mercoledì 30 luglio 2014

L'Italia che non vuole cambiare

Premesso che ogni opinione è rispettabile e se giusta o sbagliata si vedrà alla prova dei fatti, non vi è dubbio che bisogna cambiare l'Italia.
Renzi e i suoi al Governo hanno delle idee e le hanno concretizzate in progetti di legge che hanno sottoposto all'opinione di tutti. Su alcuni aspetti, però, si sono irrigiditi e non vogliono cambiare la struttura di tali provvedimenti e questo non va bene a molti.
Però una sintesi alla fine bisogna trovarla.
Se poi le idee di cambiamento di Renzi alla prova dei fatti nel tempo dovessero dimostrare che peggiorano l'Italia invece di migliorarla, si potrà sempre correggere ancora se siamo in una democrazia, zoppa come è sempre stata, ma democrazia.
Accanirsi nell'impasse è inutile e deleterio per il Paese.
La gente ha problemi quotidiani e chiede al Governo una strada per risolverli.
Il primo problema in assoluto è il Lavoro!
Il secondo è il potersi muovere in un Paese non soffocato irragionevolmente dalla burocrazia che, lungi dal garantire la regola ed il controllo in un Paese dove, a cominciare dal Codice della Strada, si assiste ogni giorno al più totale ed impunito disordine, serve solo ad opprimere in modo assurdo e spesso contraddittorio ogni possibile iniziativa del singolo cittadino.
Il terzo grande problema è l'abolizione dei privilegi insopportabili in un Paese che voglia dirsi avanzato e democratico: non debbono esistere greppie di intoccabili mentre altrove c'è la disperazione e l'abbandono.
Con questo non voglio dire che bisogna continuare nell'errore della sinistra del passato e di certe sigle sindacali nel proteggere i furbi assenteisti, i furbi che vogliono essere sempre assistiti senza fare niente il cui motto è "io ci ho diritto!" Bisogna ricordare che abbiamo dei DOVERI e che ci dobbiamo dare da FARE!
Fino ad ora sono stati protetti costoro a discapito di chi lottava e lavorava per costruirsi un futuro che gli è stato ingiustamente negato.
A tutto questo bisogna porre rimedio. Bisogna recuperare la ricchezza rubata dalla dittatura dei partiti che si sono infilati dappertutto soffocando l'Economia: mettendo sulle poltrone non solo degli Enti Pubblici, ma anche delle finte S.p.A. Carrozzoni semiplubbici a concessione pubblica, come nella disastrata compagnia di bandiera, uomini strapagati per non fare nulla quando non addirittura disastri impuniti... 
I Sindacati hanno usato le speranze dei lavoratori essenzialmente per fare i loro interessi di potere: la prova sono le brillanti carriere politiche di tanti rappresentanti sindacali insieme alla capillare constatazione che, nel piccolo, ognuno di noi ha potuto constatare che nelle varie strutture lavorative il sindacalista poteva ottenere con la raccomandazione posti di lavoro e avanzamenti di carriera per sé e per i suoi familiari, amici e questuanti.
L'Italia va cambiata.
Non si può continuare a consentire che Pubbliche Amministrazioni locali chiudano gli occhi sull'abusivismo edilizio, sull'evasione fiscale, consentendo che paghino sempre gli stessi che rispettano le regole e dunque sono visibili.
La rassegnazione che tanto questo è avvenuto e dunque può continuare ad avvenire non deve esistere!!

Non so se il Senato che vuole il Governo Renzi sia quello che avrei voluto io, ma che si facciano queste riforme.
Io forse avrei preferito ridurre drasticamente il numero abnorme di senatori e di deputati rispetto al numero dei cittadini rappresentati in Parlamento. Il confronto con altri Paesi ha messo spesso in rilievo questa dispendiosa ed inutile rappresentanza che non ci soddisfa e che non fa i nostri interessi nemmeno quando la eleggiamo direttamente...



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