domenica 26 gennaio 2014

Il danno erariale di Renzi

Dalla sentenza della Corte dei Conti lo stralcio che riguarda Matteo Renzi:
26) Matteo RENZI - €. 14.535,12 (6.716,06 + 6.389,29 + 1.429,77);

Cliccando sul link sotto riportato in un post di Luigi di Maio sul blog di Beppe Grillo, si può leggere la lunghissima sentenza della Corte dei Conti in cui è riportata la condanna per danno erariale a Matteo Renzi nel suo ruolo di Presidente della Provincia di Firenze, per aver assunto personale per il suo staff senza rispettare le regole vigenti in ogni Pubblica Amministrazione, che impongono di accertare, prima di tale assunzione, se esistono competenze già in organico (quindi già stipendiate) all'interno dell'Amministrazione medesima.

link:

sperperavi i soldi pubblici della provincia di Firenze."

Luigi di Maio

Pur essendo perfettamente d'accordo con l'ottimo Luigi Di Maio, la lettura di questa sentenza mi ha suscitato le seguenti riflessioni:
1) Si tratta di poco più di euro 14.000 e non 14 milioni di euro come mi pare di aver letto in precedenza su alcuni mezzi di comunicazione e, mi sembra, sullo stesso blog di Grillo; 
2) Mi chiedo se sarà mai possibile in questo Paese, per sveltire giustizia e burocrazia, arrivare a dover citare solo poche ma chiarissime leggi per arrivare all'estensione di un giudizio, essendo mostruoso il tempo che serve per argomentare un semplice giudizio di natura amministrativo-contabile;
3) Mi chiedo se, alla luce di questo giudizio, sia possibile che TUTTE le Pubbliche Amministrazioni sottoposte alle identiche regole siano automaticamente denunciate ed esaminate affinché i Pubblici Amministratori, che hanno assunto con denaro pubblico personale anche temporaneo come in questo caso, PAGHINO come Matteo Renzi e gli altri, chiamati in questo giudizio, con i loro patrimoni personali.
Sarebbe cosa buona e giusta oltre che un enorme recupero di denaro pubblico visto quello che ciascuno di noi può vedere nel proprio ambito di esperienza.
Ad esempio nella Regione Lazio i Consiglieri Regionali di Italia dei Valori davano contratti temporanei di lavoro a persone che militavano nel partito pagandole con fondi di cui andrebbe accertata la natura e la provenienza, per togliere ogni dubbio che potesse trattarsi di denaro pubblico.
Il fatto che quell'Amministrazione si sia conclusa, qualora si trattasse di denaro pubblico, non estinguerebbe il danno erariale.

In sintesi: le regole debbono valere per tutti, altrimenti nulla cambia e gli strappi servono solo per farsi la guerra fra bande.   

1 commento:

Anonimo ha detto...

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