domenica 10 giugno 2012

Abusivismo edilizio

Novità da laruslegambiente.it 


Bene il rinvio a giudizio per i responsabili della villa abusiva sulla spiaggia di San Felice Circeo ora si prosegua con determinazione.
i prossimi quattro appuntamenti saranno fondamentali per il futuro della città ci aspettiamo atti formali e massimo impegno

La notizia del rinvio a giudizio per i responsabili (dirigente del Comune di San Felice Circeo e proprietari) della costruzione di una lussuosa villa di due piani, realizzata abusivamente nel 2010 a soli 300 metri dal mare, a San Felice Circeo, del valore stimato di ben 500mila euro, è un segnale importante per un territorio troppo spesso caratterizzato da abusi edilizi e illegalità diffusa. Proprio nel 2010, l'Osservatorio Ambiente e Legalità di Legambiente Lazio, su sollecitazione del circolo Larus, inviò un dettagliato esposto alla Procura della Repubblica e alle forze dell'ordine chiedendo un immediato intervento sull'opera abusiva.

L'auspicio è che il giudizio conduca presto al riconoscimento delle responsabilità e, come prevede la legge, all'abbattimento dell'opera abusiva o alla sua assegnazione ad iniziative di alto valore sociale.

DA: LATINA24ore.it

Sabaudia, i “vip” restano proprietari delle ville sulle dune

29/07/2011, di (modificato il 28/05/2012 alle 11:04 am).
Possono tirare un sospiro di sollievo più di duecento possessori di abitazioni e strutture alberghiere a Sabaudia. Dopo una causa intentata dal comune di Sabaudia sulla proprietà di quei terreni, molti “vip” rischiavano di perdere i beni acquistati.
Quella della prima sezione della Corte D’Appello di Roma di tre giorni fa è una decisione che mette al riparo le proprietà di Francesco Totti, Giovanni Malagò, Villa Volpi di Misurata, dei principi Campello, Carla Fendi, l’ambasciatore Bettini e molti altri. Un appello presentato dai proprietari contro il comune di Sabaudia e la famiglia Scalfati e che vede costituitesi in giudizio quasi cento persone, della quali circa la metà difese dall’avvocato Carlo Alberto Melegari.I proprietari hanno dimostrato la legittimità del proprio diritto di proprietà messo in discussione dal Comune che reclamava i terreni sui quali sono state edificate le ville.
La sentenza che li mette al sicuro, salvo eventuali ricorsi in Cassazione, ribalta una storica decisione con la quale il tribunale di Latina aveva attribuito l’area dei Tumuleti, che corrispondono in sostanza alle dune, al comune di Sabaudia. Quest’ultimo, nel 1962, aveva infatti intentato una causa contro il Comune di Terracina che, intorno agli anni ’50 consegnò le dune alla società milanese Domiziana che alienò a terzi i lotti in questione. Con questa sentenza il tribunale assegnava quindi la proprietà al Comune di Sabaudia annullando l’atto di compravendita risalente al ’52. Una vittoria non solo sulla cittadina limitrofa ma anche sulla famiglia Scalfati, proprietaria del lago di Paola, che rivendicava la proprietà della zona.
Salvo colpi di scena si chiude un capitolo storico della cittadina tanto ambita dai vip, che implica anche una cospicua somma che il Comune di Sabaudia e la famiglia Scalfati dovranno pagare in favore delle parti, circa 400mila euro di spese processuali.

RIFLESSIONI:

Il Parco nazionale del Circeo, istituito nel 1934, è una delle più antiche aree naturali protette d'Italia. Ubicato lungo la costa tirrenica del Lazio meridionale, si estende lungo il tratto di litorale compreso tra Anzio e Terracina, coprendo una superficie di 5.616 ha.
Nel territorio del parco è compresa una fascia costiera sabbiosa che si estende, in lunghezza, per circa 22 km, partendo dalla scogliera calcarea del promontorio del Circeo, appena sotto torre Paola, per arrivare sino a Capo Portiere.


