mercoledì 31 luglio 2013

Le Regole in Italia

Se dieci milioni di Italiani votano per Berlusconi vuol dire che una buona fetta della nostra Società trova giusto il suo metodo "elastico" di interpretare le Regole che lo Stato si è dato per essere e funzionare come una Società Civile.

Bastano semplici riflessioni sulla nostra vita di tutti i giorni, fatti vicini di cui siamo protagonisti o di cui veniamo a conoscenza per renderci conto che tanti Italiani sono insofferenti alle Regole.

Questo è un fatto grave perché le Regole ed il loro rispetto assicurano a tutti noi una vita civile, mentre il non rispetto di esse ci rende la vita difficile, quando non comporta proprio danni irreparabili.

Il Codice della Strada è interpretato da molti italiani a proprio piacimento, tanto per portare un esempio banale che investe il nostro quotidiano.
Se se ne chiede il rispetto con un colpo di clackson perché qualcuno ci taglia la strada entrando in una rotonda all'europea a "gamba tesa" mentre noi vi stiamo transitando, il meno che ci può succedere è un gesto con la mano che vuol dire: "Che vuoi?" Viene il dubbio che colui che risponde con codesto gesto non sappia cosa sono i triangoli rovesciati disegnati in terra all'imbocco di tale rotonda. Oppure lo sa ma se ne frega.
Ecco, propendo per questa seconda possibilità.
Potrei continuare con esempi a non finire, ma ne basta uno per argomentare sulla assoluta noncuranza delle forze dell'ordine di fronte a queste vistose infrazioni che potrebbero causare danni gravi, qualora chi ha la precedenza non vi rinunciasse per evitarli.
Quanti di noi hanno visto passare auto della Polizia di Stato, dei Carabinieri, della Polizia Municipale mentre qualcuno commetteva in piena flagranza infrazioni gravi, e hanno constatato che le auto di tali Istituzioni tiravano dritto senza fermarsi, senza rilevarlo...
Una volta mi è capitato di chiederne conto e mi è stato risposto: "Noi stiamo andando a svolgere un altro servizio."
E' sconcertante. Ed è emblematico del Paese che siamo, che ci hanno fatto diventare, ma che molti di noi non vogliono che sia.

Porterò altri due esempi di come funzionano le nostre Istituzioni riguardo al rispetto delle Regole, di come vengono applicate o non applicate e di come, di conseguenza, il cittadino che ci rimette è quello che le rispetta il quale si ritrova sempre gabbato.

Un Comune, non diciamo il nome, istituisce striscie blu' per i parcheggi e per i residenti stabilisce un pagamento annuale con relativo sconto.
Il primo giorno utile per il pagamento del nuovo anno una famigliola con due figli adolescenti (dunque testimoni) si reca in comune e acquista il tagliando per il parcheggio applicandolo immediatamente (è adesivo con scritte di colore giallo chiaro su fondo trasparente).
Dopo aver parcheggiato vanno a fare le loro cose e quando tornano trovano sul parabrezza una multa per "mancanza di esposizione dell'attestato di pagamento del parcheggio".
Indignati si recano dai Vigili i quali dicono che a tale incombenza per quell'anno non sono più preposti loro, Polizia Municipale, ma è stato dato l'appalto ad una Società che ha degli Ausiliari del Traffico assunti allo scopo.
Li rassicurano che basta fare ricorso in autotutela.
Non è vero. La multa va avanti ugualmente. I Vigili dicono che hanno predisposto un incontro con l'Ausiliario che ha firmato la multa. I due coniugi lavorano entrambi, ma non possono scegliere il giorno e l'ora dell'incontro per il confronto con l'Ausiliario che non ha visto il tagliando. Questi, un ragazzo poco più che ventenne, sceglie lui il giorno e l'ora. I due coniugi sono costretti a prendere un permesso al lavoro il cui luogo dista quasi ottanta chilometri dalla sede del Comune. Giuntivi l'Ausiliario, che ha avuto la prerogativa di fissare lui il giorno e l'ora del confronto, non si fa trovare. Alle rimostranze dei due vessati cittadini i Vigili sanno solo dare loro l'informazione che il Comune versa alla Società che gestisce gli Ausiliari un tanto a contravvenzione.
I due coniugi fanno ricorso al Giudice di Pace presentando la copia, rilasciata dal Comune, del giorno e l'ora del ritiro del tagliando: ora precedente all'elevazione della contravvenzione.
Il Giudice di Pace decide in modo salomonico: non dà torto all'Ausiliario perché non vi è prova che loro avessero realmente attaccato il tagliando al parabrezza (la testimonianza dei due figli adolescenti evidentemente per il Giudice non conta), e dispone che paghino metà dell'importo della multa non dovuta!
Dopo questo fatto i due cittadini non hanno più pagato il tagliando annuale con lo sconto e usano quello orario come i non residenti, mettendo però un cartello con la freccia ad indicare il tagliando medesimo. Hanno scoperto che risparmiano e, soprattutto, non vogliono più vivere lo scorno di pagare per poi essere pure multati, più le spese degli spostamenti, del ricorso al Giudice di Pace ecc. ecc..
Va detto, a completamento di questa storia vera, che ho personalmente assistito ad episodi di famiglie che protestavano con i Vigili per una identica circostanza, i quali li rassicuravano con la storia del ricorso in autotutela che, secondo loro, li avrebbe liberati dalla multa. Ho assistito anche alle proteste di un paio di persone che avevano il biglietto del parcheggio orario e ciò nonostante avevano trovato la multa... Credo che essendoci l'ora, cosa che in quello annuale non può esserci, forse a quelle persone non avranno potuto dire che non avevano esposto il ticket... o forse sì? Forse l'Ausiliario dall'alto della sua Autorità avrà potuto affermare che pagato il ticket quelle persone si erano tenuto il biglietto in tasca e non l'avevano esposto...
Il cittadino che rispetta le Regole paga ed è inerme di fronte a persone investite di un potere che, a quanto pare, persino un Giudice non si sente di sindacare...

