lunedì 15 settembre 2014

Renzi grande speranza per la Scuola

Parabola di una Storia dei giorni nostri:
Una madre scrive ad una figlia Preside se il fratello minore, Professore che per vivere fa il Direttore di Supermercati, ha qualche speranza di mangiare in futuro con tutto quello che ha studiato fra Laurea e Concorsi.

La madre: Egli ha vinto un concorso per l'idoneità alla docenza senza cattedra?
Sta nelle graduatorie per le supplenze ma per mangiare non può licenziarsi per 15 gg. di supplenza ogni tanto, dunque non fa parte del precariato che Renzi vuole assorbire?
 Grazie.
Baci.
Mamma

Risponde la figlia:
E' molto complicato e non è riassumibile in forma breve.
Ha vinto un concorso a cattedre E abilitante.  Nel 1999 quando l'ha fatto lui non esisteva un numero predefinito di cattedre messo a concorso (come è stato per esempio il concorso del 2012 che ha vinto S.). Chi superava il concorso allora veniva messo in una graduatoria di merito (GM) di idonei abilitati che aveva validità (di norma) triennale perché per legge i concorsi si dovevano fare ogni tre anni e comunque fino al successivo concorso. Poi per la sua classe di concorso (A019 Diritto ed Economia) dal 1999 non è stato più bandito alcun concorso, quindi la graduatoria è rimasta valida e lo è tuttora perché nel 2012 il concorso bandito non comprendeva la classe A019.
Giusto ieri ho cominciato a leggere il programma di Renzi per la scuola. Sono 136 pagg. ma per tua fortuna ho finito proprio la parte che riguarda il reclutamento. Avrei mandato un messaggio a mio fratello nei prossimi giorni per spiegargli un po' di cose.
Tutto quello che ti dirò è valido solo SE RENZI RIUSCIRA' A METTERE IN PRATICA CIO' CHE HA SCRITTO, e sai che in Italia questo è un grosso SE.
Mio fratello FA parte del precariato che Renzi vuole riassorbire, perché è nelle Graduatorie Permanenti (GAE).
In realtà a dirla tutta i precari VERI sono gente che si fa il mazzo per anni facendo supplenze in posti e in situazioni impossibili, senza certezze. C'è gente che la mattina alle 7.00 va in stazione e lì aspetta le chiamate delle scuole.
Per quelli come mio fratello che non hanno mai accettato supplenze, è previsto che (verso il mese di dicembre?) vengano interpellati dal MIUR per chiedergli se intendono o meno accettare una futura nomina a tempo indeterminato, a CERTE CONDIZIONI: mobilità geografica anche interregionale, possibilità di essere messo a disposizione di gruppi di scuole per fare supplenze qua e là anche non della sua materia, ecc. ecc. PERO' con un contratto a tempo INDETERMINATO. Se non accetta a queste condizioni verrà depennato dalle graduatorie e non rientrerà nel contingente che Renzi vuole riassorbire.
Gli avrei scritto per dirgli che se non accetta è un cretino, SEMPRE CHE LE PAROLE DIVENTINO FATTI.

Firma

Spiegazione:
nel caso specifico il Professore non ha mai potuto accettare supplenze perché aveva una moglie, un figlio ed un mutuo e per insegnare, anche per soli 15 giorni, DOVEVA prima licenziarsi dalla Società straniera che gestisce la catena di Supermercati per la quale lavora, che mai lo avrebbe riassunto una volta finita la supplenza nella scuola pubblica. 
La vita reale in Italia, fino ad ora, è stata questa. Dunque non accettare supplenze per molti Professori abilitati è stata una NON scelta. Non si vive di aria e bisogna pagare la luce, il gas e il cibo per vivere. A meno che non si accetti di farsi poco dignitosamente mantenere dai genitori con l'intera famiglia, oppure di rinunciare a farsela una famiglia...
Molti, come il caso che riportiamo, sarebbero felici di guadagnare molto meno pur di fare il lavoro che avevano scelto di fare, l'insegnante, ma con un minimo di sicurezza e stabilità..
SPERIAMO IN RENZI e che non gli impediscano di FARE!

Aggiornamento al caso emblematico riportato:
la madre ha girato la risposta della figlia Preside al Professore che per vivere ha scelto di fare dapprima il Responsabile della Stazione della Metropolitana, poi licenziatosi il Dirigente in una Ditta di Logistica, infine, ancora licenziatosi, il Direttore in una catena di supermercati. Questa la risposta del Professore:
Mamma ho letto con attenzione la mail di risposta di mia sorella alla tua richiesta di informazioni. Ti scrivo dallo smartphone mentre sono in una lunga e stupida riunione. Non sono matto, se le condizioni fossero quelle descritte accetterei. Però questi precari che descrive mia sorella, che fanno ed hanno fatto grandi sacrifici, non hanno corso il rischio di mettersi in gioco con il privato come me. Io ho voluto costruire una famiglia e darle sicurezza economica con sacrifici che i poveri precari non possono neanche immaginare senza averli vissuti. Il primo anno e due mesi in Azienda io non ho fatto un giorno di ferie, di malattia, non sono esistite vacanze di Natale, Pasqua o vacanze estive per due anni, lavorando la domenica molto spesso, con frequenti trasferte. Spesso ci si sveglia alle quattro il due gennaio, mentre tutta Italia dorme, si va a lavorare per fare un inventario che durerà 12-14 ore. Non esiste un'estate di due mesi. Natale e Pasqua non li nomino neanche, non si torna a casa alle 15, ma alle 21. Le pressioni e le responsabilità non sono neanche avvicinabili, per non parlare delle situazioni accessorie come rapine, personale, denunce ecc. Vi voglio bene, ma bisognerebbe stare dentro per capire il livello di sacrificio a cui mi sono sottoposto negli ultimi tredici anni.

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