sabato 19 gennaio 2013

Il Prefetto cinico

IERI

Da: Il Corriere della Sera

Appena nominata all'Aquila, compare anche nella «lista Anemone»

Appalti, soldi e il marito del prefetto

La Procura convoca la Iurato. «Provviste occulte dall'incrocio di aziende

La Procura convoca la Iurato. «Provviste occulte dall'incrocio di aziende»
Giovanna Maria Iurato, da pochi giorni è prefetto de L'Aquila (Imagoeconomica)
Giovanna Maria Iurato, da pochi giorni è prefetto de L'Aquila (Imagoeconomica)
ROMA
— Sono almeno sei le società collegate a Finmeccanica che avrebbero gestito gli appalti serviti ad occultare riserve di fondi neri. L'indagine avviata dai magistrati romani si intreccia con quella dei pubblici ministeri napoletani che ha già svelato la rete di contatti attivata per l'assegnazione delle commesse. E punta in particolare su due aziende: la Selex, amministrata dall'ingegner Marina Grossi, moglie dell'amministratore delegato della holding Pierfrancesco Guarguaglini; e la Elsag datamat, specializzata nei sistemi informatici. Mentre nella capitale ci si concentra sui conti esteri, da Napoli partono gli avvisi a comparire per le persone che hanno seguito la procedura di aggiudicazione delle gare. Tra loro spicca il nome del nuovo prefetto dell'Aquila Giovanna Iurato, fino a qualche settimana fa direttore del reparto tecnico-logistico del ministero dell'Interno, che si è insediata tre giorni fa. Il provvedimento le è stato notificato nei giorni scorsi e il suo interrogatorio è stato fissato per lunedì mattina. L'alto funzionario del Viminale dovrà chiarire le procedure seguite per la realizzazione del Cen, il centro elettronico nazionale del capoluogo partenopeo della polizia di Stato. La società affidataria è proprio la Elsag datamat, scelta anche per gestire i sistemi informatici durante il G8 che si è svolto proprio in Abruzzo la scorsa estate.
Iurato dovrà spiegare i criteri per la designazione, soprattutto tenendo conto che uno dei dirigenti dell'azienda è il suo attuale marito. L'intreccio di interessi ha insospettito gli inquirenti e rischia di rivelarsi il secondo infortunio nella carriera del prefetto, la cui nomina era stata bloccata la scorsa settimana dal Consiglio dei ministri quando si è scoperto che il suo appartamento era inserito nella cosiddetta «lista Anemone», l'elenco dei lavori di ristrutturazione compiuti dalle aziende che fanno capo a Diego Anemone, l'imprenditore accusato di far parte della «cricca» che ha ottenuto numerosi appalti per i «Grandi Eventi». L'attenzione dei magistrati romani si concentra sulle fatture emesse da alcune imprese controllate da Finmeccanica — prima fra tutte proprio Selex — per la fornitura di apparecchiature di alta tecnologia.
Il sospetto è che in alcuni casi siano state emesse senza ottenere contropartita, oppure per cifre molto al di sopra dei prezzi di mercato. Il sistema avrebbe consentito l'accantonamento di provviste occulte poi spostate su conti correnti all'estero. Gli accertamenti riguardano svariati depositi e si parla di trasferimenti di denaro per centinaia di milioni di euro. Soldi utilizzati soprattutto per favorire Finmeccanica nell'aggiudicazione di commesse all'estero. Lo spunto per l'avvio delle verifiche è arrivato quando si è scoperto che Gennaro Mokbel — il faccendiere arrestato con l'accusa di aver organizzato un'associazione a delinquere finalizzata, tra l'altro, al riciclaggio — aveva versato otto milioni di euro per l'acquisto della società Digint. Nelle conversazioni intercettate si faceva riferimento proprio ai possibili affari da concludere con Finmeccanica e al ruolo di Lorenzo Cola che di Guarguaglini era uno dei collaboratori più stretti. L'accertamento effettuato attraverso le rogatorie internazionali avrebbe poi consentito di individuare le tracce dei depositi bancari che fanno capo al colosso specializzato nei sistemi di Difesa e negli armamenti, oltre alla tecnologia aeronautica di cui è uno dei leader mondiali. Quel denaro si sarebbe quindi rilevato soltanto una parte della provvista portata fuori dai confini. Ora si va avanti. Ai carabinieri del Ros e ai reparti specializzati della Guardia di Finanza sono stati affidati nuovi controlli sulla documentazione contabile e sui flussi dei finanziamenti ottenuti negli ultimi anni. Un fiume di soldi che potrebbe portare a nuove scoperte, mettendo nell'angolo l'attuale dirigenza, oltre ai manager e ai consulenti che negli ultimi anni si sono occupati degli affari più grossi.
Fiorenza Sarzanini
29 maggio 2010

OGGI

Da: TG 1 On line

L'Aquila, il prefetto Iurato: "Ho finto commozione davanti alle macerie"

Nell'inchiesta di Napoli spunta un'intercettazione tra Iurato, neo prefetto a L'Aquila, e l'ex capo dello Sco, Francesco Gratteri. Il prefetto ridendo, ricorda come fece finta di commuoversi davanti alle macerie. Iurato è ora interdetta dai pubblici uffici con Nicola Izzo, ex vicecapo della Polizia.

