lunedì 6 gennaio 2014

Bersani e Schumacher

Da: rainews.it

Il malore e il ricovero Un forte mal di testa e attacchi di vomito mentre era a casa, pronto per godersi il pranzo domenicale con la famiglia a Piacenza. E' cominciata così la battaglia di Pier Luigi Bersani, colpito da un grave malore e operato, all'ospedale Maggiore di Parma, per un aneurisma cerebrale. Bersani è stato accompagnato dalla moglie, attorno alle 11, all'ospedale di Piacenza dove i medici si sono subito accorti che quei sintomi non erano da prendere alla leggera. La tac ha infatti evidenziato un problema cerebrale che richiedeva l'intervento di una struttura più attrezzata. L'ex segretario del Pd è stato quindi trasferito al reparto di neurochirurgia dell'ospedale Maggiore di Parma, uno dei fiori all'occhiello della sanità emiliana, dove è stato trasportato in ambulanza. Qui nuovi esami angiografici e la decisione, apparsa fin da subito inevitabile, di un intervento chirurgico per limitare l'emorragia. 

Umanamente mi dispiace per Bersani come per lo sfortunato Schumacher. L'uno un accidente "naturale", l'altro traumatico, ma entrambi riguardano la testa ed il cervello, il centro di comando del corpo umano, l'organo più importante a cui sono deputate tutte le nostre funzioni: da quella cognitiva a quella motoria.

Mi colpisce quello che è accaduto a Bersani e che accade a tanta gente perché ho vissuto questo tipo di evento patologico su due persone della mia famiglia: mio padre ed un cognato.
Mio padre è morto così ed era solo, dunque non si sa se, prontamente soccorso, avrebbe potuto essere salvato. Medici ed altri esperti di morte mi hanno consolato dicendo che l'evento è stato massivo e dunque irrimediabile ed immediato.
Ma i prodromi deve averli avuti e i sintomi di Bersani mi hanno fatto ripensare per l'ennesima volta a quei momenti che mio padre ha vissuto da solo. Lo conoscevo profondamente perché fra noi c'era un rapporto mentale speciale. Dunque il fatto che avesse lasciato le eterne sigarette al piano di sotto e non le avesse accanto a sé sul comodino come sempre, mi ha fatto pensare che non si era sentito bene... che forse avesse mal di testa... Il riso malcotto, quasi crudo, trovato come residuo di un possibile cibo serale, mi ha fatto pensare che avesse mal di stomaco, forse nausea... Non ha mai saputo cucinare e dunque quel riso era quasi crudo... per il mal di stomaco diceva sempre di mangiare "riso in bianco"... E' andata così... Sono ferite che non si rimarginano mai.

Molti anni dopo è accaduto ad un mio familiare ed ho potuto vedere il decorso da vicino. Molto dipende dal punto dove si è aperta l'emorragia e dall'intervento di neurochirurgia. Non è mai facile il recupero e spesso possono esserci difficoltà di parola e motorie... Ma l'importante è essere vivi.  

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