lunedì 3 febbraio 2014

Non faccio sconti a nessuno

Da: LA STAMPA.it

Boldrini: “Da Grillo un attacco eversivo Rabbia e odio come in una dittatura”

La presidente della Camera in tv commenta gli incidenti durante il voto del
dl Imu-Bankitalia: «Le cose che abbiamo visto devono farci riflettere tutti»
È ormai scontro aperto tra la presidente della Camera Laura Boldrini e M5S. La terza carica dello Stato definisce i cinque stelle un movimento «eversivo» che vuole «spazzare via tutto», pur invitando tutti i partiti «a tornare sulla strada del rispetto reciproco».  

I grillini, a loro volta, affermano di non sentirsi più «rappresentati» e «garantiti dal suo ruolo non più super partes» e, di fatto, ne chiedono le dimissioni. 
La giornata di attacchi, repliche e contro-repliche prende forma tra il web e la tv. Il clamore per gli insulti sessisti e violenti rivolti alla Boldrini all’interno dei commenti ad un post di Grillo è ancora alto. «È istigazione alla violenza - afferma la Boldrini - Vuol dire che chi partecipa al quel blog non vuole il confronto ma offendere e umiliare: sono potenziali stupratori». 

Nel pomeriggio la terza Carica dello Stato telefona in diretta a `L’Arena´ di Massimo Giletti su Rai 1 e torna a condannare gli scontri in Aula sul decreto Imu-Bankitalia con toni durissimi. Punta l’indice contro i cinque stelle responsabili di «un attacco eversivo contro le istituzioni che deve essere respinto da tutte le forze democratiche». Poi aggiunge: «Ho visto tanta rabbia e odio come in dittatura». 

Ma l’attenzione mediatica è rivolta soprattutto agli insulti sessisti di cui è stata vittima. Così le viene chiesto un commento su un fotomontaggio ritwittato da Grillo nel quale la stessa Boldrini viene definita «ipocrita» e «cieca solo quando le conviene»: le si rinfaccia di non aver preso posizione contro alcuni slogan sessisti adottati dal Pd (si mostra alle sue spalle l’immagine di una sfilata di moda nella quale due ragazze indossano un costume succinto con una scritta pro-Renzi).

 Lei non si sottrae alla provocazione e controbatte: «Mi chiedo come le deputate e le sostenitrici del M5S possano accettare quello che accade». In studio, pochi minuti dopo, interviene la deputata Loredana Lupo. La parlamentare si scusa per le offese sessiste («Sono donna e madre e posso capire») ma replica a sua volta alla Boldrini: «Ha solidarietà per tutti, ma non per me», afferma riferendosi allo schiaffo che ha ricevuto in Aula da parte del questore Stefano Dambruoso durante il trambusto sul dl Imu-Bankitalia. In ambienti del M5S non si escludono una sanzione interna per Massimo De Rosa, l’autore dell’offesa alle deputato Pd che poi lo hanno denunciato. «Se qualcuno dei nostri sbaglia, tutti chiediamo scusa. Invece, dal Pd e dalla Boldrini non mi è arrivata alcuna solidarietà», afferma la Lupo. 

