venerdì 23 novembre 2012

Orrore!!


Da: Il Corriere della Sera.it
Quelle 90 poltrone in più per tagliare i parlamentari

Primo sì a un ddl per eleggere una commissione di riforma della Costituzione. Con stipendi da deputati: indennità incluse

Di SERGIO RIZZO


(Ansa)(Ansa)
ROMA - L'ultimo a rammaricarsi pubblicamente è stato Gianfranco Fini: «Abbiamo perso una grande occasione. La politica non ha capito che si doveva fare di più, per esempio con il taglio dei parlamentari». Dichiarazione di due mesi fa, quando il presidente della Camera certo ignorava l'esistenza di un'ipotesi suggestiva. Cioè che le politiche di marzo ci potrebbero regalare un numero di eletti addirittura superiore a quello attuale: 1.035 anziché 945. Novanta poltrone in più.
Non è uno scherzo. È quello che stabilisce un disegno di legge approvato a razzo dalla commissione Affari costituzionali del Senato con l'unica opposizione dell'Italia dei valori, il cui rappresentante Francesco «Pancho» Pardi ha invano cercato di demolirlo, e subito fiondato in Aula dove giovedì ha rischiato di essere ratificato al volo. Che cosa dice? Prevede semplicemente l'elezione a suffragio universale di una commissione Costituente che dovrebbe occuparsi della revisione della seconda parte della Carta costituzionale. Ne dovrebbero far parte novanta persone, che non potrebbero ricoprire altri incarichi elettivi, come quello di parlamentare o consigliere regionale. Con il risultato inevitabile di far crescere, sia pure per un solo anno (tanto dovrebbe durare l'incarico) il numero delle poltrone.
A loro saranno affidati interventi come il taglio dei parlamentari, l'abolizione del bicameralismo perfetto, i poteri del presidente della Repubblica... Il tutto mentre nei cassetti di Palazzo Madama giacciono proposte di legge a bizzeffe sugli stessi argomenti. Sulla riduzione del numero dei parlamentari si era perfino raggiunto un accordo fra tutti i partiti: 508 deputati e 254 senatori. Poi la cosa era sfumata.
Dunque il Parlamento non riesce a tagliare il numero degli eletti, pure in presenza di un accordo, poi però riesce a istituire a tempo di record, guarda caso, una commissione di novanta membri che deve provvedere al taglio.
Il disegno di legge è frutto dell'unificazione di numerose proposte variamente datate. E destinate probabilmente a sonnecchiare fino al termine della legislatura se il leader dell'Api Francesco Rutelli, autore di una di esse e relatore insieme a Pasquale Viespoli (prima Pdl, poi Fli, quindi Responsabile), non le avesse improvvisamente rianimate chiedendo e ottenendo il primo agosto scorso la corsia preferenziale della procedura d'urgenza. Che ha però conosciuto un intoppo ieri quando è mancato il numero legale. Se ne riparlerà la prossima settimana, e non si può escludere il moltiplicarsi dei mal di pancia, finora piuttosto isolati. Anche perché c'è la questione dei soldi. Questa commissione Costituente avrà infatti un costo che dovrà essere coperto, in parti uguali, dalla Camera e dal Senato. E lo stipendio dei Novanta? «Il trattamento economico dei membri della commissione Costituente è pari a quello dei membri della Camera dei deputati, ivi comprese le indennità accessorie», hanno proposto Luciana Sbarbati e il suo collega Giampiero D'Alia. Il conto? Una ventina di milioni in un anno. Per fare una riforma che, come ha ricordato Pardi, secondo l'articolo 138 della Costituzione è invece compito del Parlamento. Un po' caruccio di questi tempi, no?






secondo l'articolo 138 della Costituzione è invece compito del Parlamento".


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Quanto a Fini, che secondo questo articolo del Corriere della Sera, sarebbe: "L'ultimo a rammaricarsi pubblicamente è stato Gianfranco Fini: «Abbiamo perso una grande occasione. La politica non ha capito che si doveva fare di più, per esempio con il taglio dei parlamentari». Ricordo a tutti quanto da me riportato nel mio post del 25 ottobre 2011 dal titolo "Bossi: "La gente ci ammazza"
DA: LETTERA 43 quotidiano on-line
Martedì, 02 Agosto 2011

Camera, inammissibile tagliare il vitalizio


Scontro tra Fini e l'Idv Borghesi sull'abolizione del privilegio. 


Scontro nell'Aula di Montecitorio tra il presidente Gianfranco Fini e il deputato dell'Italia dei Valori, Antonio Borghesi. In discussione l'ammissibilità di un ordine del giorno, proposto dallo stesso Borghesi, sull'abolizione del vitalizio ai parlamentari. O meglio, come ha spiegato il deputato, per la sua sostituzione con una erogazione dell'Inps, l'Istituto nazionale previdenza sociale, commisurata ai contributi versati. 

QUESTIONE DI PRINCIPI. Fini, al contrario, ha parlato di una «soppressione di un diritto acquisito per gli ex parlamentari» che «sarebbe in contrasto con i principi generali dell'ordinamento, trattandosi di posizioni ormai consolidate».
Ancora, pur senza volersi esprimere sul merito della proposta, Fini ha aggiunto che «l'ordine del giorno interviene impropriamente in una materia, quale quella delle competenze degli enti pubblici previdenziali, che non può che essere regolata da una legge ordinaria dello Stato».