Come sia dunque possibile che un magistrato abbia potuto ritenere lecita la lottizzazione del 1952 su terreno che dal 1934 era stato assegnato al Parco Nazionale del Circeo, dunque di Area Protetta e non certo edificabile, lo sa soltanto lui.
Sono queste le sentenze che fanno paura e che fanno pensare che nonostante tutte le leggi che ci diamo in questo Paese si trova sempre il modo di aggirarle. Il cittadino, checché ne dica Antonio Di Pietro che dice che dobbiamo fidarci della magistratura, non solo non si fida affatto, ma ne ha paura perché, nonostante precise norme, si scopre che sono interpretabili a piacimento del magistrato di turno ed aggiustabili come un vestito su misura...
Questa sentenza stabilisce che la Duna è edificabile perché le ville sono di personaggi ricchi e noti e che il terreno sul mare non è del demanio, nè dell'Ente locale Comune, bensì di privati... Un vero obbrobrio di sentenza. Dicono che le sentenze non si discutono, ma possono fare schifo però. Soprattutto se le si paragona ad altri esempi in cui, cittadini comuni, non ricchi né famosi, si sono visti sequestrare la casa perché costruita in terreni destinati alla costruzione solo di tinelli agricoli e non già a case di civile abitazione: è il caso di Rignano Flaminio.

COMITATO RESIDENTI PRATACCIO, SU CASE SEQUESTRATE A RIGNANO C'ERA OK REGIONE
Roma, 4 mar. - (Adnkronos) - "Le abitazioni che sono state sequestrate sono quasi tutte case abitate e isolate, tutte ville con due ettari di terreno intorno, in campagna. Solo due o tre sono in fase di ultimazione, le altre sono state finite circa otto anni fa. La mia in particolare nel 2005. Molti di noi hanno comprato anche con la casa finita. Nel 2007 c'e' addirittura un parere favorevole alla costruzione da parte della Regione Lazio, che era stata interpellata dal Corpo Forestale, in cui si escludeva la lottizzazione abusiva".

Lo ha detto all'ADNKRONOS l'avvocato Lorenzo Giandomenico, presidente del comitato residenti di Prataccio, a Rignano Flaminio, dove oggi sono state sequestrate una ventina di abitazioni dal Corpo Forestale.

Ho letto degli articoli sul caso di Rignano Flaminio e mi accorgo anche dell'ignoranza imperdonabile di certi giornalisti, magari anche  iscritti all'Albo, i quali scrivono senza documentarsi e facendo così della pessima informazione che aumenta la confusione e non consente alla gente di farsi un'idea precisa. Ad esempio confondono la licenza edilizia con la concessione, scrivendo che: ...il comune ha rilasciato la concessione senza sapere che i progetti erano stati cambiati...
I Comuni rilasciano le licenze edilizie sulla base delle leggi locali (ad esempio se è zona sismica il progetto dovrà rispettare la regola antisismica), poi per dare la concessione i tecnici dell'Ufficio Tecnico Comunale debbono andare a controllare la regolarità della costruzione ed il rispetto di tali progetti, sulla  base di tali controlli viene rilasciata la concessione edilizia, il cui numero viene inserito nell'Atto Notarile di Compravendita.
Se il notaio non controlla che ci sia una concessione con regolare numero registrato dovrebbe rischiare il sigillo notarile!! 
In sintesi: perché ci si lamenta che crollano le case se si consente l'abuso edilizio?
Perché non vengono radiati dall'Albo e ritirato il sigillo notarile ai notai che si prestano a questi giochi, quando lo Stato li ha nominati Ufficiali addetti proprio a tale controllo?
Perché non si radiano dai pubblici uffici coloro che nelle Amministrazioni comunali chiudono tutti e due gli occhi dietro compensi o favori e imbrogliano le carte?
Perché si fa pagare a chi è stato vittima di truffa da parte dei costruttori, dei notai e dei pubblici amministratori dei comuni quando invece il truffato andrebbe tutelato? 
Perché le norme sull'edilizia abusiva sono severe se si costruisce  con diversa destinazione d'uso una villetta là dove doveva esserci un tinello agricolo, e sono invece lasche se si costruisce sulla Duna inserita nel Parco Nazionale a pochi metri dal mare?

Un Paese che applica le leggi in codesta maniera è un Paese allo sbando. I cittadini non hanno nessuna garanzia e nessun riferimento: e di questo ringraziano i politici, i pubblici amministratori e la magistratura. 


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