lunedì 22 ottobre 2012

Verso il buio... in ogni senso


CAUSA LA CORIORETINITE MACULARE CUI SONO AFFETTA DALLA NASCITA,  SONO ISCRITTA ALLA NEWSLETTER DI UN'ASSOCIAZIONE DI IPOVEDENTI A CUI MI HA INDIRIZZATA UN'AMICA IPOVEDENTE DI TORINO. PUBBLICO QUI UNA NEFANDA NOTIZIA CHE DIMOSTRA COME LA NOSTRA SOCIETA' SI UNIFORMI SEMPRE PIU' VERSO OGNI FORMA, ANCHE TRUFFALDINA, CHE FACCIA PREVALERE IL DIO DENARO SU OGNI RISPETTO UMANO, COMPLICE, SEMPRE, CHI DETIENE IL POTERE POLITICO: L'UNICO CHE PUO' INTERVENIRE PER EVITARE SIMILI SPECULAZIONI.

EDITORIALE: SIAMO SCANDALIZZATI MA... INTERESSA ANCORA A QUALCUNO? 
La notizia di oggi è di quelle che, in tempi normali, avrebbe scatenato sicuramente i giornalisti, le TV e, con tutta probabilità,  anche le Procure della Repubblica. 
Oggi però, con la media di dieci scandali al giorno... possiamo aspirare al massimo ad una "breve" su un giornale locale. Speriamo allora almeno in quella e raccontiamo la storia che a noi appare davvero incredibile. Eccola in estrema sintesi:  
Tutti ormai sanno che la Degenerazione Maculare  Senile di tipo essudativo, una malattia purtroppo assai diffusa ed in costante aumento, può essere spesso positivamente trattata, anche se non guarita, da alcuni farmaci detti "antiangiogenici".
Fino a poco tempo fa veniva comunemente utilizzata, per queste terapie, una sostanza chiamata commercialmente "Avastin" che è venduta al prezzo di circa 20 euro a fiala. Tale medicina, originariamente utilizzata per curare il cancro, si scoprì, nel 2003, che poteva rivelarsi assai benefica  anche in campo oculistico. 
Senonchè, qualche mese fa, la casa farmaceutica che produce "Avastin" è stata acquistata da un'altra  multinazionale, evidentemente più sensibile ai benefici influssi del "Dio denaro".
Con la nuova azienda dunque è misteriosamente comparsa una scritta, sul bugiardino di "Avastin": essa sconsigliava  l'utilizzo del prodotto per problemi oftalmologici e, subito dopo, ne rilanciava un'altro, al prezzo di circa euro 1.200 a fiala, sostanzialmente uguale, ma con l'indicazione specifica per le maculopatie.
Risultato: L'Agenzia Italiana  del Farmaco non rimborserà più alle ASL ed agli ospedali i 20 euro di prima ma, compatibilmente con le disponibilità di bilancio delle regioni, i 1.200 del nuovo prodotto.   
Questa brillante operazione di "maquillage" costerà dunque, dato il numero dei malati e dei trattamenti comunemente praticati, la bellezza di circa seicento milioni in più al Servizio Sanitario Nazionale. Oppure..., se i soldi non ci saranno,..., come probabile..., i malati rimarranno senza cura e..., di conseguenza, o pagheranno di tasca loro, oppure, diverranno ciechi. Ciechi veri, verissimi, a cui lo Stato verserà ovviamente la pensione e l'indennità di accompagnamento.
Questi i fatti. Lasciamo a voi il commento. Il nostro dovere è quello di far sapere le cose. Poi, come è ormai consuetudine, non succederà nulla... saremo i soliti disabili "piagnoni" e pieni di pretese!

Marco BONGI   



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