lunedì 1 ottobre 2012

Nardone in fiction

        
La storia  nella fiction è quella di Mario Nardone avellinese, poliziotto, trasferito a Milano nel 1946. Rimane in Questura fino al 1962 dapprima con l'incarico di aggiunto, poi di capo della Squadra Mobile e poi di dirigente della Criminalpol. Dal nulla crea la Squadra Mobile a Milano negli anni 50, risolve casi famosi come quello della «banda dovunque», di Rina Fort detta la belva di San Gregorio, della Banda di Via Osoppo. Soprannominato dai giornali il «Maigret italiano» per la sua sensibilità nel condurre le indagini, muore a Milano nel luglio del 1986 dopo lunga malattia (sopra dagli archivi Rai una lunga intervista realizzata con Enzo Biagi).

Ecco un altro sceneggiato televisivo RAI curato nella scelta degli attori, nella ricostruzione ambientale, nella sceneggiatura: buona regia ed ottimi attori. Però, come per lo sceneggiato "Una grande famiglia", ci sono ricascati: gli è sfuggita una sciocchezza nell'episodio della settimana passata che dimostra.. fretta? sciattume? da parte del regista a cui sono preposti certi controlli. Luigi Di Fiore, (foto sotto), interpreta uno degli uomini più vicini al Commissario Nardone. Nella puntata incriminata viene gravemente ferito dal criminale Bosso, che cercano di prendere ma sfugge. 

Segue la drammatica scena in cui Nardone apprende da un medico dell'ospedale, in cui il suo uomo è stato portato, che le sue condizioni sono gravissime e che "il proiettile è andato molto vicino al cuore". Dopo di che l'immagine filmica mostra a più riprese il ferito in coma con il torace libero ed intatto al centro ed a sinistra, ma con una grossa garza fissata a destra...
Senza commenti...  Oppure voglio infierire e li faccio: ma come si fa a fare uno svarione così stupido? Anche i bambini sanno che il cuore è a sinistra, salvo rarissime anomalie...  Potevano allora far dire al medico "il proiettile è andato molto vicino al polmone", e senza fare i pignoli poteva andare bene anche senza specificare "polmone destro"... tanto ne abbiamo due.. dove cojo cojo con la fasciatura... Peccato per gli attori che sono bravi.

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