Ma l’attacco più duro alla Boldrini arriva dal vicepresidente della Camera Luigi Di Mario. «Sentirsi dire eversori, vuole dire che per noi Laura Boldrini non è più la presidente di tutte le forze politiche della Camera. Lei fa soltanto gli interessi della maggioranza. Ormai non è super partes ma è scesa in campo». «Da oggi, con quale spirito ci rivolgeremo a lei per vedere garantiti i nostri diritti di minoranza?», prosegue Di Maio. 
In serata arriva la risposta della stessa Boldrini. La presidente della Camera è ospite di Che tempo che fa su Rai 3. motivo per il quale i cinque stelle sul blog di Grillo la accusano di «occupare la Rai». La replica è dura. «Di Maio dovrebbe collaborare con la Presidenza così come scritto nel regolamento. Se avessi voluto fare un piacere al mio elettorato avrei fatto decadere il decreto Imu-Bankitalia, ma sono una figura di garanzia», spiega. Poi descrive un particolare non ancora conosciuto del caos in Aula: «Sono venuti sotto la presidenza due deputati M5s che mi hanno detto qualsiasi ingiuria e insulto: non erano più in grado di fermare questa loro azione violenta», racconta. Infine, rassicura i cinque stelle sul caso Lupo-Dambruoso. «Io condanno la violenza a 360 gradi, e particolarmente quando c’è di mezzo una donna. La mia condanna è totale. C’è una istruttoria in corso e nessuno sarà escluso. I deputati cinque stelle devono stare tranquilli: non ci saranno due pesi e due misure». 
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In questo piccolo blog non faccio sconti a nessuno.
Solo gli stupidi si entusiasmano a senso unico, infilano la testa dentro il sacco e danno ragione all'infatuazione del momento.
Quando ho creduto ad Antonio Di Pietro avevo gli occhi aperti sulle contraddizioni che mi apparivano davanti e le denunciavo anche per scritto sul suo blog: da qualche parte forse si possono ancora ritrovare sul WEB.
Leggevo, invece, commenti infantilmente entusiastici e ciechi anche da gente con molti anni sulle spalle e non mi piacevano.
Mi piace la gente che si informa e che ragiona e che non mette la testa dentro un sacco.
Mi piace dunque chi, pur essendo militante del Movimento 5 Stelle, scrive sotto i post del blog di Beppe Grillo: "Beppe ha fatto una cazzata a scrivere quella stupidaggine sulla Boldrini: "Che fareste in auto con la Boldrini?"
Perché un attore comico se fa il catalizzatore dello scontento morale del popolo italiano deve sentire il senso di responsabilità del suo ruolo e lasciare le battute da bar o da caserma al suo lavoro di attore comico, se gli va. 
Ha fatto una grossa stupidaggine offrendo il fianco alle giuste critiche e attirando così simpatia e solidarietà su questa donna che ha sbagliato nel suo ruolo importante e solo di questo si dovrebbe parlare.
Invece Beppe Grillo ha allentato il controllo su quella parte di sé ridanciana quando qui non c'è niente di cui ridere. La sua battuta ha smosso le menti più sciocche e incoscienti dei maschi e le donne hanno percepito che una simile domanda di certo le escludeva, a meno di non essere lesbiche, e dunque a quale elettorato o seguaci si rivolgeva Grillo?
A mio avviso ha ceduto ad un impulso vieto senza riflettere sulle conseguenze e questo non va bene per un leader. 

Hanno invece ragione da vendere la deputata Lupo ed il Vicepresidente della Camera Di Maio sulla Boldrini.
Ha sbagliato e continua a sbagliare mentre la televisione, asservita al governo in carica, le fa da megafono.
Ha ragione il giornalista Scanzi: "anche lei ha deluso."
Gli Italiani non collezionano che delusioni, l'unica strada che rimane loro, di fronte ad una inesistente democrazia, è la rinuncia.
Rinunciare a sperare ancora in qualche figura sopra le parti, che vuole veramente il bene del Paese, e rassegnarsi a non più votare, come tanti, me compresa, hanno fatto per anni e molti fanno ancora.
Non ne possiamo più di gente falsa, incoerente, che si fa corrompere, che non rispetta le regole...
Non ne possiamo più e disperiamo che qualcosa cambi, che l'Italia possa risollevarsi.

Un gallinaio di personalità politiche e giornalisti asserviti che sparge menzogne a cui le menti meno intelligenti e che non sono capaci di documentarsi autonomamente credono: ieri mi sono sentita dire da una persona di famiglia "che quello che è accaduto alla Camera non era mai accaduto". Mi sono cadute le braccia, letteralmente. Eppure ho documentato anche su questo blog qualche evento del passato sull'argomento.
La menzogna trionfa.
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Mandela, “Boldrini alla cerimonia con il fidanzato a spese di Palazzo Chigi”

La presidente della Camera e il suo staff sono stati ospitati a bordo del volo della Presidenza del Consiglio diretto a Johannesburg. Ma l'interessata ha voluto precisare: "Per il viaggio nessuna spesa di trasporto e alloggio né indennità di missione". E ancora: "Nessuno contesta la presenza di una moglie al fianco dei vertici istituzionali di genere maschile. Contro di me arretratezza sessista"

L’omaggio di Laura Boldrini a Nelson Mandela al centro delle polemiche. Il sito Lettera43 ha rivelato che la terza carica dello Stato si è recata in Sudafrica in compagnia del fidanzato, del suo staff e della scorta, il tutto pagato da Palazzo Chigi.

Sei in: Il Fatto Quotidiano > Politica & Palazzo > Boldrini, il &#...

