lunedì 16 settembre 2013

Il Kit procedurale è sempre lo stesso

Da questo blog: 10 maggio 2012
Quello di cui voglio parlare è della facilità con cui ormai ci si disfa di una moglie, di una convivente, in qualche caso di un'amante che esige troppo...

Il copione è sempre lo stesso e sembra che funzioni, perché, a meno di non essere un cretino integrale come un certo caporalmaggiore (aihmé!) del nostro esercito, la si sfanga quasi sempre.

Il kit procedurale, lo dicono i fatti, è questo: l'amante che si accontenta del poco dignitoso ruolo, o non si accontenta e allora giù bugie anche con lei, le varianti sono una richiesta di dignità e rispetto (che pretese!) da parte di una moglie o di una convivente, anche senza l'esistenza di un'amante, raramente un'insistenza ossessiva dell'amante, nel qual caso si fa fuori lei, ma in genere si fa fuori la moglie. Questa figura familiare, spesso madre dei propri figli, sparisce da casa e lui, il marito, non sa dove mai possa essere andata. Puff!! Non c'è più!

Da: La Stampa.it

“Marilia stava per rovinarmi
ma non volevo ucciderla”


Claudio Grigoletto con la 29enne brasiliana Marilia Martins

Brescia, il pilota confessa.
La procura non crede
al delitto d’impeto
BRESCIA
Prima ha negato tutto. Nessuna relazione con Marilia Rodrigues Silva Martins. Poi ha ammesso la storia extraconiugale la sua dipendente, e in un secondo momento ha aggiunto che lei attendeva un figlio da lui. 
Ora, a distanza di due settimane dal delitto della 29enne brasiliana, trovata morta il 30 agosto a Gambara (Brescia) nell’ufficio della Alpi Aviation do Brasil, arriva l’ultimo tassello: «Sì, sono stato io». Claudio Grigoletto, il pilota 32enne in cella dal 3 settembre per omicidio premeditato, procurato aborto e tentata soppressione di cadavere, ha confessato. Lo ha fatto ieri in carcere al pm Ambrogio Cassiani. Un interrogatorio di tre ore, nel corso del quale il titolare dell’azienda che commercializza ultraleggeri ha fornito la sua versione: un omicidio preterintenzionale, frutto di una lite degenerata. Una discussione scatenata da Marilia, incinta al quarto mese, che voleva l’amato – sposato e con due bimbe - tutto per sé. «Lascia subito la moglie o ti rovino», lo avrebbe minacciato «O comunichi tu alla tua consorte la decisione o lo faccio io». Ma Grigoletto, da luglio padre della seconda figlia, temporeggiava. Poi sarebbero partiti gli schiaffi, Marilia avrebbe tentato di aggredire l’amante con un pezzo di legno, parte di un tavolo smontabile e sarebbe scivolata a terra picchiando la testa tre volte. 

Grigoletto l’avrebbe vista in preda a violente convulsioni e per calmarla le avrebbe messo le mani attorno al collo. Solo allora si sarebbe reso conto che la situazione era fuori controllo e i gesti successivi – la manomissione della caldaia per fare fuoriuscire il gas, l’acido versato in bocca alla ragazza, il corpo coperto di giornali per tentare di appiccare un incendio – sarebbero imputabili a uno stato confusionale. «Una confessione genuina, non c’è alcuna premeditazione» lo difendono i legali Elena Raimondi e Renata Milini, che ieri hanno depositato il ricorso al Riesame. 
Ma per la Procura troppi elementi non quadrano. Il pilota avrebbe pianificato l’eliminazione dell’amante perché incapace di sfilarsi dal tunnel di bugie in cui si era cacciato. Marilia era un «problema» che rischiava di fargli saltare il matrimonio. Il 29 agosto l’avrebbe attirata in ufficio con la promessa di parlare della loro futura casa, quindi l’avrebbe picchiata e strangolata. Poi avrebbe inscenato il suicidio aprendo il gas, versandole in bocca l’acido e mettendole in mano un accendino. Alle 18 si sarebbe recato all’aviosuperficie di Bedizzole per una lezione di volo. 

Nei giorni precedenti con l’iPhone e con il pc avrebbe navigato sul web per informarsi su avvelenamenti, esplosivi e tecniche incendiarie, comprato guanti in gomma, acido e ammoniaca (nel suo ufficio gli scontrini ), e avrebbe portato a Gambara un attrezzo a pappagallo; lo stesso rinvenuto al campo di volo di Bedizzole, che per il Ris è compatibile con l’impronta sul tubo svitato della caldaia. 
Nella sede dell’azienda i militari della scientifica hanno trovato sangue del pilota e di Marilia. Sangue mescolato che il pilota ha lasciato anche sul tappetino della sua Land Rover.  

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