mercoledì 23 ottobre 2013

Il sacco del territorio

Donzelli Editore

SINOSSI
Nel 1985, pochi mesi prima dell’approvazione della famosa legge Galasso sulla tutela del paesaggio italiano, il Parlamento approva la prima legge di condono edilizio proposta da uno degli ultimi governi di centrosinistra. Si disse che sarebbe stato il primo e l’ultimo. Dopo nove anni, nel 1994, il primo governo Berlusconi porta in approvazione il secondo condono edilizio. Anche allora si disse che sarebbe stato l’ultimo. Nel 2003 un altro condono proposto dalla stessa maggioranza. Finora sono tre le leggi di condono edilizio approvate dal Parlamento, e per quanto possa sembrare strano non è stato fornito all’opinione pubblica nessun rendiconto su quante domande siano state presentate, quanti edifici siano stati condonati, quanti ettari di terreno agricolo siano stati divorati dalle costruzioni, quale sia il bilancio economico delle tre leggi. Siamo un paese in cui lo Stato non ha la forza e l’autorità per far rispettare le leggi, a partire dai piani urbanistici, e cioè le regole che disegnano il futuro delle città. E la china rovinosa dell’Italia pare non arrestarsi: sembra che la cultura dell’abusivismo stia permeando le amministrazioni pubbliche. Dal primitivo abusivismo di «necessità», quello cioè di un paese povero che faticava a diventare moderno, siamo infatti passati all’iniziativa dello Stato stesso per cancellare ogni regola. Nel 2009 il governo Berlusconi annuncia il «piano casa» con cui si possono aumentare i volumi degli edifici a prescindere da qualsiasi regola urbanistica. Nello stesso periodo, per la preparazione Dei mondiali di nuoto e delG8 alla Maddalena, si sperimenta il modello di deroga persino rispetto alle regole paesaggistiche e di tutela dei corsi d’acqua. Fenomeni di questo tipo sono impensabili e sconosciuti in tutti gli altri paesi europei. Ed è urgente chiedersi quale sia il male oscuro che non permette all’Italia di divenire un paese in cui le regole sono rispettate.
L'AUTORE
Paolo Berdini, ingegnere, svolge attività di pianificazione urbanistica e consulenza per le pubbliche amministrazioni. Membro del consiglio nazionale del Wwf, collabora con il quotidiano «il manifesto». Per Donzelli ha pubblicato nel 2008 La città in vendita. Centri storici ...


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Dicono che il clima in Italia sia cambiato, può darsi, ma le continue alluvioni, le frane, gli smottamenti del terreno, non sono dovuti tutti al clima che si sta tropicalizzando, bensì al sacco del territorio fatto da una diffusa cultura insofferente alle Leggi ed ai Regolamenti e, soprattutto, alla criminale inadempienza dei Comuni ad applicare Leggi e Regolamenti.
Le scuse sono: "Non abbiamo sufficiente personale".
Conseguentemente chiedono pubblici concorsi per far entrare e "sistemare" figli e discendenti vari, quindi aumentare la spesa pubblica che, per le circostanze drammatiche dell'economia del Paese, al contrario va contenuta.
Ho già illustrato come un tecnico abbia detto di essere stato pagato dal mio comune per un programma che consentiva, tramite foto del non enorme territorio del comune in cui vivo, il raffronto automatico con il catasto. Bastando una persona, il programma ed un PC.
Quando il solerte ufficio ICI del medesimo comune ha inviato alla mia famiglia una corposa cartella di pagamento per il 50% della nostra casa di proprietà che doveva pagare l'aliquota del 7 per mille, in quanto mio marito aveva spostato la residenza in altro comune e, per la sua parte di proprietà, avevamo erroneamente pagato il 5 per mille, abbiamo anche dovuto pagare una corposa mora!
L'impiegata incaricata di chiudere la pratica dopo il nostro pagamento, ci ha informato che "il comune stava operando per ottenere foto aeree del territorio" in modo da far pagare le tasse a tutti e non solo ai soliti.
Non ho notizia se ciò sia stato fatto, dunque per il momento sospendo ogni giudizio, ma quando sapremo perbene cosa si dovrà pagare per il 2014 i comuni dovranno renderne conto ai cittadini paganti, in quanto, altrimenti, si configura connivenza con l'evasione fiscale!!

Per intanto assistiamo ad allagamenti e danni dovuti alla indiscriminata cementificazione abusiva priva di controllo.
Conseguenze di abusivismo