Boldrini, il “caso” del volo di Stato: esposto Codacons a procura a Corte dei Conti

A bordo dell'aereo che portava la presidente della Camera ai funerali di Nelson Mandela in Sudafrica, c'era anche il suo fidanzato. Per l'associazione dei consumatori "è necessario accertare se vi siano stati sperperi di risorse pubbliche a danno della collettività"

Laura Boldrini
“Non si comprende a che titolo la Boldrini abbia usufruito con il proprio compagno di un volo pagato dai cittadini e diretto ad un evento riservato a leader mondiali e capi di Stato”. Il Codacons ha inviato questa mattina un esposto alla Procura della Repubblica di Roma e alla Corte dei Conti contro il Presidente della Camera, Laura Boldrini, per la vicenda del volo di Stato inSudafrica sul quale ha viaggiato anche il suo compagno.

4 commenti:

Silvia O. ha detto...

Premetto che il “sondaggio” lanciato sul blog di Grillo che ha scatenato l'ira della Boldrini e del codazzo mediatico lo ritengo un “errore” di strategia....non ha senso , a mio avviso, proporre un sondaggio del genere.
Le risposte ai quesiti posti su qualsiasi blog non sono il vangelo. Su ogni blog ho letto offese ed insulti pesanti rivolti a personaggi istituzionali, da sempre, incluso il blog di Di Pietro.
Questa mattina alla radio è intervenuto Massimo Fini. Diceva che è in atto un attacco strumentale al Movimento 5 Stelle con la compiacenza delle Istituzioni e l'avallo della stampa asservita. Ha rinfrescato la memoria citando dei fatti accaduti in passato e per i quali non c'è stato alcun sdegno o presa di posizione. Qualcuno aveva detto, tanto per fare un esempio , che la Magistratura è il cancro dell'Italia... che la Merkel è una cul.....oltre ad altre “interessanti” esternazioni pronunciate dai vari personaggi pubblici di spicco dentro le istituzioni.
Ha scritto un articolo dove ha sintetizzato le sue riflessioni ed osservazioni.
Condivido parola per parola. Non sopporto lo sdegno manifestato dai personaggi delle istituzioni e da una parte degli italiani privi totalmente di onestà intellettuale. Si tratta di attacchi mirati ad una forza politica che rompe le “ uova nel paniere”. Come diceva Fini alla radio non è il movimento 5 stelle che mette in pericolo la democrazia...è la partitocrazia che ha distrutto la democrazia.
Io penso che se dobbiamo sdegnarci lo dobbiamo fare a 360 gradi, senza perdere mai la memoria e senza strumentalizzare i fatti con l'indulgenza di parte. L'indulgenza a senso unico non la tollero, la subisco ma non l'accetto da nessuno.
Riporto una parte dell'articolo di Fini:
Professione indignato a targhe alterne

Il 'boia', peraltro metaforico, affibbiato a Giorgio Napolitano dal deputato 5 Stelle Giorgio Sorial, ha suscitato uno «sdegno collettivo», bipartisan e tripartisan mentre la Procura della Repubblica di Roma ha incriminato il reprobo per 'vilipendio al Capo dello Stato'. Enrico Letta: «L'indegno attacco del Movimento 5 Stelle è un punto di non ritorno di deriva estremista inaccettabile per chiunque pratichi principi democratici». E Matteo Renzi (poteva mancare?): «E' un atteggiamento insopportabile...che non ha eguali nella storia repubblicana». Ma il più scandalizzato di tutti è Pierluigi Battista (Il Corriere della Sera, 29/1) per un vilipendio commesso da «Un parlamentare. Un uomo delle istituzioni». Silvio Berlusconi non era un semplice parlamentare ma il presidente del Consiglio italiano quando dichiaro', oltretutto all'estero, che «la magistratura è il cancro della democrazia». Che non è solo vilipendio alle Istituzioni, è un atto eversivo degno di un brigatista. Altro che «atteggiamento...che non ha eguali nella storia repubblicana», come dice Matteo Renzi, che ha appena patteggiato le Istituzioni con un pregiudicato in fase di condanna, questo si' che non si era visto mai (e se Berlusconi era in carcere o ai domiciliari o ai servizi sociali, come dovrebbe essere da tempo, come avrebbe trattato con lui, tramite dei 'pizzini'?). Pierluigi Battista sul 'cancro della democrazia' non battè ciglio. Battista si indigna anche perchè «Quando Napolitano fu votato per la seconda volta al Quirinale, nel movimento di Grillo si grido' apertamente al 'golpe'». Silvio Berlusconi, per dieci anni premier di questo Paese e per altri otto capo indiscusso dell'opposizione, ha testè dichiarato di essere stato «vittima di quattro colpi di Stato». Ma nemmeno questa volta Pierluigi Battista ha mosso orecchio.
Segue su:
http://www.massimofini.it/articoli/professione-indignato-a-targhe-alterne

Rita Coltellese ha detto...

