “ buona fede “ di coloro che hanno motivato il mancato avvio dei lavori in questi ultimi tre anni a causa del blocco imposto dall'autorità giudiziaria. Oggi ho letto tre articoli interessanti pubblicati sul seguente sito :
http://www.casadellalegalita.org/

Ne riporto una piccola parte di quello intitolato “Alluvione a Genova. I colpevoli si fanno sciacalli”.

“L'appalto per i lavori del nuovo lotto di rifacimento della copertura del Bisagno (tratto tra S.Zita e Questura) non è stato bloccato dal TAR. Davanti al ricorso delle imprese che hanno perso la gara, il TAR non ha disposto alcuna sospensiva. Se chi ha gestito la gara era sicuro di averla gestita correttamente, secondo le norme e senza pecche di illegittimità, poteva tranquillamente firmare l'avvio dei lavori. Se non lo ha fatto, è responsabilità del Commissario.
Quindi il TAR non ha impedito l'uso dei 35 milioni stanziati per quell'opera! Dire il contrario è dire il falso e grave.”

Il secondo articolo intitolato “Business dell'emergenza con la “somma urgenza” ed i mezzi e uomini del Genio Militare fermi ai box” .
Anche qui ne riporto una piccola parte:
“Il Genio Militare ha molti più uomini di quelli inviati a Genova per risolvere l'emergenza dell'alluvione. Hanno anche più mezzi di quelli autorizzati all'uso a Genova. Molte ruspe sarebbero ferme dentro le caserme, così come nelle caserme vi sono gli altri uomini (tanti) disponibili.
La domanda sorge spontanea? Se vi sono molti più uomini e mezzi del Genio Militare disponibili, che potrebbero in poco tempo rimettere in sesto il territorio devastato, per di più senza dover stanziare fondi straordinari, perché non li si utilizza? Perché il Ministro della Difesa non li rende tutti operativi (uomini e mezzi)?
Forse perché gli interventi in “somma urgenza” (che significa spese straordinarie, spendibili con assegnazioni senza gara e senza, ovviamente, le procedure di screening antimafia) sono più utili alla classe dirigente di questa città, provincia e regione?”

Io non ho le carte per poter verificare chi ha torto e chi no...credo a quanto è stato pubblicato sul sito della Casa della Legalità poiché le loro denunce inerenti le collusioni e l'illegalità sono sempre rigorosamente documentate ...non per niente sono considerati “scomodi” ....

Rita Coltellese ha detto...

Ma è sicuramente così!!
Se il TAR non ha sospeso i lavori vuol dire che il ricorso ha messo paura a chi sapeva di aver fatto qualcosa di opaco su quell'appalto. D'altra parte di sfuggita l'ha detto anche qualche telegiornale che il TAR aveva dato il via libera.
Ci sarà l'inchiesta, lunga, lunghissima... ma queste cose si possono accertare subito. Quanto all'esercito, che manteniamo per stare chiuso dentro le caserme con uomini e mezzi o al massimo per mandarlo all'estero per far guadagnare sui 100.000 euro a testa per la missione, andrebbe impiegato con tutti i mezzi a disposizione.
E' terribile vedere come è stato distrutto il lavoro di chi ha un'attività a Genova. Per non parlare delle vite umane di tre anni fa più quella di oggi...