Borghesi: «Fini ha cambiato le regole a gioco iniziato»

Immediata, e dura, la replica di Borghesi. «Il 21 settembre dello scorso anno, un ordine del giorno esattamente uguale a quello che è stato qui da me depositato sui vitalizi è stato ammesso, è stato discusso, è stato votato da questa Assemblea», ha osservato il deputato Idv. «Devo arguire che è cambiato qualcosa da settembre ad oggi. Il fatto che il Presidente decida queste nuove regole dopo che gli ordini del giorno sono stati depositati mi lascia altamente perplesso, perché è come intervenire a gamba tesa quando il gioco è già iniziato».

L'analogo tentativo di eliminare il vitalizio per i parlamentari da parte di Borghesi era stato bocciato dall'Aula con 498 'no' e soli 22 'sì' a settembre 2010. 
Fini e tutti gli altri parlano come gli conviene di momento in momento, mentre non ci sono soldi per quello che serve a noi (scuole, mezzi pubblici, sanità ecc.) ma per loro sempre!

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Silvia O. ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Orrore!!":

Queste notizie dovrebbero essere pubblicate su tutti i giornali in prima pagina e trasmesse alla TV.
La gente deve sapere che l’austerità, i sacrifici , i tagli nei servizi e il rigore imposti ai cittadini sono atti di sadico cinismo che colpiscono le masse che non hanno santi in paradiso.
Lor signori perdono tempo e prendono tempo per rinviare all’infinito i finti ritocchi dei costi della politica e accessori. Si inventano procedure inutili e costose per continuare a mangiare , mangiare, mangiare come prima e più di prima. Che menti diaboliche!
Invece, la stampa e la Tv tacciono su questa ennesima schifezza. Anche il Fatto Quotidiano che dovrebbe essere fuori dal “giro”….Meno male che abbiamo Rizzo!
Certo, ci sono le primarie….servono i voti …. Un buon motivo per il silenzio stampa su informazioni “scottanti”.

Rita Coltellese ha detto...

Rita Coltellese ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Orrore!!":

Stasera ho visto un pezzo di comicità intelligente sulla rete La7 del bravissimo Crozza: un parallelo fra quello che ha fatto Hollande in Francia e quello che ha fatto Monti (legato ai vincoli dei partiti che appoggiano il suo governo) in Italia.
Hollande ha tagliato gli stipendi dei manager di stato, ha tassato chi ha rendite dal milione di euro in su, ed altre provvidenze di questo tipo... Monti ha tagliato ai poveri e salvato i ricchi: non credo che siano solo sue libere scelte.. In Parlamento ci sono quei figuri che sappiamo: a destra ma anche a sinistra. Una delle più fiere oppositrici al ridimensionamento dei suoi privilegi di Casta è stata la Bindi: Presidente del PD.



Postato da Rita Coltellese in Rita Coltellese *** Scrivere alle 23 novembre 2012 22:45

Anonimo ha detto...

Silvia O. ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Orrore!!":

Avrai sicuramente letto l’articolo pubblicato sul l'Economist e riportato da quasi tutta la stampa italiana in cui viene puntato il dito contro la Francia.Il vero problema dell'Europa sarebbe proprio la Francia, definita una "bomba a orologeria" che potrebbe "esplodere in qualunque momento già dall'anno prossimo", rischiando di "diventare il maggior pericolo per la moneta unica".
Il Ministro francese ha risposto così: “noi non siamo l'Italia o la Spagna. Non abbiamo le stesse debolezze. Per questo adotteremo riforme alla francese. Saranno più ambiziose di quelle lanciate da qualsiasi altro governo francese prima di noi".
La risposta è arrivata con il primo “bombardamento”: la perdita della tripla A. Se Hollande non si adegua agli ordini impartiti dalla finanza europea e non solo, adottando i provvedimenti mirati a schiavizzare i cittadini, i “bombardamenti” proseguiranno con attacchi speculativi ed altro.
Nello specifico del contesto italico, a Monti non importa un fico secco di toccare gli intoccabili e di ridurre i costi della politica con annessi privilegi, se ne guarda bene! Svolge diligentemente i compiti assegnati per compiacere l’elite finanziaria….
La Bindi , con la sua faccia candida, è peggio degli altri. Non molla l’osso manco a morire (poltrona e privilegi annessi).




Postato da Silvia O. in Rita Coltellese *** Scrivere alle 24 novembre 2012 12:22

Rita Coltellese ha detto...

Rita Coltellese ha lasciato un nuovo commento sul tuo post "Orrore!!":

La faccia vuol dire poco... Basta guardare all'ipocrita Antonio Di Pietro che inganna i semplici facendo "le facce" del sempliciotto di campagna quando è ben altro.
La Bindi si è scoperta quando ha ringhiato, come il cane a cui si vuole togliere l'osso, al solo sentire che si volevano diminuire prebende e benefit a quelli come lei.
Quanto alla Francia è evidente che l'uomo di sinistra Hollande non piace alla finanza e dunque lo avvertono... Questa Europa, che ha voluto la moneta unica senza uniformare le scelte politiche economiche, traballa e ci mette gli uni contro gli altri: ieri noi dicevamo "non siamo la Grecia" e oggi la Francia dice "non siamo l'Italia"... Si comincia con i distinguo e non si sa dove si andrà a finire.



Postato da Rita Coltellese in Rita Coltellese *** Scrivere alle 24 novembre 2012 14:31