venerdì 25 maggio 2012

Assassini in libertà

Nonostante la legge sul divorzio c'è chi continua a praticare il "Divorzio all'Italiana", dunque chi diceva, all'epoca del referendum, che con il divorzio tante cose delle coppie malsposate si sarebbero risolte, è smentito.
Il divorzio, per il quale io votai a favore, ha risolto solo per le persone che VOGLIONO usarlo. Altri, bestialmente, uccidono per risolvere i conflitti.
Inoltre, le cronache degli anni passati e recenti, anche grazie alla trasmissione "Chi l'ha visto?" che riunisce e non abbandona tanti casi di scomparse, mostrano delitti che riguardano conviventi, fidanzati ed ex-fidanzati.
Non è dunque il legame legale che incita alla cancellazione della figura umana a cui questi mostri sono legati "sentimentalmente", ma è appunto il fatto di essere "mostruosi" dentro, tanto da non riuscire a risolvere i conflitti se non uccidendo.
Le Forze dell'ordine, decimate di un gran numero di uomini messi a fare gli autisti, i portapacchi, gli scortatori di figure politiche, che non si fila nessuno, per l'improbabile pericolo che codeste persone dovrebbero correre, non riescono a star dietro ai tanti casi di omicidio mascherati da scomparse improvvise e, apparentemente, inspiegabili.
Le inchieste restano monche, gli anni passano e si giunge all'archiviazione. Per i magistrati, oberati di carte, è una pratica di meno sulla scrivania, per i figli, le sorelle, i fratelli, i genitori della persona dissolta nel nulla il dolore non finisce mai. 
Le loro vite, schiantate dal dolore, non trovano mai la pace di una risposta definitiva e si trascinano con tante domande irrisolte in un tormento infinito.
Quello che mi colpisce è che, pur essendo l'Italia tutt'altro che un deserto, ma un Paese con un'alta densità abitativa, apparentemente è molto facile far sparire un corpo umano. Questo non riuscire a ritrovare i corpi favorisce gli assassini. Basta che si inventino una storia, anche fantasiosa ed improbabile, che, se non si trovano tracce ematiche o di un DNA qualsiasi, la sfangano. Il processo indiziario è stato abolito, serve la prova principe... Ma, come dicono i saggi, tanti indizi concordanti fanno una prova.
Tanti, troppi casi irrisolti, trasmettono un messaggio di diffusa impunità per cui menti contorte possono sentirsi spinte a far sparire chi è di ingombro alle loro pessime voglie ed al loro sciagurato cammino.
Poco importano i guasti che questi avvenimenti comportano soprattutto alle giovani vite in formazione quando ci sono di mezzo i figli, i quali si trovano senza la madre o, più raramente dicono le statistiche, il padre ed a vivere con l'altro genitore sospetto assassino.
Necessariamente queste giovani anime, oltre al dolore della privazione del genitore scomparso, subiscono una dissociazione dovendosi adattare alla viscida presenza affettiva del probabile assassino. Come possono salvarsi dalla corruzione morale interiore queste ulteriori vittime? Odiando e sospettando il genitore indiziato? Piegandosi vilmente ad una rete di affetti superstiti probabili autori della loro infelicità? Viltà inevitabile, data la dipendenza economica che figli in giovane età, inseriti in quella che credevano essere una famiglia, vivono di fatto. 
ESEMPI DAL SITO DELLA BENEMERITA TRASMISSIONE "CHI L'HA VISTO?"

Marcella Basteri, sparita nel 1986

Le persone che conoscevano Marcella Basteri in Spagna pensavano che lei fosse in Italia, mentre quelle che la conoscevano in Italia credevano che fosse in Spagna, o in Cile, o in Messico. Marcella Basteri e il marito avevano una casa a Madrid, in una zona che si chiama Las Matas. La donna aveva lasciato la Spagna per qualche giorno per andare in Italia dal padre malato. In quei giorni il marito l'avrebbe chiamata per dirle che doveva tornare a Madrid per firmare un documento di una proprietà, così lei è rientrata dall'Italia prima del previsto. Nella capitale spagnola, dopo averla sentita una prima volta al suo arrivo, gli amici della donna hanno perso le sue tracce e quando hanno chiamato il marito, l'uomo avrebbe detto loro che era ritornata in Italia. Secondo quanto riferito da uno di questi amici madrileni, prima di morire Luis Rey avrebbe chiesto scusa al figlio Luis Miguel per essere stato un cattivo padre e, interrogato da lui sulla sorte della madre, l'uomo avrebbe risposto che non voleva toccare l'argomento e che non avrebbe rivelato nessun particolare sulla vicenda. Sempre secondo questo amico di famiglia, Marcella Basteri sarebbe morta e il marito avrebbe portato con sé nella tomba il segreto della sua scomparsa.

In questo caso ha fallito anche la Polizia spagnola, dunque non solo la nostra è in discussione...
Il marito non ha confessato neppure in punto di morte e per di più al figlio. Certe coscienze sono impegnate solo nella strenua difesa di sé stesse, senza cedimenti e pentimenti.

Francesca Caputo,  sparita nel 1996


Gli investigatori, che in un primo momento avevano indagato sul marito Lillino per omicidio, hanno dovuto rivedere le loro ipotesi. Si sospettava che l'uomo avesse gettato la moglie nel forno della fonderia presso cui lavorava. Ebbene, una doppia perizia ha dimostrato che gli elementi addebitati al marito erano totalmente infondati. In particolare non ci sarebbe nessuna traccia organica nel forno e le macchie di sangue trovate nella macchina di Lillino non apparterrebbero alla donna scomparsa.

In questo caso ci furono particolari non spiegati dai risultati delle indagini: 
il marito prendeva servizio alle 4 del mattino in fonderia, ma quella mattina i colleghi trovarono strano che lui fosse già lì quando hanno iniziato il turno e che il forno fosse già acceso; 
l'assenza di tracce organiche nei residui dell'altoforno è il risultato di un prelievo fatto dopo un mese dalla scomparsa della donna ed esperti in chimica trovano strano che a quelle elevate temperature possa restare residuo di un corpo umano in mezzo alle ceneri di una fonderia, dopo un mese!
Ovviamente trattasi di notizie riportate dai media e non prese dagli atti dell'inchiesta.
La donna aveva da tempo consultato un avvocato per chiedere la separazione dal marito. Lasciò due figli in età tenerissima.

Donatella Grosso, sparita nel 1996


Donatella Grosso viveva a Francavilla a Mare e si era laureata in lingue a Pescara. Nutriva un amore non corrisposto per un giovane studente che la frequentava all'insaputa della fidanzata. La sera del 26 luglio 1996 Donatella Grosso è uscita di casa verso le 23.30 con due grosse valige. Il fidanzato sostiene di averla accompagnata all'ingresso della stazione di Pescara, dove però nessuno quella sera l'ha vista. Da quel momento di lei non si sono avute più notizie.
Sulla sua scomparsa è stata aperta un'indagine per omicidio.

Dapprima il "fidanzato" ha negato di averla vista quella sera, poi la testimonianza di due vicine di casa della giovane donna, che hanno detto di averla vista uscire con lui e le valige da lui portate quella sera, perché erano sul cancello di uscita del condominio e l'hanno visto da vicino, lo ha costretto ad ammettere che era vero.
Sembra che la ragazza avesse detto a qualcuno che forse era incinta.


La lista dei casi irrisolti è lunghissima... mi fermo qui.


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