L'Aquila, il prefetto Iurato: "Ho finto commozione davanti alle macerie" Giovanna Iurato

NAPOLI - Poco dopo il suo insediamento nella carica di Prefetto dell'Aquila, città sconvolta dal terremoto, Giovanna Iurato "scoppiava a ridere ricordando come si era falsamente commossa davanti alle macerie e ai bimbi rimasti orfani". E' quanto stigmatizzano i pm di Napoli commentando una telefonata del prefetto intercettata. I magistrati napoletani - titolari dell'inchiesta sugli appalti per la sicurezza nell'ambito della quale Iurato è indagata per turbativa d'asta - fanno riferimento a una telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010. Ora, insieme all'ex vicecapo della Polizia Nicola Izzo, è stata interdetta dai pubblici uffici.

LA TELEFONATA. Un tono scherzoso quando la conversazione si sposta sulle macerie e il dolore provocati dal terremoto che da poco aveva sconvolto L'Aquila. Ed è infatti il tono, più che le parole, a suscitare la reazione indignata dei pm di Napoli che intercettano quella telefonata: "una risata non giustificabile", che non si addice soprattutto a chi ricopre un ruolo istituzionale. I magistrati napoletani fanno riferimento alla telefonata fra la stessa Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata il 28 maggio 2010. "Commentando la sua prima giornata ufficiale - scrivono i pm - nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato "una città inesistente, che non c'è"), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso".

IURATO E IZZO INTERDETTI DAI PUBBLICI UFFICI. Il gip di Napoli Claudia Picciotti ha firmato un'ordinanza di interdizione dai pubblici uffici nei confronti dei prefetti Nicola Izzo, ex vicecapo della Polizia, e Giovanna Iurato, indagati nell'ambito dell'inchiesta sugli appalti per la sicurezza. La richiesta di interdizione era stata avanzata dal procuratore aggiunto Rosario Cantelmo e dai pm Vincenzo d'Onofrio, Raffaello Falcone e Pierpaolo Filippelli all'esito delle indagini sugli appalti inseriti nel cosiddetto ''pacchetto sicurezza'' a Napoli. Izzo e Iurato sono chiamati in causa per il loro ruolo nella gestione dei fondi Pon per la sicurezza. Prima dell'adozione del provvedimento, il gip - come prevede la procedura - aveva convocato i due indagati per interrogarli. Mentre Iurato si è sottoposta all'interrogatorio, durato 7 ore, Izzo ha rifiutato di farsi ascoltare.
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Scrivono i pubblici ministeri:
Commentando la sua prima giornata ufficiale nella città martoriata dal terremoto (definita sarcasticamente da Iurato “una città inesistente, che non c’è”), scoppiava a ridere, ricordando come si era (falsamente) commossa davanti alle macerie e ai bambini rimasti orfani. Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi e non certo (a proposito di cinismo) legati alla predisposizioni di condotte e strumenti atti a prevenire e/o scongiurare indagini in corso.
Ecco, di seguito, uno dei passaggi della telefonata intercorsa il 28 maggio 2010 tra Iurato e il prefetto Francesco Gratteri, intercettata nell’ambito dell’inchiesta della Procura di Napoli sugli appalti per la sicurezza.
Iurato: Allora senti…sono andata…sono arrivata, subito mio padre, che è quello che mi da i consigli, quelli più mirati…
Gratteri: Si lo so.
Iurato: Perché è un uomo di mondo, saggio, dice: “Appena metti piede in città subito con una corona vai a rendere omaggio ai ragazzi della casa dello studente…”.
Gratteri: Brava.
Iurato: Eh allora sono arrivata là, nonostante la mia…cosa che volevo…insomma essere compita (fonetico)…mi pigliai, mi caricai questa corona e la portai fino a…
Gratteri: Ti mettesti a piangere…sicuramente! 
Iurato: Mi misi a piangere.
Gratteri: Ovviamente, non avevo dubbi (ride).
Iurato: Ed allora subito…subito…lì i giornali: “le lacrime del Prefetto”.
Gratteri: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
Iurato: Ehhhhhhh (scoppia a ridere) i giornali : “le lacrime del Prefetto”.
Gratteri: Non avevo dubbi (eh, eh ride).
Iurato: Poi si sono avvicinati i giornalisti: “perchè è venuta qua?”. Perchè voglio cominciare da qui, dove la città si è fermata perchè voglio essere utile a questo territorio. Punto.
Gratteri: Eh.
Iurato: L’indomani conferenza stampa con tutti i giornalisti.

Da:  Terremoto L'Aquila, la telefonata shock del prefetto Iurato http://attualissimo.it/terremoto-laquila-la-telefonata-shock-del-prefetto-iurato/#ixzz2IR8yJyra

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"Una risata non giustificabile dalle circostanze e dagli eventi tragici di quelle ore, che avrebbero imposto al rappresentante del Governo di assumere comportamenti ben diversi "
Non soltanto ad un rappresentante del Governo ma a qualsiasi essere Umano degno di questo nome.
Ci si chiede, e ciascuno dentro di sé ha la risposta, come possano arrivare certe persone a così alte cariche. Attraverso quali "meccanismi di selezione", attraverso quali incorruttibili ed inavvicinabili Commissioni di Pubblici Concorsi.
Ce lo chiediamo e sappiamo tutti COME.

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