Penso che il deputato che ha chiamato "Boia" il Presidente della Repubblica, piaccia o non piaccia, debba rispondere di quanto detto.
Penso che l'altro deputato che ha parlato in modo volgare di "pompini" è giusto che sborsi i suoi soldi per la sicura condanna per querela da parte delle deputate PD.
Penso che l'assordante coro degli "scandalizzati" di parte (e non per ragioni ideologiche quanto di remunerazioni) è INDECENTE nella sua palesissima falsità.
Aggiungo al pro-memoria di Massimo Fini "quando un senatore della Repubblica, Bossi, disse che lui con la bandiera italiana si puliva il culo".
Non è forse questo vilipendio alla Bandiera simbolo della nostra depredata Nazione?
Quanto alla Boldrini dovrebbe abbassare i toni visto CHE HA SBAGLIATO APPLICANDO UN REGOLAMENTO CHE NON ATTIENE ALLA CAMERA DEI DEPUTATI MA AL SENATO!!!
Su Renzi, su cui Fini mette l'accento, sospendo ogni giudizio: aspetto, come feci con Di Pietro alle prime stecche e contraddizioni. Speriamo che non faccia la stessa fine.

Silvia O. ha detto...

Io sono più drastica di te.....
Tutti dovrebbero rispondere dei termini offensivi utilizzati pubblicamente e rivolti ad appartenenti alle istituzioni, a incominciare da Antonio di Pietro.
Mi irrita l'accanimento viscido e fazioso a senso unico ...l'indulgenza di giudizio deve valere per tutti o per nessuno.
Dici che la Boldrini deve abbassare i toni perchè ha applicato un regolamento che non attiene alla Camera, per me dovrebbe dimettersi ....il suo “atto” istituzionale non è legittimo , ha dimostrato di non essere IMPARZIALE, è andata oltre i suoi compiti istituzionali.
Per quanto riguarda Renzi, concordo con Massimo Fini....e aggiungo che ci vuole coraggio e faccia buona a scrivere la legge elettorale con Berlusconi ! Doveva scegliere un altro esponente di partito, per esempio Gianni Letta ma non Silvio Berlusconi. Questa è una “caduta”...non solo di stile.
Alla radio Massimo Fini aveva parlato anche della Lega.
Quel regolamento applicato si chiama tagliola o ghigliottina. Come potrà essere definito chi lo applica? Qualcuno potrebbe rispondermi che il termine ghigliottina in questo caso è una metafora...e allora?
Le parole hanno un significato ben preciso ma molte volte si utilizzano metaforicamente . Quale sarà mai la giusta interpretazione delle parole per non rischiare di commettere un reato ...ah saperlo!

Rita Coltellese ha detto...

Ma sicuro che TUTTI debbono rispondere delle loro azioni e più è alta la carica più è grave l'azione sbagliata! Ma in Italia negli ultimi anni l'ingiustizia è aumentata in modo esponenziale esattamente come la faziosità! Non è possibile che con chiunque parlo, ma proprio chiunque, le persone più diverse per cultura, classe economica, età, tutti, tutti dicono le stesse cose! Nessuno è contento di come vanno le cose, sono tutti scandalizzati dall'agire di chi è al potere, tutti esternano il loro disprezzo ed il loro disincanto nei riguardi di chi conduce la nave Italia, chi ha figli che lavorano e vivono in altri Paesi dice che quando tornano si rendono conto "di come si vive qui" e vogliono tornarsene via! Insomma l'unico che dice che va tutto bene è Enrico Letta!
Quanto a Renzi, mio marito, che spera molto in lui, dice che parlare con Berlusconi era inevitabile visto i seggi che ha in Parlamento, se si vuole fare presto la legge che da anni si deve fare. All'obiezione sulle liste bloccate lui risponde "vedrai che poi in Parlamento gliele fanno togliere". Insomma, secondo lui, Renzi è uno stratega che, pur di concludere, ha fatto finta di accettare le richieste di chi detiene tanti seggi, quindi tanti voti, per poi lasciare che in Parlamento altri "limino" l'accordo così fatto. Io, come detto, aspetto e sto a guardare. Se Renzi è un falso si saprà presto e il PD il mio voto, allora, non lo avrà e nemmeno quello di tanta altra gente che sento.