Passiamo al secondo Comune. Non facciamo il nome neppure qui, ma quanto scrivo è documentabile in quanto il racconto è stato fatto dalla persona, un Professionista, incaricata di un lavoro di Consulenza che gli è stato regolarmente pagato dal Comune medesimo. Il Professionista ha consegnato a detto Comune un programma, un software, con relativa relazione che ha illustrato al Consiglio Comunale in carica in quel momento, volto ad incrociare i dati delle abitazioni esistenti, debitamente fotografate, e i dati risultanti al catasto. In modo semplice e rapido il Comune aveva il mezzo per accertare l'abusivismo edilizio del suo non molto vasto territorio (dunque più facilmente controllabile) e dunque di provvedere ad applicare la Legge. 
Questo lavoro commissionato e pagato al Consulente era volto allo scopo di applicare con equità la Tassa sulla Casa e la TARSU, entrambe dipendenti dai metri quadrati delle abitazioni.
I soldi per la Consulenza sono usciti dal bilancio comunale (sempre a corto di soldi) ma il lavoro del Consulente, con suo grande scorno, non è stato applicato. La scusa ufficiale è: mancanza di personale.
Basta una persona seduta al PC che raffronta i dati. Non altro.
Voci (malevole?) insinuano che anche il parente del Consigliere tale e tal'altro ha un abusino... anche quello che porta tanti voti ai sempre rieletti al Consiglio Comunale... Meglio che il software rimanga sepolto sotto la polvere...
Finché... finché... qualcuno che paga fino all'ultimo metro quadrato non si stufa e fa una denuncia con tanto di avvocato alla Procura della Repubblica (perché se la fa da solo forse il Procuratore, così pieno di carte, non la tira fuori da sotto il mucchio), e magari anche alla Guardia di Finanza per accertare se il Comune commette qualche reato a non applicare le giuste tasse sulle case in abuso pur avendo i mezzi per farlo.
Chissà! Il futuro è davanti a noi e intanto gli abusi si moltiplicano in quel Comune... Sorgono piscine mai autorizzate, mai registrate al catasto... E magari tali case risultano non di lusso e quindi fuori da certe aliquote...
Non si può pensare che le Istituzioni siano conniventi con gli abusivi e che consentano l'evasione fiscale... No! Non è possibile!
Il rispetto delle Regole innanzi tutto! 

ABUSIVISMO:
Controllo della Polizia Municipale

Controllo dei Carabinieri

Sigilli applicati dalla Guardia di Finanza

Quando si vuole si puo'.




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